GLI EGIZI

GLI EGIZI

La civiltà egiziana é, nella storia dell’umanità, una tra quelle che sono durate più a lungo. Si é svolta per circa tremila anni, durante i quali una trentina di famiglie, o dinastie, hanno governato il paese, e più di duecento sovrani, i faraoni, si sono succeduti.

Da Ménès a Cleopatra – Il primo faraone, Ménès, ha regnato verso il 3000 a.C. Egli ha riunito in un solo regno l’Alto Egitto, a nord e il Basso Egitto, a sud. Dopo di lui, tutti i faraoni hanno portato la doppia corona (bianca per l’Alto Egitto, rossa per il Basso Egitto), simbolo dell’unione delle due terre.
Cleopatra fu l’ultima sovrana prima della conquista romana nel I secolo d.C.

Tre grandi epoche

Gli storici dividono questa lunga storia nel modo seguente:

L’antico Regno – Periodo durante il quale le piramidi sono state costruite. La capitale di allora é Menfi.

Il medio Regno – Tempo di guerre e conquiste. La Nubia é annessa. Tebe diventa la capitale dell’impero.

Il nuovo Regno –  Periodo più splendente di questa civiltà. Il territorio egiziano non è stato mai cosi vasto, né il commercio così fiorente. I faraoni fanno costruire dei templi magnifici (Karnak, Luxor e Abu Simbel). È in quest’epoca che hanno regnato Hatshepsut (la sola donna egiziana ad aver occupato il trono!), Tutankhamon, Ramses II.
In seguito, l’Egitto ha cominciato un lungo declino. Tra queste epoche differenti, l’indebolimento del potere reale e le invasioni nemiche hanno causato gravi disordini.

Il Nilo e il deserto

Le rive del Nilo assomigliano ad una lunghissima oasi che si estende nel deserto egiziano. Si passa dalla vallata verdeggiante alla terra secca dove non cresce niente. La civiltà egizia si è sviluppata lungo le rive del Nilo. Là, si concentrano gli uomini , le città, le piramidi, i templi e tutte le vie economic he del regno.

Una piena miracolosa – Il Nilo è una fortuna per gli Egizi. Essi l’adorano come una divinità. Ogni anno la sua piena, molto attesa, porta l’acqua e un fango ricco (il limo), necessario alle coltivazioni.
Siccome la piena non raggiunge tutta la vallata, i contadini scavano dei canali d’irrigazione per portare l’acqua ai loro campi e realizzano dei bacini di riserva per i mesi in cui l’acqua manca.

Le ricchezze del deserto – Il deserto costituisce un ostacolo naturale contro gli invasori. È anche una riserva di pietre e di metalli preziosi.

Gli dei

Gli Egizi sono politeisti. Essi credono in diverse centinaia di dei. Queste divinità avrebbero creato il mondo e regnato sull’Egitto all’inizio della sua storia. Gli Egizi adorano i loro dei e li venerano ogni giorno.

Come onorare tanti dei? – In realtà solo alcuni dei sono onorati in tutto il paese: Ammone Ra, re degli dei, Hathor, dea della gioia, della musica e della danza, o Bès, dio dell’allegria. Ogni villaggio, ogni città, ogni provincia possiede i propri dei. Il popolo venera solo quelli che gli sono più vicini.

A chi assomigliano gli dei? –  Alcuni si incarnano in un animale sacro: il toro Apis. Altri si identificano a un elemento naturale: Ra é il sole, Geb la tetra, Nout il cielo. Ma la maggior parte assomiglia a degli esseri umani con una testa di animale o una testa sormontata da un simbolo.

A cosa servono? – Sono all’origine della  creazione e dell’organizzazione del mondo. Essi sono gli dei responsabili del giorno e della notte, della piena del Nilo. Proteggono anche gli uomini nella loro vita di tutti i giorni.

La leggenda di Osiride

Osiride era il figlio maggiore di Nout, dea del Cielo, e di Geb, dio della terra. Primo re d’Egitto secondo la leggenda, si dice che egli regnasse da buon sovrano, fino al giorno in cui lo colpì la disgrazia.

Che cosa gli è accaduto? – Seth era geloso di Osiride, suo fratello. Durante una festa, scommise con gli invitati di entrare in una cassa. Osiride ci scivolò e il coperchio si richiuse subito su di lui. Seth lo prese in trappola. Egli fece gettare la cassa nel Nilo e s’impossessà del trono. Iside, la moglie di Osiride, trovò il cadavere del suo sposo e lo nascose. Ma Seth riuscì nuovamente a impossessarsene. Questa volta, lo spezzò in quattordici pezzi, che la corrente del Nilo disperse.

Come fu resuscitato Osiride? –  Iside la maga, con una lunga ricerca, ritrovò i pezzi e li riunì. Con l’aiuto di Anubis, dio degli imbalsamatori, ella ridiede la vita a Osiride, che divenne il dio dei morti nell’aldilà. Iside non poté mai più ricondurre il suo sposo sulla terra!

Osiride fu vendicato – Suo figlio, Horus, dio con la testa di falco, affrontò Seth in un terribile combattimento. Uscito vincitore, poté riconquistare il regno di suo padre.

Il faraone

Il Faraone regna come unico signore su tutto l’Egitto: egli é dio e re contemporaneamente. Guida e protettore del suo popolo, é capo religioso, militare e politico.

Un essere a parte – Per gli Egizi, il faraone é figlio di Ra, dio del Sole: scelto dalla divinità per regnare sulla Terra, egli stesso é equiparato a un dio. Khoum, il dio vasaio, modella la sua persona e le dee circondano sua madre durante il parto.

Cosa fanno gli Egizi davanti al loro sovrano? –  Coloro che lo incontrano devono inchinarsi; mostrano così il loro timore e rispetto verso colui che li comanda e da cui essi aspettano dei benefici.

I doveri del faraone – Grazie ai suoi poteri divini e terrestri, egli deve difendere e proteggere gli  Egizi contro tutti i pericoli: invasioni, siccità, carestia. Egli deve anche far regnare l’ordine e la giustizia. Decide solo, ma governa aiutato dai funzionari.

Il glorioso Ramses II

Ramses II é il terzo re della dinastia dei Ramses. Regna dal  1304 al 1236 a.C. È il più prestigioso faraone del Nuovo Impero. Deve questa gloria alle sue battaglie e alla costruzione di magnifici templi. Oggi, la deve anche alla scoperta della sua mummia.

Era un grande guerriero? – Ramses II ha beneficiato soprattutto delle conquiste effettuate da suo nonno Ramses I, e da suo padre Sethi I. La sua battaglia celebre, quella di Qadesh, in effetti non é stata che una piccola vittoria. Ramses II ha evitato la disfatta delle truppe egizie di fronte agli Ittiti, ma i nemici non sono indietreggiati. Tuttavia un trattato ha permesso di mantenere la pace per 40 anni.

Era un grande costruttore? – Ad Abu Simbel, in Nubia, Ramses II ha fatto edificare due magnifici templi. Il più piccolo è stato dedicato alla regina Nefertari, sua sposa. Il più grande agli dei Amen, Ra… e a se stesso. L’entrata é custodita da quattro colossi alti più di 20 metri, che rappresentano Ramses II.

Una mummia in perfetto stato – Come tutti i faraoni del Nuovo Impero, Ramses II si é fatto seppellire nelle montagne desertiche della Valle dei Re. La sua tomba è stata saccheggiata. Verso il 1050 a.C., dei sacerdoti hanno nascosto la sua mummia. Alla fine del XIX secolo, gli archeologi l’hanno scoperta. Il suo esame minuzioso ha rivelato che Ramses II era rosso; che aveva i denti rovinati e che camminava curvo! Niente da meravigliarsi, per un uomo morto a più di 80 anni di età!

Il tempio, luogo sacro

Il tempio é la casa di dio. Là c’é la sua statua, che é il suo aspetto terrestre. È un luogo segretissimo che nessuna forza cattiva deve penetrare. Ecco perché solo il re e i sacerdoti possono pregarvi e farvi delle offerte.

Che cosa accade in questo posto segreto? – Poco prima del sorgere del giorno, il sacerdote attraversa il tempio a lume di candela. Poi bussa alla porta del naos, la piccola cappella dove si trova la statua. Il dio si sveglia e assume l’aspetto terrestre per la giornata. Allora sacerdote può lavare la statua, vestirla e mandarle offerte e preghiere. Nel tempio, anche i futuri sacerdoti ricevono gli insegnamenti religiosi.

Perché fare delle offerte? – Ogni giorno, i sacerdoti offrono cibo e bevande alla statua del dio. Se tutti i riti sono bene effettuati  l’equilibrio del mondo é preservato e il dio si mostra riconoscente verso il faraone e gli Egizi.

Il popolo quando vede il dio? – Non lo vede mai. Effettua le sue offerte all’intemo del tempio. A volte, all’epoca delle feste religiose, la statua del dio è trasportata in barca sul Nilo verso un altro tempio. Ma rimane sempre coperto.

L’importanza degli scribi

Sono uomini istruiti, che sanno leggere, scrivere e contare: hanno studiato lunghi anni per questo. Essi sono indispensabili al faraone: l’aiutano a governare la nazione. Sono rispettati e invidiati, ecco perché essere scriba é considerato come il più nobile di tutti i mestieri.

Perché scrivere? – Gli scribi studiano i testi religiosi. Annotano le preghiere dette dai sacerdoti. Scrivono anche le decisioni prese dal faraone e le fanno conoscere. Gli Egizi cos’ sanno qual é l’ammontare delle tasse, quali sono i lavori d’irrigazione da iniziare.

Cosa annotano? – Gli scribi annotano tutto: le tasse versate dai contadini sotto forma di raccolto e di bestiame, i metalli preziosi il cuoio e il legno distribuiti . agli artigiani che lavorano per il faraone. Nei cantieri, gli scribi contano le pietre. Sulle sponde del Nilo, rilevano il livello delle riserve e dell’inondazione. Nell’esercito contano gli uomini.

I geroglifici si trasformano –  I geroglifici sono segni lunghissimi da scrivere. Per tutti i testi amministrativi, lo scriba deve annotate velocemente. Ecco perché gli Egizi, verso il 3000 a.C., hanno inventato una scrittura più rapida: lo ieratico. Questa é una forma semplificata dei geroglifici.
Nel VII secolo a. C, lo ieratico diventò ancora più semplice: il demotico. I geroglifici restano però riservati ai testi religiosi.

I geroglifici

In Egitto, la scrittura è apparsa circa 5000 anni fa. La parola “geroglifico” in greco significa “scrittura degli dei”.
Guardando questi segni che coprivano le mura dei templi e delle tombe, gli invasori greci hanno  creduto a formule sacre .
Nel XIX secolo, dei ricercatori scoprirono il significato dei 700 geroglifici identificati.

I geroglifici formano un alfabeto? – No. Sono segni differenti che possono indicate un oggetto, un suono, un’azione. Sono riuniti in un certo modo a seconda di ciò che significano.

Come li hanno decifrati? – Nel 1799, una grande stele incisa viene scoperta a Rosetta,  nel delta del Nilo. Uno stesso testo vi é redatto in 3 scritture diverse: geroglifici, demotico (più semplice) e greco. A partire dal greco, che loro conoscevano perfettamente, il francese Champollion arriva a decifrare i geroglifici.

Come si leggono? – Senza punteggiatura, é difficile raccapezzarsi! La decifrazione si effettua sempre dall’alto al basso, ma l’iscrizione può essere letta da sinistra a destra o viceversa. Sono i disegni che indicano il senso da seguire (a seconda che gli uomini o gli animali rappresentati siano girati verso la destra o la sinistra).

L’arte egizia

Per gli Egizi, un dipinto, una scultura possiedono la stessa forza del loro modello vivente. Se l’artista si impegna a rispettare certe regole, le rappresentazioni dureranno per l’etemità.

Di faccia o di profilo? – Gli artisti dipingono i corpi in strane posizioni: le gambe sembrano di profilo, mentre le spalle sono disegnate di faccia. Si osserva la stessa cosa per il viso e gli occhi. Questo perché, per gli Egizi, l’importante é rappresentare l’oggetto il più chiaramente possibile. Così hanno l’abitudine di rappresentare il viso di profilo ma con gli occhi di faccia. L’artista non é maldestro: rispetta semplicemente le regole.

Alcuni ritratti si assomigliano? – Il ritratto assomiglia raramente al suo modello. L’artista  cancella tutti i difetti, come le rughe e la pinguedine. Non mostra neanche la sofferenza e la tristezza. Il disegno o la statua rappresenta infatti un uomo giovane, forte e bello, piuttosto che vecchio, sporco e infelice, perché questa immagine resterà anche quando il modello sarà morto.

Perché tanti decori nelle tombe? – Il defunto vede con gli occhi dipinti sul sarcofago. Si nutre grazie alle scene agricole. Rivive anche i momenti più gradevoli della sua vita terrestre grazie alle scene di banchetti o di caccia. Questo perché, per gli Egizi, i personaggi e le cose rappresentati cominciano a esistere realmente.

Contadini coraggiosi

La maggior parte degli Egizi sono contadini. Lavorano delle terre che appartengono al faraone o a ricchi proprietari. La natura é generosa: il Nilo porta l’acqua e arricchisce la terra, il sole fa maturare i raccolti. Tuttavia, la vita quotidiana é spesso faticosa.

Proteggersi dalle inondazioni – L’inondazione minaccia ogni anno le abitazioni fragili costruite di tetra mescolata con paglia e mattoni di fango secco. Ecco perchè si sviluppano in altezza. Dighe collegano i villaggi tra loro e permettono la circolazione degli uomini e delle bestie.

Come si svolge l’anno del contadino? – Quando il Nilo rientra nel suo letto, a novembre, il contadino lavora grazie ad un aratro (specie di carro) e sotterra in profondità i semi nel fango fertile. Il bestiame l’aiuta calpestando la terra. Poi viene il tempo della mietitura, alla quale tutta la famiglia partecipa. A partire da luglio, quando le acque hanno di nuovo invaso la vallata, il contadino effettua lavori per il faraone: fa la manutenzione dei canali di irrigazione, trasporta materiali per la costruzione di un tempio o di una piramide.

Disgrazie e difficoltà – A causa della siccità, il raccolto talvolta é scarso. Inoltre bisogna fare attenzione ai ladri. Lo scriba reclama imposte pesanti per il faraone. I contadini che non possono versare la loro parte di grano e di bestiame sono talvolta puniti con bastonate.

La Vita in famiglia

Ogni casa accoglie una grande famiglia che comprende nonni, zii, cugini. Ci sono molti bambini, anche se parecchi di loro muoiono da piccoli. Avere molti  figli é importante per gli Egizi.

Il posto dei figli – Un figlio é accolto con  gioia. Ma se il neonato é deforme, viene abbandonato: si pensa che sia colpito dalla maledizione degli dei. La madre si prende cura dell’educazione dei figli piccoli. Ma molto presto essi devono aiutare nel lavoro dei campi e dell’officina. Nelle famiglie ricche, i figli vanno al palazzo o al tempio all’età di 5 o 6 anni. Imparano a scrivere, leggere e contare. Nel giro di qualche anno saranno scribi, architetti o giudici.

Un vero clan – La famiglia non si limita ai genitori e ai figli. Spesso, si accolgono anche i parenti prossimi celibi, vedove o malati. Ognuno a modo suo sa rendersi utile in casa.

Le abitazioni – Nelle case, a terra, i mobili sono rari: sgabelli, tavoli, letti, cassettoni. Le abitazioni hanno un tetto piatto che serve da terrazzo. È il posto preferito quando viene la sera, tutti vi si ritrovano per godere il fresco e ammirare la bellezza del cielo stellato. Gli Egizi più ricchi hanno un giardino e le mura delle loro abitazioni sono ornate di pitture che rappresentano spesso dei fiori.

Il commercio

L’ Egizio non è un gran viaggiatore. Ama la sua terra. È sulle sponde del Nilo, il fiume sacro, che egli ama vivere. Tuttavia, a volte, le circostanze lo inducono a lasciare il suo paese tanto amato.

Perché partire? – Certi partono per fare del commercio. Così, nel Libano, i mercanti egizi scambiano grano e papiro con del legno di cedro, indispensabile alla costruzione di armature e di navi. Altri se ne vanno a fare la guerra, agli ordini del faraone, per  conquistare territori e nuove ricchezze. Nell’epoca più gloriosa, verso il 1300 a.C., soldati e funzionari egizi sono presenti dalla Siria al Sudan.

Dell’incenso per la regina Hatshepsut – All’inizio del XV secolo a.C., la regina invia una spedizione nel paese di Punt, situato probabilmente nell’attuale Etiopia. I battelli scendono nel mar Rosso. Tornano carichi di legno di incenso. Riportano anche avorio, oro, capi di bestiame selvatico e degli schiavi. Questi prodotti, sconosciuti in Egitto, fanno la gioia dei più ricchi.

Il declino dell’Egitto

Tra il IX e il I secolo a.C., disordini interni, carestie e invasioni successive, a poco a poco fanno perdere all’Egitto la sua potenza e la sua indipendenza. Questa civiltà tuttavia resiste a lungo prima di estinguersi.

Un paese diviso e dominato – A più riprese, l’autorità dei faraoni non é più rispettata nelle province. Il Paese si disorganizza e conosce guerre civili. L’ Egitto é invaso a turno anche da Assiri, Persiani, Greci e Romani: esso perde la sua indipendenza.  Ma gli invasori sono spesso affascinati dalla civiltà egizia. Lontano dal volerla distruggere, in parte l’adottano. È il caso del generale greco Tolomeo, che nel 305 a.C. fonda l’ultima dinastia dei faraoni.

Chi é l’ultimo faraone? – Cleopatra, discendente dal re Tolomeo, regna dal 51 al 30 a.C. Ella sogna un grande impero in cui l’Egitto avrebbe dominato i popoli vicini. Ma fallisce: i Romani conquistano il suo paese. Per sfuggire al disonore, la leggenda dice che Cleopatra si  é suicidata.

L’oblio – A poco a poco, molti Egizi adottano il cristianesimo. I sacerdoti sono sempre meno numerosi, e i templi cadono in rovina. La grande biblioteca di Alessandria, che conserva tutta la storia dell’Egitto, viene distrutta da un incendio nel 47 a. C.

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