CURARSI CON IL CERFOGLIO

IL CERFOGLIO

II nome cerfoglio viene dato a diverse specie di piante appartenenti alla stessa famiglia della carota e del prezzemolo, alcune delle quali, selvatiche, sono molto tossiche. Pertanto vi esorto a non impiegare nelle vostre preparazioni che il cerfoglio coltivato o cerfoglio dei giardini o cerfoglio officinale.

Si tratta di una pianta annua, alta dai 25 ai 60 centimetri con foglie chiare molto frastagliate, piccoli fiori bianchi, frutti piccoli che diventano neri alla maturità e che emana un buon odore caratteristico e viene coltivata ormai nel mondo intero.
Ha una forte rassomiglianza con il prezzemolo.
Le qualità terapeutiche del cerfoglio derivano dall’olio etereo che contiene e che non resiste al calore. Non è dunque una pianta da cuocere né da bollire.
Gli antichi se ne servivano contro le malattie degli occhi e ho avuto occasione di verificare questa virtù. Disgraziatamente pensavano anche che le sue foglie guarissero il cancro, il che è palesemente falso.
Mio padre lo utilizzava come base di una sorta di cura di primavera destinata a purgare l’organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno. La raccomandava a tutti e soprattutto a quei grossi produttori di tossine che sono gli stitici, i reumatici, i gottosi, gli idropici, i malati di fegato e i sofferenti di malattie della pelle.
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Raccolta

Il cerfoglio costituisce la parte essenziale di quei mazzetti di aromi che si vendono per cucinare sotto il nome di “odori” o “erbe aromatiche”: non avrete quindi nessuna difficoltà a procurarvene al mercato, in primavera (maggio-giugno) quando la specie fiorisce. Se il vostro ortolano non vi dà una particolare sicurezza sulla sua purezza biologica, comperatelo in una buona erboristeria.
Ripeto ancora: non cercate di raccogliere allo stato naturale le specie selvatiche di questo genere a meno che non siate un botanico esperto: rischiereste di sbagliarvi e di avvelenare la vostra famiglia.
  

Preparazione e impiego

SUCCO FRESCO per la “cura di primavera: un bicchiere al giorno diluito nel latte, se lo stomaco lo accetta.
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI per la “cura di primavera”: mettete una manciata di cerfoglio fresco in un litro d’acqua appena calda.
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INFUSO: mettete una manciata di foglie fresche o una mezza manciata di foglie secche, in un litro d’acqua; non fate bollire.
(Da 2 a 3 tazze al giorno come depurativo, diuretico, per curare il fegato e regolarizzare le mestruazioni.)
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DECOTTO: stesse proporzioni; al primo bollore ritirate dal fuoco (da 2 a 3 tazze al giorno).
Questo decotto può essere ugualmente molto efficace in applicazioni esterne contro le malattie della pelle.
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PREPARAZIONE COMPOSITA contro le coliche epatiche: mescolate in proporzioni uguali del succo di cerfoglio, del succo di radicchio, del succo di lattuga e del succo di dente di leone.

Bevetene un bicchierino al mattino.

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.