CURARSI COL CIPRESSO

 

Campo di grano con cipressi – Vincent van Gogh (1889)
.    

CIPRESSO

Nessuno saprà mai dipingere meglio di Van Gogh le verdi fiamme dei cipressi sotto l’azzurro cielo provenzale. Nessuno, meglio di lui, saprà cantare il mistero di questi alberi tristi, piegati dal vento. Da sempre il cipresso è stato circondato da un alone di magia. Platone, addirittura, sosteneva che il legno di cipresso superasse in durezza. il bronzo delle statue, e nelle foglie sempreverdi ravvisava il simbolo dell’immortalità dell’anima Orazio ne faceva un simbolo della tristezza offertoci dalla natura. Gli antichi persiani mettevano il cipresso al centro del loro paradiso.

Esistono diverse specie di cipressi e molte varietà della specie comune, o cipresso sempreverde (cipresso maschio, cipresso femmina, cipresso italiano). Il cipresso è una conifera che raggiunge un’altezza di circa venti metri, ha rami corti, coperti da piccole foglie squamiformi carnose. I fiori maschi, piccolissimi, crescono vicini ai fiori femmina che sono grigio verdastri con riflessi rosa o violacei. Maturando, i fiori femmina si trasformano in frutti ovoidiformi di due o tre centimetri rivestiti da una decina di scaglie esagonali.
Anticamente i greci solevano far respirare l’aria balsamica dei boschi di cipressi ai malati di petto. Il loro grande medico, Ippocrate, ricorreva alle fibre del cipresso per curare le malattie dell’utero e del retto, e il collega Galeno prescriveva i fiori femmina per combattere la diarrea. In seguito, nel Medio Evo, i rametti di cipresso acquisirono fama di guarire le emorroidi. Del cipresso, di solito, si usa il legno, i rametti ei frutti (noti come galbuli o coccole).
Io ho verificato personalmente tutte le virtù che gli antichi attribuivano al cipresso, ma gli ho anche riscontrato proprietà sudorifiche, diuretiche e anti-emorragiche. Mi ricordo bene di aver visto curare una volta, con solo cipresso, un bambino afflitto da enuresi… insomma, un bambino che faceva pipi a letto.
.    

raccolta

In primavera, quando la linfa sale, cogliete i ramoscelli del cipresso. In maggio-giugno, subito dopo la fecondazione, raccogliete i frutti teneri ancora verdi e carnosi (galbuli); non aspettate che induriscano perché allora si perso quasi tutte le loro virtù curative. Il legno lo si può prelevare in qualsiasi stagione.
.    

Preparazione e impiego

INFUSO e DECOTTO di legno di cipresso (per lenire affezioni uterine o rettali): pestate bene, per litro d’acqua, del legno di cipresso fresco o mezzo essiccato (quanto ne può contenere una scatola di fiammiferi). Bevetene da 2 a 3 tazze al giorno.
.   
INFUSO e DECOTTO di ramoscelli di cipresso (per lenire le emorroidi): un ramoscello verde per litro d’acqua. Bevetene 2 tazze al giorno.

.

ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

.      

.

ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
.