L’ANGELUS – Jean-François Millet

L’ANGELUS (1858-1859)
Jean-François Millet (1814-1875)
Museo d’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 55 x 66

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Nell’Angelus due contadini, un uomo e una donna, sospendono per un attimo il duro lavoro dei campi per dedicarsi ad una pausa di raccoglimento, forse richiamati alla preghiera dal campanile che si scorge in lontananza, sulla linea dell’orizzonte.
Il dipinto è di una semplicità sconcertante: i due personaggi resi con fare sintetico e con proporzioni monumentali, statici, immobili come i poveri attrezzi da lavoro che li circondano (un rastrello, una cesta, una carriola) dominano sull’immenso sconfinato paesaggio. Quest’ultimo elemento è sempre presente nei quadri di Millet il quale, come gli artisti della cosiddetta Scuola di Barbizon, con cui era in contatto, aveva frequentato la foresta di Fontainebleau per dipingere la natura dal vero. Tuttavia in Millet i quadri di soggetto agreste assumono un valore simbolico ed etico, in quanto la fatica dei contadini è trasportata su un piano rituale e religioso.
Millet esprime nei suoi dipinti la nostalgia per l’antica moralità di un mondo rurale che vedeva declinare, in seguito alla migrazione di molti contadini verso le città che stavano diventando centri industriali. L’amore per la campagna di Millet derivava inoltre dalle sue origini contadine, nella terra di Normandia. Per lo spirito con cui è solito rappresentare il mondo rurale e i suoi dignitosi personaggi Millet è giustamente considerato un artista sospeso tra la pittura realista e il romanticismo. Il tono sentimentale di un quadro come L’Angelus è infatti molto marcato e deriva in parte dal fatto che Millet non ritrae i suoi contadini dal vero, ma con gli occhi nostalgici della memoria e quindi con una sorta di idealizzazione.
Si veda a questo proposito il confronto con un dipinto fortemente realistico come Gli spaccapietre di Courbet, eseguito pochi anni prima. (Vedi immagine sotto).

L’Angelus, dipinto da Millet negli anni 1858-1859, fu acquistato dal collezionista parigino Alfred Chauchard nel 1890. Chauchard aveva costituito fin dal 1885 una grande raccolta di opere d’arte, privilegiando soprattutto i pittori francesi dell’Ottocento, e in particolare Millet e i paesaggisti della Scuola di Barbizon. L’Angelus fu la prima opera importante acquistata dal collezionista, che la disputò con alcuni amatori americani.
Il dipinto pervenne al Museo del Louvre nel 1909, insieme alle altre opere della Collezione Chauchard, e da qui è passato recentemente al
Museo d’Orsay.
Alla sua pubblicazione il quadro riscosse un grande successo, e acquistò ben presto una enorme popolarità, grazie anche alle innumerevoli copie, riproduzioni, caricature che ne furono tratte.

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Gustave Courbet, Gli spaccapietre, opera distrutta, già a Dresda, Gemäldegalerie

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