ULTIMA CENA – Andrea del Castagno

ULTIMA CENA (1445-1450 circa)
Andrea del Castagno (1417 circa-1457)
Museo di Santa Apollonia, Firenze
Affresco cm 421 x 960

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L’Ultima cena affrescata da Andrea del Castagno nel refettorio di Santa `Apollonia è forse l’opera più celebre dell’altista. È un vero e proprio capolavoro di chiarezza geometrica. Il tema sacro si svolge all’interno di un vano descritto con sapiente e rigorosa costruzione prospettica, resa ancor più evidente dal pavimento, dal soffitto e dalle pareti ricoperti di lastre marmoree il cui forte scorcio accentua l’impressione di profondità. Le figure di Cristo e degli apostoli, di grande vigore plastico ed intensità psicologica, sono sedute attorno ad un lungo tavolo e scandiscono il ritmo orizzontale della composizione.
Solo la figura di Giuda, il traditore, è collocata in posizione isolata davanti al tavolo, in prossimità dello spettatore. Questa impaginazione dell’Ultima cena costituirà un fondamentale prototipo per i più celebri “Cenacoli” fiorentini del XV e XVI secolo, da quelli del Ghirlandaio (Ognissanti e San Marco) a quello del Perugino (Monastero di Fuligno), fino ad Andrea del Sarto (San Salvi) ed oltre.

Gli affreschi di Andrea del Castagno nel refettorio delle monache di Santa Apollonia a Firenze furono eseguiti forse a partire dal 1445, in seguito all’ampliamento del convento, iniziato appunto in quell’anno. Il pittore intervenne sull’intera parete di fondo, realizzando le scene della vita di Cristo su due registri sovrapposti: in quello superiore la Crocifissione, la Deposizione e la Resurrezione, mentre al di sotto l’intera larghezza del muro è occupata dall’Ultima cena.

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ULTIMA CENA (1445-1450 circa)
Sezione in alto: la Crocifissione, la Deposizione e la Resurrezione
Andrea del Castagno (1417 circa – 1457)
Museo di Santa Apollonia, Firenze

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