MELODRAMMA – CLAUDIO MONTEVERDI

Sebbene quasi tutte le culture abbiano spesso associato il teatro alla musica e in particolare nell’antica Grecia i drammi e le tragedie venissero rappresentati con l’ausilio di cori e di strumenti musicali, la nascita del teatro musicale moderno è generalmente fatta risalire alla fine del XVI secolo. ln quell’epoca infatti a Firenze un gruppo di letterati e di musicisti, animati dal desiderio di ricollegarsi idealmente proprio alle tragedie greche, incominciarono a dare vita a un nuovo tipo di spettacolo drammatico in cui storie mitologiche venivano narrate e commentate con l’ausilio della musica. Nasceva così quello che venne denominato “recitar cantando”, per indicare proprio uno stile vocale a mezza via tra il canto e la recitazione. La prima opera scaturita da queste premesse che sia giunta intera fino a noi è l’Euridice musicata da JACOPO PERI (Roma 1561-Firenze 1633), la cui “prima” ebbe luogo il 6 ottobre 1600 a Palazzo Pitti a Firenze, in occasione delle nozze di Maria de’ Medici con Enrico IV di Francia.
Ma il primo vero protagonista degli esordi del melodramma fu senz’altro CLAUDIO MONTEVERDI che, con il suo Orfeo messo in scena nel 1607, seppe andare oltre le originali ma un po’ noiose soluzioni operistiche apparse fino ad allora: in questo come negli altri lavori del musicista cremonese (Arianna.., L’incoronazione di Poppea), assistiamo al crescere dell’importanza dell’orchestra e del canto rispetto alle parti recitate e quindi alla netta distinzione fra recitativo e aria che caratterizzerà il mondo dell’opera per oltre due secoli. Con Monteverdi inoltre l’opera raggiunse già uno straordinario grado spettacolarità, affascinando con le sue scene e i suoi trucchi teatrali il pubblico di allora. Proprio l’accoglienza del pubblico, dapprima di quello aristocratico ed esclusivo, poi di quello borghese e anche popolare, fu fin dal principio un elemento fondamentale per le sorti di qualsiasi opera, che evidentemente senza il concorso di spettatori perdeva ogni ragion d’essere.

Claudio Monteverdi, dipinto di Bernardo Strozzi, 1640 circa

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CLAUDIO MONTEVERDI

Nato a Cremona nel 1567, studiò canto, viola e composizione; a soli quindici anni esordi come compositore con una raccolta di mottetti atre voci. Nel 1587, con la pubblicazione del Primo Libro de Madrigali a 5 voci, genere nel quale rivelò il suo straordinario talento e al quale dedicò gran parte della sua produzione, Monteverdi divenne famoso in tutta Europa. Nel 1590 fu al servizio di Vincenzo I, a Mantova, prima come solista di violino e poi come maestro di cappella. Si mise presto in luce anche come compositore. L’intensa vita musicale e teatrale della corte lo impegnò nella composizione di musiche d’occasione e nel nuovo genere della favola in musica. Al 1607 risale la sua prima opera teatrale: l’Orfeo, che fu accolta tanto trionfalmente che anche i teatri delle altre città si contesero il privilegio di rappresentarla. ln occasione dei festeggiamenti per le nozze di Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia scrisse le tragedie in musica: Arianna (della quale ci è rimasto solo il famoso Lamento) e Il ballo delle ingrate. Il gravoso servizio al quale era sottoposto non era adeguatamente retribuito, e Monteverdi se ne lamentò inutilmente presso il duca. Ma la situazione non migliorò quando al duca Vincenzo successe il figlio Francesco: infatti Claudio e suo fratello Giulio Cesare vennero licenziati! Dopo un periodo di ricerca e dopo aver sostenuto un esame, finalmente venne assunto, nel 1613, come maestro di musica della Serenissima Repubblica di Venezia, posto che occuperà fino alla morte (avvenuta nel 1643), e che gli consentirà di mantenere rapporti con committenze extracittadine (Gonzaga, Farnese) ed anche estere (in particolare Varsavia e Vienna). A Venezia egli si rivelò fecondo compositore di musica sacra pur senza tralasciare di dedicarsi alle composizioni madrigalesche (fra queste i celebri Madrigali guerreschi et amorosi, per voci e strumenti vari), e al teatro musicale (Il ritorno di Ulisse in patria, per il carnevale del 1640 e L’incoronazione di Poppea per il carnevale del 1643). Monteverdi godette di grande celebrità, mala critica dell’epoca non sempre fu benevola. L’Artusi, in un suo scritto sulle imperfezioni della musica moderna, gli contestava l’uso e il trattamento di dissonanze, la novità di certi intervalli e la non osservanza delle modalità, innescando una lunga e diffusa polemica che durerà quindici anni.

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MUSICA LIRICA DEL SEICENTO

MELODRAMMA – CLAUDIO MONTEVERDI

Immagine di copertina:
Musicisti del tardo Rinascimento
Il concerto (1623)
Gerard van Honthorst (1592–1656)
National Gallery of Art, Washington, D.C
Olio su tela cm 123,5 x 205

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