PAUL CÉZANNE – Vita e opere

Autoritratto (1883-1887)
Paul Cézanne (1839-1906)
Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen
Olio su tela cm 44 × 36

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PAUL CÉZANNE

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Cézanne, su pressione dell’amico Camille Pissarro, partecipò alle Mostre degli Impressionisti del 1874 e del 1878, anche se la sua ricerca pittorica, già in quegli anni, superava gli Impressionisti per dar luogo ad un nuovo tipo di arte in grado di anticipare le avanguardie del ‘900, in particolar modo il Cubismo.
L’aspetto più importante del lavoro di Cézanne è la nuova struttura dello spazio da lui definita; in una lettera del 1904 Cézanne scriveva: “…bisogna trattare la natura secondo il cilindro, la sfera, il cono, il tutto messo in prospettiva”.
Cézanne voleva dunque esaltare la struttura, la definizione del volume della forma, studiandola ed analizzandola attentamente per poi passare al vaglio del pensiero i risultati dell’osservazione, e ricostruire la realtà indipendentemente dall’aspetto naturale (come nel Realismo), dall’atteggiamento emotivo del pittore (come pensavano i Romantici) o dalla semplice, istantanea percezione visiva (come teorizzavano gli Impressionisti).
Osservando le forme, Cézanne si accorse dell’impossibilità di rendere, attraverso la semplice impressione percettiva, la loro struttura. Infatti, noi vediamo solo una parte di un oggetto ma sappiamo che ne ha molte altre.
Cézanne riuscì a rendere nei suoi quadri, soprattutto nelle nature morte, la variabilità dei punti di vista attraverso impercettibili sfasature di
prospettiva.

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L’orologio nero, Paul Cezanne (1869-1870)

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Esaminiamo il famoso quadro L’orologio nero (1869-1870). La tovaglia bianca e gli oggetti posati sulla tavola strutturano per piani geometrici lo spazio, in una ripresa che sintetizza differenti prospettive, come se si potesse vedere, nello stesso momento, una tazzina dal
basso ed un orologio posto lì accanto dall’alto.
Con questa operazione, Cézanne stabilisce con sicurezza la linea di demarcazione tra l’arte come riproduzione fedele e l’arte come creazione della realtà, dando così alla pittura una nuova funzione: quella di costruire una realtà autonoma.
Un altro importante quadro di Cézanne è I giocatori di carte, (1890-1892). Rappresenta due contadini che stanno giocando a carte. La posizione e i gesti dei due uomini sono perfettamente calibrati, e dai loro visi non traspare alcuna emozione o stato d’animo.
L’asse del quadro è dato dal riflesso bianco sulla bottiglia, che è lievemente spostato rispetto al centro della tela: la composizione risulta
così leggermente asimmetrica, ma pur sempre risolta entro un preciso schema geometrico, come saranno, più tardi, le vedute della montagna di S. Victoire, di cui Cézanne ricostruirà masse e volumi mediante il colore.

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DUE GIOCATORI DI CARTE (1890-1892)
Paul Cézanne (1839-1906)
Museo D’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 47,5 x 57

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GRUPPO DI BAGNANTI – Paul Cézanne

TRE BAGNANTI – Paul Cézanne

CINQUE BAGNANTI – Paul Cézanne

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2 – LE GRANDI BAGNANTI – Paul Cézanne

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VECCHIA CON ROSARIO – Paul Cézanne

LO STAGNO DI SŒURS A OSNY – Paul Cézanne

LA CASA DELL’IMPICCATO – Paul Cézanne

Immagine di copertina:
Neve sciolta a Fontainebleau (1879-1880)
Paul Cézanne (1839-1906)
Museum of Modern Art di New York
Olio su tela cm 76,6 x 100,6

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