IL RATTO DELLE SABINE – Nicolas Poussin

IL RATTO DELLE SABINE (1637 circa) 
Nicolas Poussin (1594 – 1665) 
Pittore francese 
Olio su tela cm 159 x 206
Museo del Louvre a Parigi 

La tela rappresenta il “Ratto delle Sabine” uno dei più famosi episodi della storia romana.
Poussin nel suo quadro coglie il momento più drammatico dell’evento: uomini e donne lottano e fuggono verso l’esterno della scena; in primo piano a sinistra una donna si divincola e strappa i capelli al suo rapitore, mentre a destra un’altra scappa rincorsa da un romano. Gli abiti intensamente colorati hanno una foggia classicheggiante come le architetture dello sfondo che formano una sorta di quinta teatrale. In alto a sinistra si trova Romolo vestito da imperatore, che solennemente impartisce gli ordini.
Quando Poussin realizzò il quadro, intorno al 1637, era a Roma già dal 1624. Nel 1640 sarebbe tomato per due anni a Parigi dove ricevette un’accoglienza trionfale. Rappresentante di un’arte densa di cultura e di erudizione, nella città papale  l’artista frequentava una ristretta cerchia letteraria, a cui appartenevano personaggi come Cassiano del Pozzo, protettore anche di Pietro da Cortona.
È particolarmente evidente nel dipinto del Louvre, l’intento di Poussin di esprimere pittoricamente la sua personale interpretazione del classicismo. Il tema del “Ratto delle Sabine” era assai sfruttato a Roma in quegli anni: circa un decennio prima Pietro da Cortona lo aveva utilizzato in un quadro per Marcello Sacchetti ora ai Musei Capitolini. Rispetto all’opera del francese, la scena del cortonese è molto mossa e drammatica, i sentimenti tragici dei personaggi risaltano sullo sfondo che rimane secondario; la rievocazione di un fatto lontano in una età mitica diventa un’immagine teatrale dove sono messe in evidenza la sensualità e la forza dei corpi. È il trionfo della scenografia barocca.

Nel XVII secolo il Bellori ricordò che il quadro oggi al Louvre fu eseguito da Poussin per  il cardinale Omodei. Nel 1685 passò a Luigi XIV. Al Metropolitan Museum di New York esiste un’altra versione del Ratto delle Sabine dello stesso artista. Costituita da gruppi più statici e scultorei, la composizione americana risulta di poco precedente a quella francese databile al 1637-1638.

La leggenda del Ratto delle Sabine

I Sabini erano una popolazione dell’Italia antica, la cui storia appare strettamente legata alle vicende della fondazione di Roma. Intorno all’VII secolo a. C. abitavano sul Quirinale, uno dei sette colli della futura città.
Secondo la storia narrata da Tito Livio, Virgilio e Plutarco, gli uomini che con Romolo a capo avevano fondato Roma, pensarono di procurarsi delle donne perché la loro nuova patria continuasse a vivere e a ingrandirsi. Invitarono così a una festa i Sabini, loro vicini, e nel momento più opportuno presero senza pietà le loro donne. I Sabini decisero di dichiarare guerra ai rapitori, ma furono le Sabine stesse a interporsi fra i contendenti e a favorire la pace e l’unione fra i due popoli.
Così Tito Tazio, re dei Sabini, e Romolo regnarono insieme.