VENERE PRESENTA A ENEA LE SUE ARMI – Nicolas Poussin

VENERE PRESENTA A ENEA LE SUE ARMI (1630-1640 circa)
Nicolas Poussin (1594 – 1665) 
Pittore francese 
Olio su tela cm 105 x 142
Musée Des Beaux-Arts, Rouen

Venere nuda al centro della composizione è sostenuta dal cigno, simbolo della grazia femminile, e da tre piccoli cupidi: uno con una ghirlanda, un altro con una fiaccola, l’ultimo che distribuisce fiori sulla terra. A sinistra Enea, con manto rosso e calzari, l’elmo con pennacchio alla greca, le va incontro. Dalla parte opposta, appese ad un albero, si trovano le splendenti armi cesellate e dorate, la spada con la fascia argentata, il maestoso cimiero, e due lunghe lance: è questo il dono della dea per l’eroe. Assistono alla scena alcune ninfe e un satiro placidamente distesi o a fare toilette, immersi nella dolcezza di un paesaggio fuori dal tempo dominato dal cielo aperto.
Nel dipinto la mitologia diventa dunque una sorta di fiaba incantata e pacata. Il soggetto interessò particolarmente Poussin che lo rappresentò negli stessi anni anche in un dipinto ora alla Art Gallery di Toronto.
Si tratta di uno degli episodi più noti dell’ottavo libro dell’Eneide di Virgilio, in cui Enea giunto a Pallanteo, luogo predestinato a diventare la futura Roma, si prepara ad affrontare l’attacco dei Rutuli. Per aiutarlo la madre Venere fece costruire per lui nuove e più solide armi a Vulcano.
Nello scudo il dio fabbro aveva scolpito gli avvenimenti più memorabili della futura storia di Roma e le gesta dei discendenti di Enea: da Romolo e Remo allattati dalla lupa al trionfo di Augusto.

Il dipinto ora a Rouen, uno dei migliori eseguiti da Poussin nella prima maturità (1630-l640), è descritto dal Bellori e citato da Félibien come eseguito da Jacques Stella. Fu acquistato dal Musée des Beaux-Arts nel 1866 a Parigi, dopo essere stato di proprietà di numerose collezioni inglesi del Settecento.
Altri quadri di Poussin conservati a Rouen sono San Dionigi che atterrisce i carnefici con la
propria testa e San Dionigi: entrambe le opere sono state attribuite all’artista in occasione della mostra allestita nella città francese nel l966 e sono databili nel periodo giovanile.

.