SACRA FAMIGLIA – TONDO DONI – Michelangelo

SACRA FAMIGLIA – TONDO DONI (1507)
Michelangelo (1475 – 1564)
Galleria degli Uffizi – Firenze
Tavola ∅ cm. 120

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In un tondo dotato ancora della splendida cornice originale scolpita, è rappresentata in primo piano al centro la SACRA FAMIGLIA e sul fondo, a destra, dietro la balaustra, San Giovannino. Complesso è il significato al di là di questa immagine: rappresenta, forse, il cammino spirituale dell’umanità, dall’era pagana, ricordata dai nudi sul fondo, alla venuta di Cristo, evento annunciato da San Giovanni che ha quindi il compito di segnare il passaggio fra antico e nuovo testamento. Nel quadro eseguito per i coniugi Doni probabilmente nel 1507, Michelangelo si rivela attento non solo all’arte classica ma anche a quella fiorentina, passata e presente, e da tali meditazioni nascono formule di estrema originalità:; in particolare, risulta esplicito il confronto con Leonardo: all’armonioso intreccio delle forme nei quadri del Vinci, alla loro intensa comunicativa fatta di sguardi e di gesti, Michelangelo contrappone l’energia prorompente dei corpi, il loro moto a spirale, l’intensa plasticità marcata dai colori metallici. Il dipinto, dunque, esprime l’apice culturale del primo Rinascimento e, nello stesso tempo, il suo superamento, tanto che fu un importante esempio per il Manierismo fiorentino.
E’ possibile che il tondo sia stato dipinto da Michelangelo n occasione della nascita, il 7 settembre 1507, della primogenita di Agnolo e Maddalena Doni, (ambedue ritratti da Raffaello in due celebri quadri oggi alla Galleria Palatina di Firenze) il cui stemma è rintracciabile sulla cornice. Rimasto in casa Doni fino l XVII secolo, il quadro di Michelangelo nel 1635 è ricordato nella Tribuna degli Uffizi, nella cui collezione è rimasto fino ad oggi. Recentemente la tavola è stata sottoposta a un restauro che ha messo in luce la brillantezza dei colori originali.

Michelangelo nacque il 6 marzo 1475 a Caprese in Toscana. Il padre, Ludovico Buonarroti, una volta terminato l’incarico di podestà tornò con la famiglia a Settignano, sulle colline intorno a Firenze. Qui affidò il piccolo Michelangelo a una balia imparentata con degli scalpellini. Nel 1488 Ludovico Buonarroti si arrese, pur riluttante, alle inclinazioni artistiche del figlio e lo mandò come apprendista nella bottega di Domenico Ghirlandaio. Michelangelo quindi copia Giotto e Masaccio, studia la statuaria antica e frequenta il giardino mediceo di San Marco, dove Lorenzo il Magnifico accoglieva i giovani artisti più promettenti. Fin dall’inizio scultore e pittore straordinario, Michelangelo fu presto chiamato a Roma. Infatti, collocato nel 1504 il DAVID in piazza della Signoria (ora all’Accademia), l’anno dopo papa Giulio II gli commissionò un grandioso monumento funebre, concluso dopo la morte del pontefice e notevolmente ridimensionato (Roma, San Pietro in Vincoli, 1545). Realizzato il TONDO DONI, nel 1508 fu di nuovo a Roma: eccolo dunque impegnato negli affreschi della Cappella Sistina, nella volta terminata nel 1512 e sulla parete principale con il GIUDIZIO UNIVERSALE (1536-1541). Ormai trasferitosi a Roma, dal 1534 l’artista aveva abbandonato definitivamente Firenze, dopo aver lavorato a San Lorenzo (Sagrestia Nuova, Libreria Medicea). Impegnato anche a Roma come architetto (Piazza del Campidoglio, cupola di San Pietro) e come scultore (PIETA’, Firenze, Accademia; Milano, Castello Sforzesco), realizzò la sua ultima opera pittorica nel 1542-1550 con gli affreschi nella cappella Paolina in Vaticano.
Il 18 febbraio 1564 Michelangelo morì novantenne circondato da pochi amici. Secondo il suo desiderio, l’11 marzo la salma fu trasportata a Firenze, in Santa Croce.

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Ritratto di Michelangelo (circa 1544)
Daniele da Volterra (1509–1566)
Metropolitan Museum of Art
Olio su tavola cm 88,3 × 64,1
p.d.

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