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Il monumentale affresco della parete di fondo della cappella Sistina, raffigurante il Giudizio Universale, venne commissionato a Michelangelo da Clemente VII Medici nel marzo del 1534, commissione che gli venne confermata dal successore, papa Paolo III Farnese.
Per realizzare l’opera Michelangelo dovette abbattere gli affreschi di Perugino e due lunette con gli Antenati di Cristo, da lui stesso realizzate nel 1512.
Nel disegno si coglie immediatamente la novità della composizione priva di sostegni architettonici con grappoli di figure ruotanti intorno al Cristo giudice.
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Si tratta di un dettaglio della porzione superiore dell’affresco in cui si coglie lo studio anatomico per il Cristo chiaramente desunto dal Torso del Belvedere, una delle statue classiche più studiate e rimeditate da Michelangelo; mentre ai lati la composizione si presenta ancora simmetrica nelle due figure di Santi.
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Si tratta di uno schizzo per il gruppo di demoni collocati nell’angolo inferiore destro dell’affresco e, pur nell’immediatezza del tratto, si coglie la potenza di queste anatomie ormai sfatte e non più individualmente significanti, ma affondate senza speranza in una densa materialità.
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Daniele da Volterra (1509–1566)
Olio su tavola cm 88,3 × 64,1
Metropolitan Museum of Art – New York
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