La struttura iconografica della volta Sistina si articola architettonicamente, trovando la propria giustificazione nelle lunette e nelle vele laterali dove trovano posto gli antenati di Cristo, da Abramo a Giuseppe, mentre nei quattro pennacchi angolari sono raffigurate le miracolose salvazioni del popolo ebraico: Giuditta e Oloferne…, Davide e Golia…, II serpente di bronzo…, La punizione di Amon.
Nel primo registro della volta, in grandi troni marmorei scorciati e delimitati da sculture classiche, si articolano le membra possenti delle Sibille e dei Profeti. Infine nella zona centrale alternate ad archi, cornici marmoree e medaglioni bronzei, nei quali si muovono figure di Ignudi che prendono le mosse da una parte dagli studi della Battaglia di Cascina e dall’altra dalla conoscenza diretta della scultura antica, in primis il Laocoonte e il Torso del Belvedere, si alternano nove storie bibliche distribuite in ordine cronologico (La divisione della luce dalle tenebre…, La creazione delle stelle…, La separazione delle acque dalla terra…, La creazione di Adamo…, La creazione di Eva…, Il peccato originale…, II sacrificio di Noè…, Il diluvio universale…, L’ebrezza di Noè).
ELENCO DELLE LUNETTE
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La serie numerosissima degli Antenati di Cristo permise a Michelangelo di sfoderare un’infinita gamma di caratteri umani e di attitudini sentimentali dal sublime al grottesco: in un certo senso parve voler seguire le sperimentazioni dei “moti” di Leonardo, ma dandone un’interpretazione lucidamente antinaturale e assoluta.
Particolare di una delle lunette con gli Antenati di Cristo che rivela il sostanziale disinteresse dell’artista del rappresentare realisticamente i personaggi, i quali al contrario sono vere e proprie tipizzazioni articolate nello spazio in pose sempre diverse e in atti sempre variati al fine di comunicare, pur nell’unità dell’insieme, l’estrema varietà della natura umana.
Muovendosi verso l’altare l’occhio scorre in senso anticronologico i momenti della Genesi fino al saliente e centrale episodio della Creazione di Adamo, esplicazione definitiva della creazione ad immagine e somiglianza di Dio; giungendo infine alla soglia dell’altare e avendo la visione della primordiale Divisione della luce dalle tenebre.
Il percorso catartico si concludeva quindi nella suprema visione dantesca de “l’amor che move il sole e l’altre stelle“.
Il recente restauro della Sibilla delfica ha rivelato, al di sotto di uno spesso strato di beveroni di polvere e di nero-fumo, una rutilante gamma di colori dai toni volutamente discordanti e dagli accostamenti stridenti che annullano la distanza tra lo spettatore e la volta, costruendo uno spazio non illusivamente naturalistico, ma al contrario un universo visionario che divenne scuola per tutta la generazione dei Manieristi.
Schema della Volta della Cappella Sistina
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