PRONTO SOCCORSO

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Soccorsi d’urgenza

I lavoratori sono tenuti a segnalare subito al proprio datore di lavoro od ai propri capi gli infortuni, comprese le lesioni di piccola entità, occorsi in occasione di lavori. Hanno anche il dovere morale di intervenire con la loro opera in aiuto dell’infortunato e di apportargli, in attesa del medico o del trasporto in ospedale, tutte le medicazioni di urgenza.

La legge a questo proposito fornisce una serie di istruzioni orientative. Le ferite vanno lavate con acqua e sapone e pulite della polvere e delle eventuali schegge. Va fatto uscire un po’ di sangue, quindi é necessario applicarle un poco di alcool iodato. Poi la ferita deve essere fasciata o, se é di lieve entità, deve essere ricoperta con striscioline di cerotto. Se la perdita di sangue non si arresta, é necessario applicare lacci emostatici a a monte e a valle della ferita stessa per arrestare l’emorragia.

In caso di ustioni bisogna applicare sulla lesione speciali preparati anti ustione.

In caso di fratture, lussazioni, distorsioni é necessario adagiare l’infortunato in modo da far riposare bene la parte lesa, immobilizzata con bendaggio imbottito con cotone idrofilo.

In caso di frattura di un arto, questo va immobilizzato con stecche di forma e grandezza adatte,  mantenute aderenti mediante fasciature.

In caso di asfissia da cause meccaniche o tossiche o da folgorazione per corrente elettrica occorre portare l’iinfortunato in luogo areato e praticargli immediatamente e a lungo la respirazione artificiale, insieme ad iniezioni di canfora e di caffeina. Se il viso é fortemente arrossato, la testa va tenuta sollevata; se è pallido, la testa va tenuta allo stesso livello del tronco. Non bisogna somministrare all’infortunato bevande alcooliche.
Talvolta si possono verificare casi di avvelenamento. Bisogna allora neutralizzare l’azione del veleno usando i cosiddetti antidoti, che ne diminuiscono o ne annullano l’effetto; a volte è necessario fare ingerire all’avvelenato una rilevante quantità d’acqua per evitare la concentrazione del veleno diluendolo. L’immediata evacuazione del veleno si può ottenere provocando il vomito, se il veleno é  ancora nello stomaco, oppure somministrando purganti, se il veleno é già arrivato all’intestino.
Il colpo di calore é provocato in ambienti chiusi dalla presenza di macchine a combustione, come i forni. Il colpo di sole è provocato all’aperto dall’azione diretta del sole. In ambedue i casi il colpito si presenta col viso congestionato ed é affetto da vertigini o da deliquio. Occorre portarlo subito in luogo ventilato, applicargli sul viso e sul capo impacchi di acqua fredda. Talvolta é necessaria la respirazione artificiale.
Nel caso di contravvenzioni commesse dai datori di lavoro, dai dirigenti o dagli stessi lavoratori contro le norme antinfortunistiche, sono previste sanzioni penali. La vigilanza a che le norme siano rispettate spetta al Ministero del lavoro e della Previdenza sociale, che la esercita a mezzo degli Ispettorati del lavoro e con la collaborazione dell’Ente nazionale Previdenza infortuni (ENPI). Il D.P.R. 22 luglio 1975, n. 382, ha stabilito lo scioglimento dell’ente e l’attribuzione delle sue funzioni alle USL (poi ASL).

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