IL PIANTO DELLA MADONNA – Jacopone da Todi

S’è detto, a proposito del teatro medioevale, delle sacre rappresentazioni umbre e toscane, celebrate nelle piazze e nelle chiese durante le feste religiose, particolarmente nella Settimana Santa. Il profondo senso religioso che animava gli umili poeti di questi testi, gli attori popolani e gli spettatori, che partecipavano alle rappresentazioni con lo spirito di chi partecipa a una cerimonia religiosa, riconducono questo genere teatrale ad origini lontane. agli stessi intendimenti che avevano fatto sorgere il teatro presso gli antichi Greci, pur non avendo nulla in comune con le remote feste dionisiache di Atene o di Tebe, se non l’anelito dei fedeli verso la loro divinità, il bisogno di ingraziarsela, di accostarsi ad essa in pura fede.

JACOPONE DA TODI

Il pianto della Madonna

Donna de Paradiso
lo tuo figliolo è priso
Iesù Cristo beato.
Accurre, donna e vide
che la gente l’allide;
credo che lo s’occide,
tanto l’ho flagellato.

Tra le laude che ci sono rimaste, le più belle e letterariamente compìte sono quelle di Jacopone da Todi (1230-1306), il maggior poeta religioso in volgare del Duecento. La più famosa è quella tradizionalmente intitolata Pianto della Madonna, nota anche come Donna de Paradiso; è anche la sola interamente dialogata e quindi raffigurabile come vero e proprio bozzetto drammatico per rappresentazione. Ne sono personaggi un Nunzio, la Madonna, la falla degli Ebrei e Gesù. La scena si sposta lentamente dalla casa di Maria, alla piazza dov’è il palazzo di Pilato, al Golgota; e si conclude con il lamento della Madonna sotto la croce. Nella finzione scenica, l’azione si svolgeva di solito sul sagrato della chiesa, su un palco apposito, con pochi elementi scenografici indicativi; i personaggi vestivano i costumi antichi e un giovane popolano, rappresentante Gesù, veniva simbolicamente appeso alla croce.

PIETÀ – Annibale Carracci (Vedi scheda)

Immagine di copertina: Pietà – Willem Key

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