CURARSI CON LA GINESTRA

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LA GINESTRA

Fra le tante ginestre spinose, vi consiglio di concentrare la vostra attenzione sulla ginestra da scope, o Sarothamnus scoparius; è questa infatti la specie che, con un minimo di tossicità, ha le massime facoltà terapeutiche.
Questa ginestra prospera nei terreni silicei e nelle lande invase dall’erica e sorvolate da minacciose nuvole tempestose, dove abbiamo l’impressione di veder passare veloci cortei di folletti ghignanti… La troverete nei luoghi incolti e desolati, in prossimità di boschi solitari e nelle radure che appaiono destinate a eterni sabba di streghe. Si riconosce facilmente per la sua taglia mediocre (raramente superiore a 1 – 1,50 metri), dai rami a 5 angoli irti di aculei pungentissimi, dalle foglie vagamente somiglianti al trifoglio e dai fiori gialli che hanno la tipica forma delle Papilionacee.

La fioritura avviene normalmente da maggio a luglio, ma la specie rifiorisce spesso in autunno e, talvolta, ha una fioritura parziale in primavera.
Questa ginestra, nei miei ricordi, è indissolubilmente legata al caso di un vecchio idropico completamente incapace di urinare, che un giorno andò consultarsi da un fitoterapista e che riuscì a guarire in due mesi dopo una cura intensa di bagni dorati preparati con i fiori di questa pianta.
Oltre alle virtù diuretiche (preziose in tutti i casi di albuminuria, calcoli urinari, edemi, gotta, reumatismi, ecc.), questa specie combatte attivamente l’ipotensione, le infezioni polmonari, le emorragie uterine e l’insufficienza delle ghiandole endocrine (particolarmente la tiroide).
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Raccolta

Badate bene a non fare confusioni e a scegliere la ginestra Sarothamnus (si chiama anche ginestra dei carbonai, amaracciola, scopa); il suo carattere essenziale è rappresentato dai rami a 5 angoli. Cogliete qualche giovane germoglio a primavera per l’impiego immediato. Cogliete i fiori subito prima che si schiudano e fateli seccare immediatamente nel forno perché conservino il loro meraviglioso color oro.
Potete coltivare la ginestra in giardino: l’unico terreno che non le si adatta è quello calcareo. Seminatela in estate, a spaglio, e trapiantate le pianticelle migliori quando saranno abbastanza vigorose.
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Preparazione a impiego

Solamente per uso esterno

INFUSO E DECOTTO di fiori secchi: mettete da 10 a 15 pizzichi di fiori in un litro d’acqua. (per impacchi, lozioni, ecc.)
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DECOTTO di giovani germogli e fiori freschi: mettete al massimo 15 pizzichi di miscela in un litro d’acqua. (per impacchi, lozioni, applicazioni locali, ecc.)
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: misurate una manciata di fiori secchi per litro d’acqua. (Un bagno al giorno.)
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CATAPLASMI  di fiori freschi o di fiori secchi inumiditi: da applicare su gonfiori, edemi, o sulla vescica in caso di ritenzione di urina. (Rinnovate il cataplasma ogni 2 ore.)

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

ABCDEFG – H – I – J – KLMNOPQRST – U – V – W – X – Y – Z

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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