RITRATTO DI HERBERT RAINER – Egon Schiele

RITRATTO DI HERBERT RAINER (1910)
Egon Schiele (Tulnn 1890 – Vienna 1918)
Olio su tela cm 100,3 x 99,8
Österreichische Galerie, Vienna

Questo ritratto è caratterizzato da un evidente contrasto tra lo sfondo e il soggetto rappresentato: il nostro sguardo percepisce lo sfondo monocromatico come un grande vuoto e la figura centrale come una concentrazione di colore e  materia. In effetti quello che colpisce subito nel dipinto è la posa un po’ inquietante del giovane e soprattutto le sue mani così magre e ossute; il volto è illuminato da un grazioso sorriso e gli occhi si stringono in un accattivante ammiccamento. Il dipinto è stato eseguito da Schiele intorno al 1910, al culmine della sua fama di ritrattista di talento; a questo periodo risalgono ben undici ritratti, ma dobbiamo osservare che nessuno dei personaggi raffigurati mostra sorrisi e sguardi così rassicuranti come Herbert Rainer, anzi da quei volti traspare l’insofferenza per le regole e l’angoscia propria dell’artista.
La metamorfosi è tale che i ritratti di Schiele sembrano sempre avere per soggetto personaggi schizofrenici. A questo proposito è utile confrontare questo ritratto con quello dell’editore Eduard Kosmack, anch’esso eseguito nel 1910. La regolare fisionomia dell’uomo è trasformata in una creatura quasi diabolica con gli occhi sgranati e i muscoli facciali contratti in una smorfia. Qui il pittore si sofferma a creare motivi decorativi in monocromo sullo sfondo, ma si concentra soprattutto nell’abile resa delle pieghe dell’abito, dentro il quale il corpo è rigidamente avvolto. In questo ritratto Schiele dimostra di avere superato la piattezza della forma e l’esaltazione della linea decorativa in sintonia con la pittura della secessione viennese, ispirandosi invece alla lezione degli espressionisti come Kubin, Gerstl, Kokoschka e Munch; la linea non è fine a se stessa, non ha più solo funzione decorativa, ma viene caricata di significato ed è utilizzata per esprimere i conflitti interiori dell’uomo moderno.

Il ritratto fu commissionato a Schiele dal padre di Herbert, il dottor Rainer, professore universitario di Vienna. Accanto alla figura compare la sigla S.l0. In passato l’opera era nella collezione di Sigmund Rosenbaum, quindi in quella di Richard Lanyl e poi in quella di Arthur Stemmer. Essa è oggi alla Österreichische Galerie di Vienna, dove sono conservate altre opere di Schiele (Finestre; Madre con due bambini e La morte e la fanciulla).

AUTORITRATTO (1912)
Egon Schiele (Tulnn 1890 – Vienna 1918)
Olio su tela cm 32,2×39,8
Leopold Museum, Vienna

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