LE FURBERIE DI SCAPINO – Molière

CRISPIN E SCAPIN –  Honoré Daumier (Vedi scheda)

LE FURBERIE DI SCAPINO

Molière

Le furberie di Scapin è una commedia di intrighi in tre atti del drammaturgo francese Molière. Il personaggio del titolo Scapin è simile al personaggio archetipico Scapino. Lo spettacolo andò in scena per la prima volta il 24 maggio 1671 al teatro del Palais-Royal di Parigi.

Personaggi
Argante, padre di Ottavio e di Zerbinetta
Geronte, padre di Leandro e di Giacinta
Ottavio, figlio di Argante e innamorato di Giacinta
Leandro, figlio di Geronte e innamorato di Zerbinetta
Zerbinetta, creduta zingara e riconosciuta come figlia di Argante, innamorata di Leandro
Giacinta, figlia di Geronte e innamorata di Ottavio
Scapino, scaltro servo di Leandro
Silvestro, servo di Ottavio
Nerina, nutrice di Giacinta
Carlo, nullafacente
Due uomini

Rappresentata per la prima volta nel 1671, la commedia Le furberie di Scapino (Les fourberies de Scapin), che presenta le caratteristiche tradizionali dell’intrigo e della farsa, ebbe subito diciotto rappresentazioni consecutive. Il suo autore, Jean Baptiste Poquelin, detto Molière, nacque a Parigi il 15 gennaio 1622 ed avrebbe dovuto ereditare dal padre la carica di tappezziere di corte e le mansioni di valletto del re Luigi XIII. Dotato di vivace intelligenza, ottenne di proseguire gli studi e si laureò in legge, ma una vocazione-irresistibile lo trascinava verso il teatro.

Nel 1643, assunto lo pseudonimo di Molière, divenne direttore di una compagnia teatrale, e per dodici anni percorse la Francia improvvisando commedie e farse, delle quali egli stesso era il brillante protagonista. Imitatore dapprima del teatro italiano e spagnolo, seppe trovare ben presto un suo stile per presentare con vivacità la società francese del suo tempo.

Ottenuta la protezione di Luigi XIV, il Re Sole, dal 1660 si stabilì a corte, e riuscì a comporre ben ventinove commedie, pur continuando a recitare e a dirigere il teatro.

Possiamo ricordare Il misantropo (1666), L’avaro (1668), Le donne sapienti (1672), Il malato immaginario (1673).

Dopo una vita travagliata, la morte lo colse il 17 febbraio 1673, mentre stava interpretando il suo Malato immaginario.

Considerato il padre della commedia francese, Molière, pur traendo ispirazione per tipi e soggetti da commediografi latini e francesi e dalla Commedia dell’arte italiana (molto diffusa perché permetteva agli attori di improvvisare scene a piacere), seppe creare personaggi originali e divertenti come questo Scapino, vero prototipo del mariuolo senza scrupoli, insuperabile nell’arte di imbrogliare il prossimo.

L’argomento

La scena è a Napoli. Fra i personaggi troviamo due padri, Geronte e Argante, ambedue avari e interessati, ma teneri e affettuosi, a modo loro, con i figlioli.

Argante ha combinato le nozze del proprio figlio Ottavio con una figlia del suo amico Geronte. Ma Ottavio si è già sposato con la dolce Giacinta, una ragazza giovane e povera che si considera orfana perché, allevata dalla madre a Taranto, ignora di essere nata dal secondo matrimonio di Geronte. Con una serie di imbrogliatissime “invenzioni”, Scapino riesce a spillare denaro all’avaro Argante a favore dei due sposi.

Per altra parte, Leandro, figlio di Geronte, è innamorato di Zerbinetta, fanciulla vivace e piena di brio, ritenuta una zingara egiziana, e con l’aiuto del proprio servo Scapino vuole riscattarla per sposarla al più presto.

Il vecchio Geronte viene convinto da Scapino a nascondersi in un sacco per salvarsi da presunti persecutori, e subisce una bastonatura solenne ad opera del servo scaltro e vendicativo; la scena, farsesca ed un po’ grossolana, è tuttavia di un’irresistibile comicità, perché Geronte, messa fuori la testa dal sacco ed accortosi della beffa, vuole a sua volta punire Scapino, che si dà alla fuga.

Infine si viene a sapere che Zerbinetta, sottratta da bambina alla propria famiglia, è figlia di Argante, e, grazie a questa scoperta, il suo matrimonio con Leandro non viene più contrastato.

Scapino, dopo aver finto di essere in punto di morte per una ferita, ed aver così ottenuto il perdono incondizionato di Argante e Geronte, si burla di tutti quanti sedendosi a tavola per mangiare e bere alla salute degli sposi.

Caratteri

Scapino (o Scappino) riprende il carattere di Brighella, il “furbo” della commedia dell’arte italiana, contrapposto ad Arlecchino, lo “sciocco”. Intrigante per natura, Scapino gode nell’ordire inganni sempre più imbrogliati, e le sue trovate maliziose, a volte originali, divertono ancora. Forse le sue trappolerie per aiutare il giovane padrone e favorirne il matrimonio sono talvolta un po’ popolaresche (nella scena della bastonatura c’è qualcosa di Pulcinella), ma sostengono bene l’intreccio di tutta la commedia, una fra le più spassose di Molière.

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