CURARSI CON IL NOCE

  

IL NOCE

È un superbo albero dal rilucente legno nero come l’inchiostro: ai tempi della mia infanzia dormivamo in grandi letti di noce, i ripiani delle nostre tavole erano di noce e persino i più poveri avevano dei canterani di noce in casa. Oggi la moda del “rustico” ha sciupato tutto e il prezzo del legno del noce ha raggiunto cifre da capogiro.

In ogni focolare, quando ero piccolo, c’era un’atmosfera di calore, di vera intimità, che traeva le sue origini dalla terra, dal lavoro artigianale, e dalla consuetudine con la natura.
Il noce è veramente un albero regale: così lo chiamavano gli antichi greci. I romani lo dedicarono al padre degli dei, a Giove stesso (il nome Juglans, che i botanici gli attribuiscono, deriva da Jovis glans, “glande di Giove”).

Non starò qui a dilungarmi in descrizioni di questa pianta ammirevole, alta fino a 25 metri, ricca di grandi foglie composite, che fiorisce in aprile-maggio e i cui frutti maturano in autunno e sono racchiusi da un involucro spesso, verde brunastro, chiamato mallo.

Charles Trenet, in una delle sue canzoni, si chiede:
“Cosa c’è da vedere all’interno di una noce?”.
C’è da vedere un frutto tutto rugoso e frastagliato… La noce è ricchissima di sostanze nutritive; potete mangiarla ancora verde estraendola dal guscio con un coltello, oppure matura quando ha il valore nutritivo di un buon formaggio.
È ricca di vitamina B, di proteine, di grassi e di zuccheri assimilabili, quindi poco dannosa per i diabetici. Essiccata è molto meno digeribile perché i grassi vi si concentrano maggiormente con l’andare del tempo e in seguito rischia di procurare irritazioni del sistema digerente.
L’olio della noce è ottimo in cucina anche se, di questi tempi, sta diventando proibitivo.
Mangiate noci! Mettetene nell’insalata, nei dolci, ma mangiatele fresche: solo fresche vi daranno tutte le loro vitamine e non faranno brutti scherzi agli stomaci delicati.

La linfa, dolcissima, ha una funzione depurativa. I germogli sono utili per preparare unguenti atti a prevenire la caduta dei capelli e a combattere la forfora.
Le infiorescenze hanno un’attività vasocostrittrice sui capillari: sono particolarmente indicate per curare emorragie, ferite, mestruazioni troppo abbondanti, emorroidi, diarree e dissenterie.
La corteccia è vermifuga.
Le foglie e il mallo hanno una vasta gamma di virtù: la loro amarezza e le proprietà astringenti li fanno raccomandare per curare gli stessi disturbi per i quali usiamo le infiorescenze (emorragie, diarree, ecc.).
Per uso esterno servono a disinfettare le piaghe, a evitare le infezioni e ad affrettare la cicatrizzazione.
Le foglie, fresche o in infuso, scacciano gli insetti parassiti o non graditi (pulci, cimici, tarme, pidocchi, formiche ed altri), sono toniche, guariscono le ulcere, gli eczemi, le infezioni degli occhi, le afte, i foruncoli e gli ascesi.
Sono fra i più efficaci rimedi contro le perdite bianche e sono favolosamente vermifughe e aiutano la guarigione della tubercolosi.
Infine sono ipoglicemiche (cioè abbassano il tasso di zucchero nel sangue) e quindi le raccomando ai diabetici.
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Raccolta

Staccate la corteccia dai ramoscelli giovani del noce e raccogliete la linfa in primavera, quando la natura si ridesta. Alla stessa epoca, cogliete le infiorescenze ed essiccate le gemme. Attenderete il mese di luglio, quando saranno sature di principi attivi, per cogliere le foglie. Il mallo lo raccoglierete alla caduta dei frutti, lo pulirete e Io farete essiccare all’ombra (col tempo si annerisce).

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Preparazione e impiego

DECOTTO di corteccia: mettete due manciate di corteccia fresca o secca in un litro d’acqua. (2 tazze al giorno come vermifugo)
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DECOTTO di foglie seccheUso interno (rachitismo, diabete, linfatismo): mettete 8 o 10  foglie per litro d’acqua (2 tazze al giorno).
Uso esterno (bagni, lozioni, impacchi): misurate una quindicina di foglie per litro d’acqua.
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TISANA d’infiorescenzeUso interno (contro le diarree, le dissenterie, ecc.).: una manciata di infiorescenze per litro d’acqua 
Uso esterno: 2 manciate (lozioni, impacchi contro le emorragie e le emorroidi, irrigazioni vaginali, clisteri, ecc.).
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LINFA fresca: un cucchiaino da caffè al giorno, il mattino a digiuno, come depurativo.
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UNGUENTO contro la caduta dei capelli e la forfora: in 500 grammi di strutto fate cuocere una manciata di gemme fresche per mezz’ora; conservate l’unguento in vasi di terra o di porcellana. (Per applicazioni dirette sul cuoio capelluto.)
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INFUSO di foglie fresche o secche (uso interno): mettete 4 grandi foglie di noce in un litro d’acqua. (2 tazze al giorno, 4 come vermifugo.)
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DECOTTO  di mallo: Uso interno: una manciata di malli frantumati per litro d’acqua. (2 tazze al giorno.)
Uso esterno: 2 manciate per litro.
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: mettete 2 o 3 manciate di foglie fresche o secche o di malli o di miscela, per litro d’acqua.
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POLVERE di mallo (tonico, disinfettante, cicatrizzante): 2 cucchiaini da caffè in una tisana (2 tazze al giorno).
Uso esterno: 4 cucchiaini da caffè per lozioni o impacchi in un decotto d’achillea millefoglie o d’arnica.
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SCIROPPO di foglie fresche: lasciate macerare un peso eguale di foglie fresche e alcool per 48 ore; aggiungete zucchero fino a ottenere uno sciroppo denso. (Un cucchiaio da minestra prima dei pasti.)

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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.