MADONNA DI FATIMA

MADONNA DI FATIMA

Fatima è un villaggio situato al centro del Portogallo, a circa 125 km a nord di Lisbona. Gli avvenimenti narrati non si svolgono nel paese suddetto, ma nelle immediate vicinanze, in una località denominata Cova da Iria.
Il 13 maggio 1917 Maria SS. appare presentandosi come Madonna del santo Rosario e come Cuore Immacolato di Maria, a tre ragazzini: Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto, rispettivamente di dieci, nove e sette anni. Le loro famiglie, dedite al lavoro dei campi, sono umili ma non miserabili. La Madonna appare complessivamente sei volte fino a ottobre e sempre alla stessa data: il 13 di ogni mese. Prima di queste apparizioni, i ragazzi avevano già ricevuto apparizioni preparatorie da parte di un Angelo. Essi vedranno poi, oltre alla Madonna, anche altre presenze celesti e una visione dell’Inferno. I veggenti ricevono da Maria SS. messaggi e “segreti” d’importanza mondiale. La Vergine chiede preghiere e penitenza per la conversione dei peccatori e in particolare per la Russia.
Il suo messaggio fu di grande attualità e strettamente connesso agli eventi storici e politici del tempo e le sue profezie, una a una, si realizzarono. Queste apparizioni hanno dato impulso a un grande movimento spirituale da parte di masse di fedeli sempre più numerosi. Una grande impressione suscita il grandioso miracolo dell’eclissi solare, vista il 13 ottobre da molte persone. Dopo un approfondito esame da parte del vescovo J. Correia de Silva, il 13 ottobre 1930 le apparizioni di Fatima vengono riconosciute come autentico fenomeno soprannaturale.

Nel corso degli anni successivi alle apparizioni sono stati costruiti una basilica e alcuni conventi. Fatima è divenuta uno dei più famosi e importanti santuari del mondo. Suor Lucia del Cuore Immacolato di Maria scrisse I Ricordi (tra il 1935 e il 1941), che uniti ai voluminosi protocolli delle inchieste ecclesiastiche e degli interrogatori ai piccoli veggenti formano una testimonianza voluminosa e dettagliata degli avvenimenti. Nel 1991 si calcola che fossero presenti a Fatima circa due milioni di pellegrini.

Apparizioni preliminari prima del 1917 – Lucia nasce il 30 marzo 1907, è la più piccola dei sette figli di Maria Rosa e di Antonio. A sei anni fa la prima comunione e depone simbolicamente il suo cuoricino nelle mani di Maria dinanzi a una statua della SS. Vergine. Questo gesto lo ripete più volte spontaneamente e con sincera letizia alcuni giorni prima di ricevere il SS. Sacramento. La fanciulla riceve anche la sensazione di vedere l’immagine della Madonna sorriderle, come se avesse accettato la sua devozione. Lucia percepisce una gioia mai conosciuta fino a quel momento. Il sacramento dell’Eucaristia rinforza in lei quest’esperienza di piena letizia interiore e si sente legata anche a Gesù Cristo. Nell’anno 1915 Lucia, aiutata da tre amiche, porta al pascolo il gregge della famiglia sul Monte Cabaco. Un giorno, le quattro amiche iniziano a recitare il Rosario; appena iniziate le preghiere vedono improvvisamente sugli alberi una figura di luce chiarissima librarsi nell’aria. Al termine della preghiera la figura scompare. Lucia e le sue amiche notano, per due volte, nei giorni successivi la stessa presenza. I genitori richiamano le loro bambine. Lucia si separa dalle sue compagne e si occupa del gregge con Giacinta e Francesco ai piedi del Monte Cabaco.
Un pomeriggio i ragazzi vedono distintamente la figura bianca e trasparente andare loro incontro. Era quella di un Angelo. Il cherubino appare da quel momento tre volte per prepararli a ricevere la visita della Vergine. La creatura celeste si autodefinisce “Angelo della pace” e “Angelo del Portogallo”.
Egli assume l’aspetto di un giovane di 14-15 anni e dice ai ragazzi: “Non abbiate paura sono l’Angelo della pace, pregate con me!”. Nella prima apparizione comunica loro lo spirito di riparazione, insegnando una bella preghiera: “Mio Dio, io credo, spero e vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non sperano e non vi amano”. L’Angelo, nel recitare la preghiera, si genuflette rivolgendo il capo verso il terreno. Alla fine si rialza e dice: “Così dovete pregare. Il Cuore di Gesù e Maria si apriranno alle vostre preghiere”.

Nella seconda apparizione, mentre i ragazzi giocano vicino a una fontana nel cortile dei Santos, l’Angelo compare loro e gli insegna la pratica del sacrificio, soprattutto di quello quotidiano.

La terza volta l’Angelo appare ai ragazzi mentre questi, sul pascolo e vicini al loro gregge, erano assorti nella sua preghiera. Questa volta lo vedono immerso negli strali di una luce strana a loro sconosciuta: egli tiene nella sinistra un calice dentro il quale gocciola sangue da un’ostia sospesa nell’aria. L’Angelo lascia librare il calice nell’aria, poi si inginocchia vicino ai tre
ragazzi e inizia a pregare in questo modo:

“Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze con le quali egli è offeso; e per i meriti infiniti del Cuore sacratissimo di Gesù e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.

Poi dà ai ragazzi la comunione mistica: prende il calice e l’ostia dall’aria e porge quest’ultima a Lucia e il sangue del calice a Giacinta e Francesco, mentre pronuncia le seguenti parole: “Ricevete il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo che è offeso così terribilmente dall’ingratitudine umana. Espiate i vostri peccati e consolate il vostro Dio!”. Poi si genuflette di nuovo e ripete ancora tre volte con i ragazzi la preghiera della SS. Trinità. Infine l’Angelo scompare nell’aria mentre i ragazzi si sentono riempiti di pace e di gioia interiore.

Prima apparizione (13 maggio) – Dopo la santa Messa domenicale i ragazzi portano a pascolare il gregge alla Cova da Iria, al Cabaco, poi divenuto famoso per le apparizioni dell’Angelo. Dopo aver consumato un breve pasto e aver recitato il Rosario, iniziano a giocare. Verso le ore 12, un fulgore strano percorre l’atmosfera nel cielo sereno, i ragazzi lo interpretano come un lampo e perciò, prevedendo una tempesta, raccolgono il gregge e lo spingono verso casa. Passando vicino ad alcuni cespugli di lecci, in particolare vicino a uno alto un metro, sono abbagliati da una luce bianca chiarissima al cui centro vedono la figura di una Signora bellissima che li chiama. È la Madonna. La veste della Madre di Dio ha il candore della neve, dalle mani congiunte all’altezza del petto le pende una graziosa corona del rosario, terminante con una croce d’oro. La Madonna reca impressi sul volto i segni di una profonda tristezza. Con un gesto amichevole trattiene i ragazzi e inizia loro a parlare. .
Questo primo incontro è riportato chiaramente da Lucia nei suoi Ricordi:
«“Non abbiate timore! Non voglio farvi del male!”.
“Da dove venite?” le domandai (Lucia).
“Io sono del Cielo!”.
“E cosa volete da me?”.
“Sono venuta da voi per pregarvi di ritornare in questo luogo sempre alla stessa data, ogni 13 del mese, e alla stessa ora. Allora vi dirò chi sono e cosa voglio. Ritornerò una settima volta ancora”.
“Verrò anch’io in cielo?”.
“ Sì”. . .
“E Giacinta?”.
“Anche!”.
“E Francesco?”.
“Anche ma deve recitare ancora molti Rosari”.
Mi ricordai di domandarle di due ragazze morte da poco tempo che erano state mie amiche:
“Maria di Neves è già in cielo?” (Maria aveva 16 anni).
“Sì”. ‘ .
“E Amelia?” (Amelia aveva 18 o 20 anni, non ricordo bene).
“Aspetterà la fine del mondo in Purgatorio”.
“Volete offrirvi a Dio per esercitare le pratiche di riparazione, espiare per tutti i peccati con i quali Egli viene offeso e per la conversione dei peccatori?”.
“ Sì lo vogliamo!”.
“Voi dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà la vostra forza!”.
Appena finì di pronunciare queste parole Maria SS. aprì le mani e ci trasmise una luce fortissima, come un riflesso, che fuoriuscì dalle sue mani e sentimmo penetrare e ardere nel nostro petto fino alla più profonda delle profondità della nostra anima. Allora cademmo in ginocchio e recitammo interiormente la preghiera Trinitaria. Poi la Vergine ci esortò alla recita frequente del santo Rosario per la pace del mondo e la fine della guerra.
Dette queste ultime parole la Madonna iniziò lentamente a salire in direzione delle infinità celesti. La luce che la circondava le segnava la via nel firmamento del cielo>>.

Lucia scrive ancora nei suoi Ricordi che i ragazzi non ebbero nemmeno per un attimo timore di quell’apparizione, ma solo di un probabile temporale. Solo più tardi capirono che i lampi erano solo un riflesso della luce che circondava la Santa Vergine; da allora impararono che quando quella luce si mostrava era prossima l’apparizione della nostra amata Signora.

Seconda apparizione (13 giugno) – È la festa di sant’Antonio, il patrono della parrocchia di Fatima. Dopo la santa Messa i ragazzi accompagnati da una quarantina di persone, che avevano udito delle apparizioni, si dirigono sul luogo di grazia. Il testo essenziale di questa apparizione si riferisce alla missione affidata a Lucia:

«“Cosa desiderate da me?”, le domandai (scrive Lucia).
“Io vorrei che voi il 13 del prossimo mese ritornaste in questo luogo, che tutti i giorni recitiate il santo Rosario. Vi dirò poi più precisamente cosa desidero da voi”.
“Vi prego per la guarigione di un malato”.
“Se si converte sarà guarito in quest’anno”.
“Io vorrei pregarvi di prenderci con voi nel Cielo”.
“Sì, verrò presto a prendere Giacinta e Francesco. Ma tu dovrai restare quaggiù più a lungo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la praticherà prometto la salvezza. Queste anime saranno predilette da Dio e come fiori saranno collocate da me dinanzi al suo trono”.
Da quel giorno sentimmo nascere nel nostro cuore un fortissimo amore per il Cuore Immacolato di Maria».

A casa i veggenti sono trattati dai loro genitori come bugiardi e perfino picchiati. Sulla sua tristezza e amarezza profonda per questo trattamento e per essere considerata a tutti costi come bugiarda, Lucia così scrive:
«Ricordandomi dei tempi passati mi domandavo: “Dov’è l’amore che la mia famiglia mi mostrava solo poco tempo fa?”. La mia unica consolazione erano le lacrime che versavo dinanzi al Signore, Gesù Cristo, quando gli offrivo il mio sacrificio espiatorio. In questo giorno di profonda tristezza vidi la SS. Madre del Cielo che mi disse: “Tu soffri molto? Non perdere il coraggio! Non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti guiderà a Dio”.
Quando Giacinta mi vide piangere mi consolò dicendomi: “Non piangere. Questi sono certamente i sacrifici che Dio ci manda e di cui ci parlò l’Angelo. Tu soffri per adempiere al tuo compito espiatorio e convertire i peccatori”».

Terza apparizione (13 giugno) – Di questa apparizione Lucia così scrive:
«Poco tempo dopo che noi giungemmo sul luogo e avevamo recitato il santo Rosario insieme con una moltitudine di fedeli, vedemmo i soliti strali luminosi e presto comparve la nostra amata Signora…».

L’essenziale del messaggio di quest’apparizione è la comunicazione delle prime due parti conosciute del famoso segreto. Dopo che la Madonna ha trasmesso loro la visione dell’Inferno così dice:
“Avete visto dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò molte anime si salveranno e vi sarà PACE.  La guerra sta per finire; ma se gli uomini non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne incomincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta sappiate che la prossima punizione del mondo è alle porte. Quello è il grande segno di Dio per indicare la fine del mondo a causa dei delitti dell’umanità, mediante la guerra, la fame e le persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre. Per impedire ciò, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati del mese. Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà pace. Altrimenti diffonderà nel mondo i suoi errori suscitando guerre e persecuzioni alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire; varie nazioni saranno annientate. Infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia. Se questa si convertirà, una pausa di pace sarà concessa al mondo. Il Portogallo si manterrà sempre nell’ambito della dottrina della fede… Non dite questo a nessuno, solo a Francesco però potete dirlo”.

Questi puntini di sospensione sono la terza parte del segreto scritto poi da Lucia verso la fine del 1943 e che rimane ancora custodito negli archivi della Santa Sede.
Poi Maria SS., secondo quanto Lucia scrive, conclude così il messaggio:
«Quando recitate il santo Rosario dite dopo ogni singola contemplazione: “O mio Gesù, perdona i nostri peccati; conservaci dinanzi al fuoco dell’Inferno, guida tutte le anime in Cielo, in particolare quelle che più abbisognano della tua misericordia”. Dopo una pausa di silenzio, le chiesi: “Desiderate ancora qualcosa da me?”. “No! Oggi non voglio più nulla da te”. Poi come sempre la Madonna disparve nell’infinità del firmamento celeste verso oriente».

Oltre duemila persone hanno assistito all’apparizione. Sono presenti anche alcuni parenti dei ragazzi. Pochi giorni dopo l’apparizione, la madre di Lucia porta la ragazza dal parroco che si mostra piuttosto scettico riguardo le manifestazioni soprannaturali mariane, mostrando dubbi sulla possibilità ingannatrice del demonio e decide di attendere i prossimi sviluppi dell’insolita vicenda prima di esprimersi.

Quarta apparizione (19 agosto) – Nonostante la stampa anticattolica abbia attaccato duramente le manifestazioni miracolose, ben quindicimila persone confluiscono sul luogo dell’apparizione il 13 agosto, nella data preannunciata. La moltitudine però non vede la Madonna e nemmeno i veggenti, ma vede solo un fulmine e vengono uditi due tuoni. Poi, quando tutti rivolgono lo sguardo verso il cielo, possono osservare con meraviglia che le nuvole irradiano i colori luminosi dell’arcobaleno. Quella mattina del 13 agosto il sindaco di Villa Nova di Ourém aveva sequestrato i tre veggenti per riconsegnarli ai genitori solo tre giorni dopo. Tempo prima aveva già tentato di strappar loro di bocca il segreto e di terrorizzarli con tutti i mezzi più violenti.

La quarta apparizione quindi non avviene nello stesso luogo di grazia ma il giorno 19 agosto. Lucia e Francesco sono con il gregge sul pascolo quando vedono lampeggiare due volte, poi appare la Madonna. Maria SS. raccomanda ai ragazzi di pregare per i peccatori che vanno all’Inferno perché costoro non hanno nessuno che pensa a loro. Inoltre preannuncia un miracolo e alcune guarigioni per rinforzare la fede dei fedeli. Poi scompare come sempre verso oriente.

Quinta apparizione (13 settembre) – Dai Ricordi di Lucia così leggiamo:

«Quando l’ora si avvicinò, io Giacinta e Francesco passammo tra molte persone che ci stringevano, tutti volevano sapere qualcosa, avevano domande da porre, grazie da chiedere alla Madonna. Tutti chiedevano a noi di intercedere presso Maria SS. per loro. Chi non riusciva ad arrivare a noi, a causa della folla enorme che ci stringeva e si inginocchiava ai nostri piedi, gridava a più non posso per farsi sentire. Queste scene mi riportavano alle vicende meravigliose del Nuovo Testamento quando Gesù percorreva le moltitudini della Palestina. “Come stringe questo popolo e quanto chiede a tre poveri ragazzi che hanno la grazia di parlare con Maria. Cosa farebbe se avesse di fronte di nuovo Gesù Cristo?”. Tali erano i pensieri che mi attraversavano la mente mentre cercavamo di farci spazio tra la moltitudine di fedeli. Infine riuscimmo a giungere sul luogo di grazia in Cova da Iria, quindi presso i lecci iniziammo a pregare con la massa dei fedeli e a recitare il santo Rosario. Dopo poco notammo il solito bagliore e il lampo, allora rivedemmo la nostra amata Signora sui lecci che così disse:
“Recitate sempre il Rosario per chiedere la fine della guerra. A ottobre verrà anche nostro Signore, la nostra amata Signora dei dolori e del carmelo, san Giuseppe con il Bambino Gesù, per benedire il mondo. Dio è contento delle vostre espiazioni, portate il cilicio solo durante il giorno, Egli non vuole che lo facciate anche mentre dormite. Sono stata implorata da molti per esaudire numerose guarigioni, in particolare quelle di un malato e di un sordomuto. Alcuni li guarirò, altri no. A ottobre inoltre opererò il miracolo in modo che tutti credano”. Dopo aver pronunciato queste parole si allontanò nell’infinità».

In questo giorno molta gente vede librare in aria e verso oriente una sfera luminosa all’orizzonte. Una nuvola bianca avvolge i ragazzi e contemporaneamente sono visti cadere sulla Terra dei piccoli fiocchi come fiori bianchi che si sciolgono al suolo.

Sesta apparizione (13 ottobre) – È un giorno piovoso, invernale. I grandi quotidiani di Lisbona pubblicano la notizia che la Vergine compirà un miracolo. La notizia attira a Cova da Iria più di cinquantamila persone, tutti sono genuflessi in riverente attesa. L’essenza del messaggio di quest’apparizione e la seguente:

“Sono la Madonna del Rosario. Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. Si continui sempre a recitare il santo Rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i soldati torneranno presto a casa”.

Poi Lucia prega la Madonna di guarire alcuni malati ed Ella risponde: “Alcuni saranno guariti altri no perché devono migliorare e pregare per l’espiazione dei loro peccati”. Poi con un atteggiamento triste dice ancora: “Non si dovrebbe più offendere il Signore, che è stato già tanto offeso”.

Scomparsa la visione i ragazzi vedono intorno al sole altre visioni indistinte. Improvvisamente la sfera solare prende a roteare in un moto vertiginoso; è il prodigio annunciato dalla Madonna alcuni mesi prima. In questo moto vertiginoso il sole proietta sulle persone i colori dell’arcobaleno in tutte le direzioni.

Apparizioni complementari – Scrive Lucia:
«Un giorno trascorrevamo l’ora della pausa vicino alla fontana dei miei genitori. Giacinta era seduta vicino alla fontana, mentre io e Francesco cercavamo miele selvatico tra gli arbusti. Improvvisamente Giacinta ci chiamò dicendo: “Avete visto il Santo Padre?”. Io non posso dire come, ma ho visto il Santo Padre in una casa molto grande e inginocchiato dinanzi a un tavolo, aveva il viso nascosto tra le mani e piangeva. Fuori stava molta gente e alcuni gli scagliavano pietre contro, altri lo rimproveravano gridandogli parole odiose. Povero Santo Padre, noi dobbiamo pregare moltissimo per lui.
Un’altra volta andammo sull’altura di Cabaco. Giunti in quel luogo ci genuflettemmo profondamente al suolo per recitare le preghiere dell’Angelo. Dopo poco Giacinta si alzò e mi chiamò dicendomi: “Non vedi le strade, le vie e i campi pieni di gente che piange di fame, perché non ha nulla da mangiare, il Santo Padre assorto in preghiera in una chiesa dinanzi al Cuore Immacolato di Maria e tanta gente che prega con lui?”.
Alcuni giorni dopo mi chiese: “Posso dire agli altri che ho visto il Santo Padre e che molta gente gli era intorno?”.
“Non capisci dunque che questo appartiene tutto allo stesso segreto?”.
“Va bene non dirò nulla”, mi rispose lei».

In un’altra parte dei Ricordi leggiamo:
«Venerabilissimo Signor vescovo. Vostra Eccellenza saprà bene, come alcuni anni fa Dio ha rivelato questo segno, che gli astronomi volevano denominare con il nome “aurora boreale”. Io non so, ma penso solo che se si fosse esaminato attentamente, allora si sarebbe riconosciuto che sia per la forma e sia per le sembianze in nessun caso avrebbe potuto essere un’aurora boreale. Come invece avevo saputo, questo era un segno di Dio per mostrare che la spada della sua giustizia era pronta a cadere sulle nazioni colpevoli. Allora ho iniziato energicamente a preparare le comunioni espiatrici il primo sabato di ogni mese e le preghiere per la consacrazione della Russia. Lo scopo non era solo quello di chiedere la misericordia di Dio per il mondo intero, bensì in particolar modo per l’Europa. Dio mi ha concesso nella sua infinita misericordia di farmi percepire come sarà tremenda la prossima guerra e quanta gente scenderà nell’Inferno; Vostra eccellenza conosce già così bene queste cose, poiché io la informo di ogni cosa. Io dico sempre che le preghiere e le pratiche espiatrici in Portogallo non hanno ancora raggiunto l’armonia della giustizia divina perché queste non sono accompagnate dal miglioramento interiore delle persone e dal vero pentimento. Speriamo che Giacinta sia accolta in Paradiso e possa esserci di aiuto. Come ho scritto già nella prefazione al libro Giacinta, che le ho inviato, ella aveva avuto già la visione di alcune cose che le erano state rivelate in segreto. Così come le visioni dell’Inferno, la prossima guerra, la miscredenza degli uomini, le infermità ecc.
Quando vedevo Giacinta molto pensierosa le domandavo: “Cos’hai? A cosa pensi?”.
“Alla guerra che verrà e a tanti uomini che dovranno morire. Mi fa tanto male. Se solo volessero smettere di offendere Dio, non ci sarebbe alcuna guerra e non entrerebbero più tante anime nell’Inferno”.
Un’altra volta Giacinta mi ha detto:
“Mi fa molto male sapere che io e Francesco entreremo in Paradiso e tu resterai ancora un lungo periodo sulla Terra. Io desidero pregare la SS. Vergine di prendere anche te in Paradiso. Quando verrà la guerra non aver paura, io sarò in cielo e pregherò per te”.
Quando venne il tempo in cui dovette partire per Lisbona, nel momento del dolore della, separazione, la consolai dicendole di recitare spesso le parole a lei care sul Cuore Immacolato di Maria. Mi rispose che non si sarebbe mai stancata di ripetere questa preghiera e poi un giorno dopo la sua morte avrebbe potuto cantare spesso con la Madre del Cielo».

Apparizione di Maria SS. prima della morte di Giacinta – Giacinta si ammala nell’ottobre del 1918 e subito dopo anche Francesco. Giacinta così racconta a Lucia che si era recata da lei per una visita:
«La nostra amata Signora mi visitò e disse che presto Francesco sarebbe stato chiamato in cielo. Poi mi domandò se io avessi voluto convertire ancor più peccatori. Io le dissi di sì. Allora la Santa Vergine mi avvertì che però avrei dovuto patire molto in un ospedale per la conversione dei peccatori, come oggetto espiatorio per lavare i peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e di Gesù. Le domandai se fosse stato possibile che tu venissi con me ed Ella rifiutò”.

Giacinta ha ancora un ultimo colloquio con Lucia, prima della separazione finale:
“Maria SS. mi ha detto che io sarò inviata in un altro ospedale. Non ti vedrò più, così anche non vedrò più i miei genitori. lo soffrirò molto e poi morirò. Ma non dovrò avere paura perché Ella sarà con me e mi porterà in Paradiso».

Francesco morì il 4 aprile 1919. Giacinta lo seguì il 20 febbraio 1920.

Il terzo segreto e il riconoscimento ecclesiastico – Subito dopo le apparizioni di Fatima, nulla lasciava sperare in un possibile riconoscimento ecclesiastico. Anzi si notava un atteggiamento prudente e riservato della Chiesa. I genitori di Lucia morirono e così Francesco e Giacinta. Le indagini ecclesiastiche continuavano però a pieno ritmo. Dovevano durare ancora dieci anni. Il vescovo di Leira mandò a chiamare Lucia per l’inchiesta e per avere egli stesso un’impressione più completa di un avvenimento mistico di tale portata.

Nel 1925 Lucia entrò in un convento delle dorotee, ma si trasferì nel 1948 nel Carmelo di Coimbra. Con l’arrivo del nuovo vescovo, da Silva, nell’agosto del 1920, la commissione ecclesiastica d’indagine passò dall’atteggiamento di riserva a una posizione più aperta. Nel 1930 le indagini furono concluse, da Silva poté dichiarare, con la lettera pastorale del 13 ottobre 1930, le apparizioni degne di fede e ne riconobbe il culto pubblico. Poi tutto l’episcopato portoghese produsse prove ancor più
convincenti a favore dell’autenticità soprannaturale dei fatti.
Per volontà del vescovo di Leiria, Lucia scrisse nel 1935 la prima parte dei suoi Ricordi dove il punto centrale è Giacinta, per la quale era già stato introdotto il processo di beatificazione. Poi, sempre per volontà del vescovo, nel 1941 la veggente completò una nuova edizione del libro su Giacinta spiegandone diversi punti molto importanti.

Il terzo segreto doveva essere reso pubblico nel 1960. Fu inviato al vescovo di Leiria nel 1943 in busta sigillata da Lucia per volontà della SS. Vergine. Egli doveva recapitarlo al Santo Padre. Questo messaggio non è stato mai svelato ufficialmente. Si crede che tratti della crisi di Cuba e abbia avuto un ruolo decisivo come messaggio diplomatico ai potenti della Terra (secondo quando si dice il testo fu fatto conoscere al presidente degli Stati Uniti e al capo dell’URSS nel 1963) per l’arresto degli esperimenti nucleari. Il terzo segreto di Fatima fu pubblicato per la prima volta sul giornale tedesco “Neues Europe” di Stoccarda del 15 ottobre 1963 da parte di un certo Louis Emrich, e poi su molti altri giornali in tutto il mondo. Se il testo pubblicato coincida con quanto ricevuto dal papa da Lucia tramite il vescovo resta però un fatto incerto.

Ecco il testo pubblicato:
«Fatima, 13 ottobre 1917: Redazione diplomatica della terza parte del segreto di Fatima del papa Paolo VI.
“Figlia mia non temere per quello che sto per dirti, io ti sarò sempre vicina. Tu dovrai diffondere al mondo a nome mio il seguente messaggio, poiché l’umanità dovrà sapere cosa l’aspetta nei prossimi tempi.
Ascolta attentamente:
Ciò che avevo fatto conoscere a La Salette, ai bambini Melania e Massimino, io lo ripeto oggi a te.
L’umanità non si è svegliata e non si è evoluta come Dio, il nostro Padre dei Cieli, si attendeva. Gli uomini si sono messi sotto i piedi i doni del Padre celeste.
Un grande castigo cadrà su tutta l’umanità, non sarà oggi e nemmeno domani ma prima della fine del secolo ventesimo.
In nessuna parte del mondo c’è più ordine. Satana prenderà ovunque possesso, perfino nel governo della Chiesa.
Satana seminerà confusione nello spirito dei grandi scienziati che inventeranno armi terribili con le quali si potrà distruggere la metà dell’umanità in pochi minuti. Egli soggiogherà i potenti dei popoli alla sua impresa e li condurrà a fabbricare quelle armi in massa.
Se i potenti della Chiesa e del mondo non fermeranno questo, allora non potrò fermare il braccio di mio Figlio, il Cristo.
Ma verrà pure per la Chiesa un tempo di prove più dure. Cardinali saranno contro cardinali e vescovi saranno contro vescovi. Satana si metterà in mezzo a loro. Anche a Roma vi saranno grandi cambiamenti. Ciò che è marcio cade e ciò che cade non deve essere mantenuto. La Chiesa sarà oscurata e il mondo immerso nello smarrimento. Se i potenti non osserveranno questi miei richiami in modo serio, allora Satana regnerà dovunque e sulla Terra sarà una catastrofe di fuoco e di fiamme che cadranno dal cielo. La terra sarà scossa da terremoti di enorme portata e la temperatura diventerà altissima, le acque degli oceani si trasformeranno in vapori vomitando la loro schiuma verso il cielo e tutto ciò che è in piedi si rovescerà. Centinaia di milioni di uomini moriranno, e quelli che vivranno ancora in quel momento invidieranno coloro che sono morti. Vi sarà tribolazione dappertutto, dovunque si volga lo sguardo, e miseria sulla Terra e desolazione in tutti i paesi. Più tardi tutti coloro che saranno sopravvissuti sulla Terra imploreranno di nuovo il Padre e la sua magnificenza, e si servirà di nuovo Dio, come quando il mondo non era ancora così corrotto. Allora Egli li benedirà e darà loro un’altra condizione. Questa sarà come quella primitiva, quando sulla Terra l’umanità non era ancora così guasta. Io chiamerò tutti gli imitatori di mio Figlio e tutti quei veri cristiani che prendono in seria considerazione questo nome, per farli stringere intorno a mio Figlio; Egli è l’unico garante che vi farà sopravvivere nello spirito in questo tempo. Il Tempo dei tempi si avvicina sempre di più e la fine di tutti i tempi è ormai prossima. Se cosi rimarranno le cose e i potenti del mondo e della Chiesa non si convertiranno sarà tutto più tremendo di quello che ho potuto dirti. Adesso va’ e porta il messaggio ai potenti affinché lo diffondano ai popoli. lo sarò con te bambina mia adesso e sempre. Occupati di proclamare questo messaggio”».

Dopo le sei apparizioni la Madonna rimase ancora in contatto con Lucia. Infatti la veggente, dopo aver descritta una visione abbagliante della SS. Trinità, narrò al suo direttore spirituale, padre Gonçalves, un altro messaggio della Madonna.

«In questo messaggio la Madonna mi disse: “È arrivato il momento in cui il Signore domanda che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me. Vengo a chiedere riparazione. Sacrificati per questa intenzione e prega. Non hanno voluto fare attenzione alle mie richieste, lo faranno ma sarà tardi. Allora la Russia avrà sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa; il Santo Padre dovrà soffrire molto”».

I tre pastorelli nel 1917.
Da destra: Giacinta Marto, Francesco Marto e Lúcia dos Santos

Edizioni PIEMME

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