CURARSI CON IL ROSMARINO

IL ROSMARINO

C’è chi lo chiama “rugiada di mare”, nome poetico che ben si adatta al più sublime degli arbusti. Questo “principe delle erbe aromatiche” aveva una parte importantissima nei riti dell’antichità: se ne intrecciavano corone per le giovani spose ed era considerato il simbolo del matrimonio, dell’amore e della morte.

I Faraoni dell’antico Egitto ne volevano un ramoscello nella tomba per rendere più profumato il viaggio nell’aldilà.
Nel 1300, una regina arrivò addirittura ad innamorarsene follemente: la vecchia Elisabetta d’Ungheria, ben settantaduenne, gottosa e tormentata dai reumatismi, grazie al rosmarino riacquistò un aspetto così giovanile che il re di Polonia se ne innamorò e la sposò in quattro e quattr’otto! In seguito a questo romantico episodio, tutti decantarono le virtù dell’acqua della regina d’Ungheria.
Un’altra illustre reumatica, Madame Marianne, ci ha lasciato scritto che andava matta per il rosmarino e che questa erba era il sollievo di tutte le sue pene.
Io stesso amo alla follia il profumo del rosmarino: è sempre una gioia per me incontrare questo arbusto benedetto dal sole delle sponde mediterranee. È sempre una nuova emozione ammirare le piccole foglie lineari, verdi superiormente e argentate nella pagina inferiore, i fiori azzurro pallido, quasi bianchi, a due labbra, che sembra cantino tutta la gioia del mondo; ma forse non fanno che invitare le api a banchettare con il loro nettare degno degli dei.
II miele di Marianna, una mia cara amica, impregnato del profumo di rosmarino, è quello che preferisco.
Non mi stancherò mai di esortarvi a fare un grande uso di rosmarino in cucina: per salse, condimenti e per insaporire gli arrosti. Vi esorto ancora di più ad averne sempre sottomano una provvista di mazzetti da impiegare nella vostra farmacia naturale.
II rosmarino, principalmente, è un impareggiabile stimolante.
Si sono rimessi in sesto, in breve tempo, decine e decine di anemici, convalescenti, vecchietti, esauriti e nevrastenici a suon d’infusi e bagni di questa pianta.
L’erba miracolosa che rese la gioventù a una vecchia regina, ha ben altre doti: è diuretica (questo spiega le sue virtù antireumatiche, la sua raffinata azione contro la gotta, la maniera quasi principesca con la quale combatte e sconfigge i calcoli delle vie genito-urinarie, le coliche renali e la ritenzione delle urine).
Il rosmarino è antispasmodico: viene prescritto contro la tosse, la tosse convulsa, l’asma, le palpitazioni, gli stati nervosi, l’angoscia, l’insonnia e le emicranie di origine nervosa.
È anche digestivo e colagogo (cioè stimola la secrezione della bile e coadiuva la funzione del fegato).
È vermifugo.
È amico di tutte le donne perché cura e guarisce le malattie della pelle (è uno degli ingredienti fondamentali dell’acqua di Colonia e di numerosi cosmetici), dà regolarità al ciclo mestruale e guarisce la leucorrea (perdite bianche).

Per uso esterno viene consigliato per gli edemi, le contusioni, le ecchimosi, le distorsioni e le slogature; accelera anche la cicatrizzazione delle piaghe, cura le affezioni della bocca (in gargarismi), le diarree (in clisteri) e i disturbi degli organi genitali femminili (in irrigazioni vaginali).

Raccolta

Il rosmarino fiorisce praticamente tutto l’anno nelle garighe mediterranee; raccoglietene dei rami interi che farete essiccare all’ombra sospesi in mazzetti. Nel giardino o nell’orto, anche in zone relativamente fredde, potete coltivarlo abbastanza facilmente, a condizione di dargli una buona esposizione al sole, in terreno leggero è un po’ umido. Fiorirà solamente in giugno-luglio, mesi nei quali farete la vostra raccolta.

Se volete comperare del buon rosmarino, rivolgetevi a un erborista fidato perché oggigiorno molti imbroglioni Io coltivano industrialmente con concimi chimici e pesticidi.

  
Preparazione e impiego

INFUSO E DECOTTO: mettete una mezza manciata di rosmarino in un litro d’acqua (come antispasmodico) o una generosa manciata (come stimolante). Prendetene da 1 a 3 tazze al giorno, secondo l’effetto voluto (calmante o eccitante).
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: misurate una buona manciata di rametti fioriti per litro d’acqua. (In particolare contro i reumatismi.)
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INFUSO CONCENTRATO per uso esterno (gargarismi, clisteri, irrigazioni vaginali, frizioni, contro le distorsioni, ecc.): mettete una manciata e mezzo di rametti fioriti per litro d’acqua.
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VINO: fate macerare una manciata di pianta in un litro di vino rosso (48 ore) o bianco (24 ore). Un bicchierino ad ogni pasto, come diuretico.
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TINTURA: fate macerare una manciata di pianta in un quarto di litro di acquavite. (un cucchiaino da caffè al giorno.)
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ACQUA DELLA REGINA D’UNGHERIA: preparate una tintura di rosmarino e con lo stesso metodo una tintura di lavanda; mescolate tre parti della prima a una parte della seconda.
Uso interno: un cucchiaino da caffè al giorno, solamente per adulti.
Uso esterno: frizioni, massaggi, ecc., contro i reumatismi, la gotta, i dolori diffusi).
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POMATA contro i dolori: fate sciogliere a fuoco dolce due cucchiai da minestra d’olio d’oliva, due cucchiai da minestra di resina d’abete e due cucchiai da minestra di cera d’api; aggiungetevi un cucchiaino da caffè di tintura di rosmarino.
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INFUSO contro l’asma: un pizzico di rosmarino, un pizzico di fiori d’arancio, un pizzico di timo e un pizzico di serpillo in una ciotola d’acqua bollente. (Da prendere al mattino.)
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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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