CURARSI CON LE FRAGOLE

LA FRAGOLA

Non mi occuperò della fragola coltivata, selezionata, resa asettica, manipolata, snaturata, piena a scoppiare di concimi chimici e trasudante insetticidi che viene importata d’inverno dal Sudafrica e che, quanto a sapore, non conserva più che un vago gusto dolciastro. Mi interesso solo alla deliziosa, elegante fragolina di bosco, ornamento vermiglio dei verdi cespugli, lacrima sanguigna dei boschi incantati e frementi a maggio.

Cosa è più incantevole delle sue foglie, suddivise in tre foglioline del più tenero verde? dei suoi fiori di rosacea a cinque sepali e cinque petali immacolati che circondano il mazzolino di stami dorati? dei suoi frutti (falsi frutti, per essere precisi; i veri frutti sono i granellini superficiali della fragola) rossi come le labbra delle giovinette?
La fragola, malgrado la sua apparenza così modesta, si moltiplica rigogliosamente non solo tramite i semi ma anche per mezzo degli stoloni che, partendo dalla radice principale, radicano a loro volta dando vita a una nuova pianta.
È cosi che la specie si è diffusa in tutto il mondo.
La fragola selvatica, detta anche fravola, fravolaria, fragola muschiata, era già nota ai nostri antenati palafitticoli (ne fanno fede i numerosi semi fossili che sono stati ritrovati).
Gli antichi, fra gli altri il medico greco Teofrasto e i poeti latini Ovidio e Virgilio, la apprezzava\o molto.
Nel Medio Evo a questa pianta si attribuivano virtù magiche, ma è solo nel ‘500 che i medici hanno ripreso a studiarla.
Fu considerata allora attiva nella guarigione di piaghe e ulcerazioni, coliche, dissenteria, disturbi alla milza, infiammazioni al fegato, infezioni dei reni e della vescica, affezioni della bocca e denti vacillanti.
Linneo, il grande botanico svedese, scrive di essere guarito dalla gotta facendo una vera orgia di fragole.
L’autore francese Laurence Rossi, morto centenario, attribuiva il suo vigore alle fragole, mentre Madame Marianne Bianchi si serviva delle fragole per preparare dei bagni di bellezza la cui ricetta non è andata persa: conosco bene una donna meravigliosa che mantiene la freschezza della sua carnagione con la semplice applicazione di fettine di fragole di bosco.
Non c’è niente di più piacevole di bere un tè di fragole preparato con le foglie e le radici, né di più salutare poiché l’infuso ha la virtù di depurare il sangue, stimolare tutti gli organi e calmare i nervi (l’infuso di radici dà alle urine un colore rossastro, ma questo non deve preoccupare).
Con le foglie pestate della fragola si preparano cataplasmi molto efficaci per curare ulcere e piaghe infette.
II decotto di foglie e radici, applicato in bagni alle mani e pediluvi o in clistere, è efficace per combattere la diarrea; la lozione per curare le screpolature della pelle; i gargarismi contro il mal di gola.
La fragola stessa, il frutto rosso e squisito di questa specie benedetta dal cielo, è molto nutriente, aperitiva, rinfrescante, purgativa e calmante.
Raccomando vivamente di farne abbondante consumo a tutti coloro che soffrono di pigrizia intestinale, ai malati di fegato, ai gottosi, ai reumatici, ai nervosi, agli anemici e a tutti i convalescenti (è ricostituente perché contiene ferro, fosforo, calcio, cromo, ecc.).
Il succo fresco applicato sulla pelle deterge, mantiene e abbellisce mille volte meglio di tutte le lozioni chimiche (pericolosissime) che una certa pubblicità cerca d’imporre alle donne.
La fragola non ha che un inconveniente: certi individui particolarmente sensibili, dopo averne mangiato reagiscono con degli attacchi di orticaria. Sarà meglio per loro astenersi dalla fragola anche se l’esperienza m’insegna che quasi tutte le orticarie sono da attribuirsi a fragole coltivate “industrialmente” piuttosto che a fragole selvatiche.

Non è nemmeno accertato che si possano imputare delle vere allergie alla fragola; sono del parere che i rossori e le bolle che si manifestano sono causati dalla eliminazione forzata delle tossine contenute nell’organismo, eliminazione dovuta all’effetto purgativo dei deliziosi frutti rossi.

  
Raccolta

Cogliete le fragole selvatiche quando sono completamente mature; la stagione varierà a seconda del luogo nel quale vi troverete: da aprile in pianura fino ad agosto sui 1500 metri di altezza.
Nel corso delle vostre passeggiate non trascurate di raccogliere una scorta di radici e di foglie.

La fragola coltivata in giardino farà la vostra gioia e vi darà salute sempreché non la trattiate con insetticidi o concimi chimici.

Preparazione e impiego

INFUSO di radici e di foglie: misurate una manciata di pianta fresca o secca per litro d’acqua. (A volontà.)
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Tè di radici e di foglie: preparate come un tè normale dopo aver accuratamente lavato le radici. (A volontà.)
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DECOTTO di radici e di foglie per uso esterno (lozioni, bagni alle mani e pediluvi, gargarismi, ecc.): misurate una manciata e mezzo di pianta per litro d’acqua.
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DENTIFRICIO: riducete in polvere una manciata di radici e di foglie di fragola; mescolate a del gesso ugualmente polverizzato; spazzolate denti e gengive con lo spazzolino asciutto e sciacquate. Vi assicuro che le vostre gengive si rinforzeranno e che lo smalto dei vostri denti sarà molto meno danneggiato che da qualsiasi altro dentifricio in commercio.
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LATTE DI BELLEZZA: raccogliete il succo fresco di frutti maturi e mescolatelo a un poco di latte; applicatevelo sul viso e lasciatevelo diverse ore o anche tutta la notte, quindi sciacquate con acqua di rose.
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.ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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