I PAPAVERI – Claude Monet

I PAPAVERI (1873)
Claude Monet (1840-1926)
Museo d’Orsay, Parigi
Olio su tela cm 50 x 65

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I papaveri sono datati al 1873 e nel 1874 figuravano nella prima esposizione degli impressionisti. Come la maggior parte delle tele di questo periodo, anche questa è di modeste dimensioni; solo nella produzione tarda Monet prediligerà le grandi superfici, come nel caso del giardino di Giverny, dipinto con passione agli albori del XX secolo, e che per circa venti anni costituirà la sua principale fonte di ispirazione. Di fronte a I papaveri lo spettatore è subito colpito dalla freschezza del colore, dallo sfavillio rosso del prato fiorito, dal movimento ondulato dell’erba sfiorata dal vento leggero e dalla luce estiva che dissolve nell’atmosfera gli oggetti più concreti, sfumando i loro contorni, come quelli della casa, che si confondono nel verde degli alberi e nel bianco delle nuvole. Le due figure, in questo caso Camille Monet con il figlio, si ripetono come un’eco, creando l’illusione di una profondità, ultimo residuo di una prospettiva classica. La tecnica, basata essenzialmente su brevi pennellate apparentemente poste con vivacità sulla tela, e un’altra caratteristica della produzione di quel periodo, del quale ricordiamo le opere più famose, quali Regata ad Argenteuil, Il ponte di Argenteuil, Impression, soleil levant (che dette origine al termine “Impressionismo”) e ancora Via Montorgueil imbandierata dove vibranti mazzi di pennellate blu-bianco-rosso evocano con vivacità i festeggiamenti del 14 luglio 1878.

Monet riprendeva spesso gli stessi soggetti, posti sotto una luce diversa, a seconda dell’ora o della stagione. Il tema dei papaveri – che ispirò anche Renoir in questo periodo che vide i due artisti lavorare talvolta a fianco – evoca quello più generale dei fiori e dei giardini, dei quali si ritrovano numerose interpretazioni in tutta la produzione del pittore e che condurrà al grande ciclo delle Ninfee di Giverny.

 

Monet a Argenteuil

Il periodo detto “di Argenteuil” è particolarmente felice per l’artista; Monet abitava allora in questo villaggio ai bordi della Senna, in prossimità di Parigi. Il luogo era molto apprezzato per la navigazione da diporto e il balletto delle vele si aggiungeva alla spettacolarità della natura.
Argenteuil offriva, inoltre, tutta una gamma di motivi all`artista appassionato osservatore del paesaggio. Con l’aiuto del pittore Gustave Caillebotte, Monet aveva allestito un curioso atelier galleggiante, una sorta di barca provvista di una cabina che gli consentiva di osservare meglio questo universo acquatico che tanto lo affascinava. Il periodo di Argenteuil corrisponde alla fase di espansione dell’impressionismo e le tele realizzate in questi anni (1872-1877) sono le più luminose, le più chiare e le più immediatamente seducenti della sua produzione. Argenteuil ha saputo ispirare non solo Monet, ma anche molti altri pittori, tra i quali Sisley, che vi soggiorno nel 1872, e Renoir negli anni 1873-1874, senza dimenticare Pissarro e Manet, il quale, stimolato dall’esempio dell’amico, vi dipinse “en plein air” radiose tele raffiguranti i Canottieri.

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