IL GIOCO DELLA MOSCA CIECA – Jean-Honoré Fragonard

IL GIOCO DELLA MOSCA CIECA (1776 circa)
Jean-Honoré Fragonard (1732-1806)
Olio su tela cm 38 x 47
Museo del Louvre, Parigi

Sebbene riprenda un soggetto già trattato in precedenza dall’artista, il dipinto si distingue per la novità delle caratteristiche stilistiche e, soprattutto, per l’originalità delle soluzioni compositive.
Fragonard esegui questo quadro nel 1776, cioè due anni dopo il ritorno dal suo secondo viaggio in Italia (compiuto tra il 1773 e il 1774). Durante il soggiorno italiano egli ebbe modo di maturare, grazie ad un intenso studio del disegno, una diversa concezione dello spazio e del paesaggio naturalistico. In seguito a questa esperienza, l’artista abbandonò la rappresentazione tradizionale delle scene pastorali, animate da greggi al pascolo, e si dedicò a dipingere paesaggi italiani con alti cipressi ed esili figurine allungate, molto simili a quelli del suo compatriota Hubert Robert, col quale stringerà amicizia all’Accademia di Francia a Roma. Ne Il gioco della mosca cieca Fragonard popola l’ampio giardino di personaggi di piccole dimensioni: uomini e donne dell’alta società in atto di divertirsi con giochi campestri.
In questo dipinto il paesaggio viene rappresentato in maniera molto convenzionale e con una certa rigidità di movimento dei personaggi. Alla stessa serie dei «giochi» appartengono altri due quadri dello stesso periodo e di altrettanta eccellente qualità, oggi conservati alla National Gallery of Art di Washington: Il gioco della mosca cieca e L’altalena.

Il dipinto fu ceduto il 14 aprile 1776 a una vendita Grosper 400 lire. Nel catalogo di vendita, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, si trova uno schizzo del quadro eseguito dal Saint-Aubin, con una nota di valutazione e l’indicazione che il paesaggio riprendeva una veduta di Meudon. In seguito, l’opera divenne di proprietà dell’incisore Delaunay, il quale lo rivendette il 7 maggio 1792. Solo nel 1926 il Museo del Louvre lo acquistò dal suo ultimo proprietario Alexandre Poliakoff.

Fragonard e la pittura delle feste galanti

Il rococò rappresenta l’ultima fase di una cultura esclusivamente mondana in cui domina il culto della bellezza; in Fragonard, in Watteau o in Chardin tutto è bello e armonioso. Questo quadro, che raffigura il gioco della mosca cieca (oppure la ricreazione dopo la colazione nel parco), ci offre una visione idilliaca della campagna, animata da personaggi spensierati, che si divertono con giochi infantili, e appartiene, come tanti altri di Fragonard, alla pittura detta delle feste galanti, molto di moda nella Francia rococò.
L’artista è a contatto con Watteau e Boucher, ma introduce nelle sue opere una nota meridionale di fresca sensualità pittorica, mai volgare anche quando l’allusione erotica è evidente. Fragonard divide con i suoi contemporanei il gusto dell’effimero, dei pochi minuti di felicità che focalizzano in qualche modo la fugacità della vita.

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