ASTRATTISMO DI EUGENIO CARMI

Eugenio Carmi (Genova, 17 febbraio 1920 – Lugano, 16 febbraio 2016) ) è stato un pittore italiano. Esponente dell’astrattismo italiano, nel 1966 ha esposto alla Biennale di Venezia.
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Dei “segnali immaginari” di Eugenio Carmi si sono occupati non soltanto i più autorevoli esponenti della critica d’arte internazionale, ma anche psicologi e studiosi della percezione visiva. Solitamente dipinti su tela, prevalentemente in grandi dimensioni, sono formati da sequenze di bande di colori o tonalità variabili, disposte e intersecate, con straordinaria sensibilità cromatica e compositiva, in cerchi, quadrati, triangoli.

La semplicità delle forme è quella dei segnali visuali che esigono, per essere percepiti da tutti, un vocabolario elementare. Ma i segnali di Carmi non vogliono comunicare alcuna informazione obbligata. Al contrario, trasmettono messaggi liberatori, inviti all’immaginazione.
Di questa segnaletica immaginaria molti critici hanno sottolineato la componente gioiosa e la felicità creativa.
“Carmi – ha scritto Umberto Eco – è ossessionato dall’immagine, ma mai ossessione è stata così gaia, piena di gioia”.
Jacques Rouiller aggiunge che questi segnali “si pongono per associazione di idee in una nuova relazione tra i segnali tradizionali e il postulato creativo”.
Secondo Pierre Restany, che ha presentato le opere di Carmi a Parigi in una grande mostra tenuta nel 1970 al Musée d’art moderne, “essi non portano alcun messaggio coercitivo e repressivo. Esistono per affermare, nella loro totale gratuità, il diritto all’essenziale libertà del non senso”.
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La biografia di Carmi è piena di questi gesti salutari di liberazione dalla convenzionalità del buon senso. Nel ’62 a Spoleto è tra gli inventori e animatori della mostra ormai storica Sculture nella città. Nel ’66, dopo una parentesi di insegnamento in alcune università americane, inventa con Cathy Berberian ed Eco il libro Stripsody, che traduce in immagini i rumori dei fumetti. Nello stesso anno, invitato alla Biennale di Venezia, fa presentare le proprie opere – a centinaia – da una macchina che elabora elettronicamente le immagini programmate.
Altre opere elettroniche presenta in Svezia all’esposizione Superlund e a Londra alla mostra Cybernetic Serendipity. I segnali immaginari elettrici di plexiglas e luce fluorescente sono esposti in musei e gallerie di tutto il mondo.
Nel 1973 compie le prime esperienze di pittura elettronica con l’uso esclusivo di telecamere e mixer. La televisione italiana gli dedica un’ora di trasmissione. Nello stesso anno viene pubblicato presso l’editore Prearo di Milano il volume di Umberto Eco Eugenio Carmi, una pittura di paesaggio?
Nel 1974 realizza la prima esperienza televisiva a colori di 25 minuti eseguita nell’ambito delle ricerche compiute per conto del Servizio Programmi Sperimentali della televisione italiana, con musiche elettroniche di Angelo Paccagnini. Il lavoro è presentato al I Congresso Internazionale di Semiologia e al Premio Italia, a Firenze.
A Carmi viene assegnato, sempre nel’74, il primo premio alla Triennale Internazionale di Wroclaw, in Polonia. Nell’aprile 1975 la Città di Ferrara gli ha dedicato una mostra antologica. Nel giugno 1976 una mostra antologica dell’opera grafica gli viene dedicata dalla Biennale di Cracovia. Opere di Carmi si trovano nei maggiori musei e collezioni del mondo.
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SOGNO (1974) Galerie Suzanne Bollag, Zurigo
Acrilico su tela cm 64 x 81
SPAZIO DELL’IMMAGINAZIONE 1 (1974) Galleria E, Bolzano
Acrilico su tela cm 100 x 100
IL PRESENTE (1974) Collezione Go-Edizioni, Bassano del Grappa
Acrilico su tela cm 81 x 100
L’OCCHIO DI DIO IMMAGINARIO (1976)
Acrilico su tela cm 100 x 100
PROBABILMENTE (1976)
Acrilico su tela cm 140 x 140
PASSAGGIO (1976) Galerie Liatowitsch, Basilea
Acrilico su tela cm 50 x 50

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