RITRATTO DELLA SIGNORA GRAHAM – Thomas Gainsborough

LA SIGNORA GRAHAM (1775-77) 
Thomas Gainsborough
 Edimburgo, National Gallery of Scotland
Olio su tela cm 235 x 153

È un’opera celeberrima, iniziata nel 1775 e ultimata nel 1777 anno in cui fu esposta alla Royal Academy. Più o meno nello stesso periodo, Gainsborough eseguì un ritratto a mezzo busto della signora Graham che oggi è conservato alla National Gallery di Washington.
Dopo il 1774 Gainsborough subì l’influenza di de Loutherbourg, un pittore di secondaria importanza, il quale tuttavia lo affascinò con i suo i esperimenti sulla luce e sulle pitture di scenari. Sembra che il de Loutherbourg avesse utilizzato per la prima volta una pittura di velature e di trasparenze in occasione di una sua celebre mostra denominata I’Eidophusikon nel 1773. Nei quadri presenti in quella esposizione egli aveva messo a profitto i suggerimenti tecnici che gli derivavano dal suo lavoro di scenografo per il grande attore Garrick al Drury Lane, creando così effetti magici e sospesi.
Lo spunto fu sicuramente ripreso da Gainsborough nel 1775 quando dipinse alcune figure a grandezza naturale “tutte trasparenti e illuminate da dietro”, come egli stesso si espresse, per la nuova sala dei concerti di Bach e Abel, e indubbiamente si ritrova, impreziosito nell’algida raffinatezza di una maestria irraggiungibile, nel sorprendente ritratto della signora Graham.
Alla ricostruzione di questo momento dà un contributo chiarente William Jackson nel suo Character of Sir Reynolds:
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“Una volta Gainsborough lavorava con ombre rosse; e siccome si vantava di rifarsi sempre alla natura o, dove di natura non si trattava, a qualcosa che la sostituisse, adoperò una lampada con vetri colorati di rosso che, illuminando le ombre dei suoi personaggi, dava loro quella splendida imponenza di Rubens”.
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È a partire dal 1777 che Gainsborough incomincia a ricevere commissioni dalla casa reale che, in quel momento, non condivideva le idee di Reynolds.
A proposito di questo periodo così scrive il Waterhouse:
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“In tutti questi dipinti troviamo un marcato romanticismo, una deliberata ricerca dello charme che nel ritratto della signora Graham, una volta superato il primo moto di stupore per la sua favolosa abilità, sembra cadere nell’eccesso; il loro stile è di una straordinaria eleganza formale che quasi rende secondaria la ricerca della rassomiglianza. Sino alla fine della sua vita, nelle relativamente rare occasioni in cui i suoi modelli mostravano una spiccata individualità, le concessioni fatte da Gainsborough alla somiglianza restarono invariate: tuttavia, i suoi ritratti assumono sempre più l’aspetto di saggi sugli stati d’animo poetici, che spesso tendono pericolosamente all’eccentrico. Le ultime importanti figure intere, i cui personaggi appaiono ancora solidamente attaccati alla teta ed in cui le opposte tendenze verso la personalità e il modello ideale sono perfettamente controllate, sono quelle di Giorgio III e della Regina Carlotta, esposti alla Royal Academy nel 1781 e dei quali l’ultimo deve considerarsi come uno dei più splendidi ritratti reali”.
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Autoritratto (1758-1759) Thomas Gainsborough
National Portrait Gallery, London
Olio su tela cm 76,2 × 63,5  
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