GERUSALEMME LIBERATA – Torquato Tasso

Torquato Tasso (Sorrento, 11 marzo 1544 – Roma, 25 aprile 1595) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo italiano.

Torquato Tasso, figlio di un poeta che era anche uomo di corte, ebbe da natura un cuore sensibile, traboccante d’affetti, e gli toccò di vivere in mezzo a una società fredda e ipocrita, ossessionata dal rispetto delle regole, delle mode e dell’etichetta, e di mendicare il suo pane nelle corti, al servizio di principi mediocri, fra gente d’animo meschino. Se avesse avuto la tempra vigorosa di Dante, si sarebbe ribellato; se fosse vissuto in tempi più liberi, avrebbe potuto dire, come il Petrarca: “I principi devono servire a me e non io ai principi”; ma il suo spirito indeciso non si ribellò, non si adattò, ma si esasperò in un continuo e tormentoso contrasto con se stesso.
A diciott’anni aveva già scritto un bel poema cavalleresco, il Rinaldo; a ventinove, un dolce dramma pastorale, l’Aminta, che è il più bello della nostra letteratura; e a trentini anni, La Gerusalemme Liberata, il nostro maggior poema eroico; ma da questo ebbe principio la sua infelicità. Gli dissero che suo poema non era scritto a regola d’arte; ed egli, pur essendo consapevole della bellezza della sua poesia, non se la sentì di dare torto ai critici e rimase penosamente incerto sul valore della sua opera. Gli dissero che in un poema cristiano come quello, celebrante le gesta della prima Crociata, aveva messo troppi amori, troppi ricordi pagani, troppa stregoneria; che, per essere un poema eroico, la Gerusalemme non aveva al centro un eroe protagonista che facesse spicco; ed egli, che nello scrivere aveva seguito la sua genuina ispirazione di poeta, s’impressionava ora per quelle critiche di letterati pedanti, ci ripensava su, ci si arrovellava; e si tormentò ,tanto che, alla fine s’indusse a ricominciare tutto da capo e scrisse con tutto l’ardore possibile, ma con il cuore più freddo, la Gerusalemme conquistata. Si erano aggiunte, su quella povera vita, anche altre tempeste: le pene d’amore non corrisposto o contrastato, i turbamenti religiosi, la povertà; sicché il poeta ne ebbe la mente turbata, dovette esser rinchiuso dal ‘579 al 1586 come pazzo e visse poi anni infelicissimi, errando per le corti d’Italia sin quando morì in Roma, nella solitudine del convento di Sant’Onofrio, sul Gianicolo.

GERUSALEMME LIBERATA

La Gerusalemme liberata narra le vicende affrontate dai cavalieri che parteciparono alla Prima Crociata per conquistare la Città santa. I Crociati, già da sei anni in Oriente, hanno espugnato molte città mussulmane, ma non hanno ancora attaccato Gerusalemme: la discordia, anzi, si è impadronita del loro campo, quando Dio ispira i Cristiani ad eleggere loro capo Goffredo di Buglione; sotto la sua guida l’esercito muove verso la città, pone le tende sotto le sue mura, ed i Crociati, che contano nelle loro file Rinaldo, progenitore della casa d’Este, Tancredi e Dudone, si battono, dando prova di valore, con i campioni pagani tra i quali si distinguono Clorinda ed Argante.

Intanto Aladino, re di Gerusalemme, ed il mago Ismeno tentano di creare difficoltà tra i Cristiani, suscitando nei cavalieri turbanti passioni: Tancredi ama, non corrisposto, la saracena Clorinda; Rinaldo, che ha ucciso il suo calunniatore Gernando, diserta il campo per non affrontare il giudizio di Goffredo; Armida giovane ed affascinantissima maga inviata, per ispirazione infernale a Goffredo dallo zio Idraote, re di Damasco, tiene prigionieri in un castello del mar Morto i più valorosi guerrieri crociati che ha convinto a seguirla. Anche Tancredi, per varie circostanze, non di sua volontà, cade nelle sue mani, dopo che si è battuto onorevolmente con Argante in un duello interrotto dal buio della notte: per cui, quando Argante si presenta per riprendere il combattimento, solo il vecchio Raimondo di Tolosa può impugnare le armi. Divenuta la zuffa generale, i Saraceni, aiutati dalle potenze infernali che hanno fatto causa comune con loro, impegnano seriamente i Cristiani mentre si viene a sapere che Sveno col suo esercito, in marcia per raggiungere i Crociati, è stato sopraffatto da Solimano, e si sparge la falsa notizia della morte di Rinaldo, attribuita a Goffredo. Calmata la sommossa di alcuni cavalieri colpiti da questi avvenimenti, Goffredo deve affrontare l’esercito di Solimano che ha assalito il campo. Ha le sorti della guerra non sono ancora decise nonostante i sanguinosi scontri sopportati dalle due parti avversarie. I Crociati tentano l’assalto alla città con macchine da guerra: calata la notte, Argante e Clorinda nell’oscurità incendiano una torre e tentano di rifugiarsi entro le mura: ma Clorinda è sorpresa e raggiunta da Tancredi – liberato dalla prigionia di Armida adopera di Rinaldo – che non la riconosce e si batte ferocemente con lei ferendola a morte: ma prima ch’ella muoia riesce a darle il battesimo. Intanto nuove sventure si abbattono sui Cristiani; la siccità devasta i loro campi: la foresta che deve fornire il legname per le nuove macchine da guerra è stata incantata da Ismeno ed invano i più coraggiosi, fra cui Tancredi, cercano di vincere quei paurosi incanti. Goffredo viene a sapere in sogno che solo Rinaldo può vincere l’incantesimo e manda Carlo e Ubaldo a richiamarlo in campo: egli, come rivela il mago d’Ascalona, vive con Armida invaghitasi di lui, nelle isole Fortunate, un luogo di delizie da lei creato. Al giungere dei cavalieri Rinaldo, nonostante le sue preghiere, abbandona la maga che, per vendicarsi distrugge la sua splendida dimora e si reca presso l’esercito egiziano. Rinaldo confessa le sue colpe a Pier l’Eremita, prega sul monte Oliveto, penetra nella selva, vince gli incanti, e scala per primo le mura di Gerusalemme nella battaglia decisiva. Presa Gerusalemme, Argante è ucciso da Tancredi – soccorso da Erminia che già una volta, inutilmente, ha cercato di raggiungerlo per curargli le ferite – Solimano da Rinaldo, Aladino da Raimondo, Emireno, capo dell’esercito egiziano, è sconfitto da Goffredo che, finalmente, entra in Gerusalemme e depone le armi vittoriose sul santo sepolcro.
Si conclude così vittoriosamente la meravigliosa ed avventurosa spedizione cristiana che ha combattuto con alterne vicende, invano ostacolata dalle forze dell’Inferno.

VEDI ANCHE . . .

L’EPOCA DELLA CONTRORIFORMA – TORQUATO TASSO

TORQUATO TASSO – Vita e opere

TORQUATO TASSO – Vita senza impegno etico

GERUSALEMME LIBERATA – Torquato Tasso

AMINTA – Torquato Tasso

.