LA VERA STORIA DI RUDOLF HESS

LA VERA STORIA DI RUDOLF HESS

Rudolf Walter Richard Hess (Alessandria d’Egitto, 26 aprile 1894 – Berlino Ovest, 17 agosto 1987) è stato un politico e generale tedesco. La sua carriera lo ha portato a diventare un uomo tra i più influenti del Terzo Reich e del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori.

Rudolf Hess fu portato nella città delle quattro potenze di Berlino il 18 luglio 1947 per scontare la pena con gli altri sei criminali di guerra condannati. Lì furono portati nella prigione per crimini di guerra di Spandau , che gli Alleati gestivano congiuntamente nel settore britannico. Come prima sotto la guida dei nazionalsocialisti, le rivalità tra i prigionieri continuarono, così che si formarono piccoli gruppi. Ma Hess rimase un outsider perché la sua personalità aveva tratti antisociali ed era chiaramente mentalmente instabile. Era l’unico che di solito si teneva lontano dalle funzioni religiose nella cappella della prigione. Evitava anche qualsiasi tipo di lavoro in prigione, che considerava inferiore a lui, cosa che causava malcontento tra i suoi compagni di prigionia.

Nella cella numero 7 del carcere di Spandau a Berlino, vive un uomo fragile, vecchio, di carattere schivo, con gli occhi fondi leggermente fissi sotto le folte sopracciglia. Solo una pedina, nel gioco di potere est-ovest. Per Rudolf Hess, condannato all’ergastolo dal tribunale di Norimberga nel 1946, il tempo passa lentamente. Ben poco gli rimane ormai, tranne che pensare. E infinite volte, Hess avrà ripensato alla vicenda che lo ha portato alla prigione di oggi.

Sono passati più di trent’anni dal giorno in cui, nella primavera del 1941, Hess si è paracadutato da un caccia Messerschmidt, sulla campagna scozzese, bussando alla porta di un contadino e consegnandosi agli alleati,

Ultimamente, prove tratte da documenti, oltre a informazioni lasciate trapelare da ex-agenti segreti, hanno dato corpo all’ipotesi, sempre più consistente, di un Hess, in realtà vittima di un incredibile colpo di mano dell’Intelligence Service un intricato progetto, per gettare il discredito su Hitler e i suoi alleati, indebolendo il prestigio del governo nazista. Secondo questi dati, Hess, seguace fanatico, come il Führer, dell’astrologia, venne abbindolato da un esperto agente, pagato dall’Intelligence Service, che si spacciava per indovino.

Rudolf Hess era nato in Egitto nel 1896, da un commerciante all’ingrosso tedesco, e vi aveva passato i primi quattordici anni della sua vita. Certo, l’infanzia, trascorsa in una terra da sempre imbevuta di cultura astrologica contribuì a istillare nel giovane Rudolf questa passione.

Durante la I guerra mondiale, Hess, dopo aver servito nello stesso reggimento di Hitler, venne addestrato come pilota. Nel dopoguerra, si dedicò agli studi di economia a Monaco, attirando l’attenzione del futuro Führer con una tesi sul ritorno della Germania all’antica gloria, sotto la guida di un uomo forte. Poco dopo, entrava nel partito nazista.

Quando Hitler, dopo il fallito putsch del 9 novembre, venne imprigionato, Hess divenne suo segretario, e curò la prima stesura del “Mein Kampf”. Hess aveva una concezione mistica del destino della Germania, chiamata, secondo lui, di diritto, a primeggiare
nel mondo.

Il lato mistico del suo carattere, unito al disprezzo per i medici, lo spinse a cercare il consiglio di astrologi e guaritori, per i vari disturbi psichici di cui soffriva. Secondo le indiscrezioni lasciate trapelare da ex-agenti del servizio segreto, Hess incontrò un astrologo tedesco che si dichiarava fornito di doti eccezionali. Sia Hess, sia Hitler, gli diedero la loro fiducia, completamente ignari che, in realtà, l’astrologo era un informatore del servizio segreto britannico. L’agente, una volta introdotto nelle alte sfere tedesche, tu in grado, non solo di fornire informazioni preziose ma anche di influenzare la politica militare dei nazisti attraverso le sue predizioni.

Verso la metà del 1940, il servizio segreto britannico mise in atto un piano ancora più ambizioso; l’agente, infatti, aveva riferito delle aspirazioni deliranti di Hess a divenire l’artefice della pace, l’uomo che doveva porre fine alla guerra, e pertanto venne incoraggiato a dar credito a queste illusioni con le sue letture degli astri.  Hess si convinse pienamente della sua missione di pace e tentò di entrare, per via aerea, in Inghilterra. Dopo due viaggi inutili, a causa del cattivo tempo, finalmente l’impresa riuscì, il 10 maggio.

Dopo la guerra, Hess doveva dire allo psichiatra di Norimberga, David Kelley: “Qualcosa di più della logica mi aveva spinto al viaggio in Inghilterra. Verso la fine del 1940, il mio astrologo mi aveva predetto un destino di pace”.

In seguito il Führer disse ad Albert Speer, capo della propaganda: “Chi mi crederà, quando dirò che Hess non è andato in Inghilterra a mio nome, ma che è stata tutta una macchinazione degli alleati alle mie spalle?”. Hitler infatti dichiarò Hess pazzo – un punto di vista largamente condiviso dagli alleati. L’infermità psichica di Hess venne confermata a Norimberga nel 1946. La diagnosi parla di “psiconeurosi, del tipo isterico”.

Considerando il ciarpame ideologico, tatto di pseudo-filosofia e storia riveduta e corretta, che sta alla base dell’ideologia nazista, è una bella ironia che proprio di questi stessi strumenti gli alleati si siano valsi per attuare quello che, senza dubbio, fu il più grosso colpo spionistico della storia.

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