CURARSI CON LA FUMARIA

LA FUMARIA

Questo strano nome venne affibbiato alla pianta in base all’antica credenza che “il succo fa lacrimare gli occhi come il fumo” (Olivier de Serres). Altri sostengono che l’insieme dei fiori rossi o rosa e delle foglie grigio argento che crescono in grossi ciuffi irregolari, fanno pensare al fumo di un incendio.

La fumaria è anche nota con i nomi volgari di: fumosterno, pisciasangue, erba acetina e feccia; è una pianta annua o biennale che cresce nei campi, sulle macerie e sui vecchi muri.
Ha foglie bipennate a sezioni più o meno profondamente suddivise, i fiori somigliano vagamente a piedi di calzini (con lo sprone dietro) e hanno quattro petali. La specie, originaria delle zone temperate del vecchio continente, si è ormai diffusa nel mondo intero.
I greci Galeno e Dioscoride la prescrivevano per le malattie del fegato e, soprattutto, per curare l’itterizia.
Nel ‘500 l’italiano Mattioli la considerava purgativa e corroborante generale degli organi addominali. Io stesso ho potuto verificare le sue virtù curative per il fegato, e non solo contro l’itterizia, ma in tutti i disturbi causati da disfunzioni (digestioni laboriose, travasi di bile, dermatosi e dermatosi croniche).
Mi ricordo in particolare di un uomo afflitto da una dermatosi deturpante, che riuscii a guarire in un mese con una cura d’urto a base di succo e infuso di fumaria.
Ad altri pazienti è stata somministrate la fumaria soprattutto come calmante e per una cura depurativa annuale.

Raccolta

Raccogliete la fumaria dalla fine della primavera all’autunno, scegliendo gli esemplari più belli, più fronzuti e più ricchi di fiori. Tutta la pianta è utilizzabile.
Fatela essiccare sopra un telo o appesa a mazzetti al soffitto.

Preparazione e impiego

INFUSO o DECOTTO come tonico e depurativo, particolarmente come cura annuale estiva: misurate una mezza manciata di pianta fresca o una buona manciata di pianta secca per litro d’acqua. (Una tazza a giorni alterni in tempi normali; una tazza prima di ogni pasto, per otto giorni, per la cura estiva.)
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MACERAZIONE: lasciate un piccolo ramoscello di fumaria, per 24 ore, in un bicchiere di vino, di sidro, ecc.; filtrate. (Un bicchiere al giorno.)
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SUCCO FRESCO: 5 o 6 cucchiai da minestra al giorno, nel miele o nel latte. (Contro le affezioni del fegato.)
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: misurate una buona manciata di pianta fresca oppure 2 o 3 manciate di pianta secca per litro d’acqua. (Un bagno al giorno come calmante, depurativo e contro le malattie del fegato.)
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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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