O GORIZIA, TU SEI MALEDETTA – Sandra Mantovani (Testo, commento e video)

   

O GORIZIA, TU SEI MALEDETTA

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La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane

per Gorizia, le terre lontane
è dolente ognun si partì.
 
Sotto l’acqua che cadeva a rovescio
grandinavano le palle nemiche;
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:
 
O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza;
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.
 
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana,
schernitori di noi carne umana,
questa guerra ci insegna a punir.
 
Voi chiamate il campo d’onore
questa terra di là dei confini;
qui si muore gridando: assassini!
maledetti sarete un dì.
 
Cara moglie, che tu non mi senti.
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini,
ché io muoio col suo nome nel cuor.
 
O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza;
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.
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La Sesta battaglia dell’Isonzo, chiamata anche battaglia di Gorizia, fu combattuta dal 4 agosto al 17 agosto 1916 tra gli eserciti italiano e austro-ungarico, nel corso della prima guerra mondiale, costò, secondo dati ufficiali, la vita a 1.759 ufficiali e 50.000 soldati circa, di parte italiana; di austriaca a 862 ufficiali e 40.000 soldati circa.
Fu uno dei più pazzeschi massacri di una guerra tutta pazzesca.  Nacquero per l’occasione alcune canzoni popolari canzoni, una delle quali presento in questo mio blog, tratta da due lezioni raccolte a Novara; se ne può ascoltare l’esecuzione di Sandra Mantovani in Il povero soldato; in Le canzoni di “Bella ciao”; quella dei Gufi in I Gufi cantano due secoli di Resistenza.
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Una versione musicalmente diversa è stata raccolta nel Mantovano da Emilio Jona e Sergio Liberovici e pubblicata nel n. 17 (giugno 1961) della rivista Il contemporaneo: due delle strofe sono molto simili alle nostre III e IV; l’ultima è la seguente:
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Traditori signori ufficiali 
che la guerra l’avete voluta
scannatori di carne venduta 
e rovina della gioventù.
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Questa versione è registrata in Canti di protesta del popolo italiano, nell’esecuzione di Margot. La strofetta ebbe un momento di grande celebrità in occasione della presentazione dello spettacolo “Bella ciao” a Spoleto, quando l’intero cast venne denunciato da due ufficialetti sensibili all’onore della patria infranto (cfr, il n. 5 de Il nuovo canzoniere italiano, cit., articolo “Bella ciao a Spoleto“).
Uno straordinario esempio di riduzione a livello popolare della canzone qui riportata è l’esecuzione di Giovanni Ceppa (Ginestra Sabina, frazione di Monteleone Sabino, 1970) registrata nel LP La Sabina, a cura di Sandro Portelli (Dischi del Sole).
Un’altra canzone su Gorizia è ascoltabile nel LP del Canzoniere Internazionale Cittadini e contadini, cit. (Tu Gorizia addolorata); ricordo anche che la strofetta “Traditori signori ufficiali” sopra citata è stata ascoltata da Giovanna Marini sulla musica di O Venezia.