LA COLLINA DEI CILIEGI – Lucio Battisti (Testo, commento e video)

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LA COLLINA DEI CILIEGI 

Testo di Mogol
Canta Lucio Battisti
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E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi

troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
e quasi sempre dietro la collina il sole.
Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente
ma perché tu non vuoi spaziare con me
volando intorno la tradizione
come un colombo intorno a un pallone frenato
e con un colpo di becco
bene aggiustato forato e lui giù, giù, giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto, né più un’età.
 
E respirando brezze che dilagano su terre
senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
se chiudi gli occhi un istante
ora figli dell’immensità.
 
Se segui la mia mente se segui la mia mente
abbandoni facilmente le antiche gelosie
ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i
sentimenti
le anime non hanno sesso né sono mie.
 
Non non temere, tu non sarai preda dei venti
ma perché non mi dài, la tua mano perché?
Potremmo correre sulla collina
e fra i ciliegi veder la mattina (e il giorno).
E dando un calcio ad un sasso
residuo d’inferno e farlo rotolar giù, giù, giù
e noi ancora ancor più su
planando sopra boschi di braccia tese
un sorriso che non ha
né più un volto né più un’età.
 
E respirando brezze che dilagano su terre
senza limiti e confini
ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini
e più in alto e più in là
ora figli dell’immensità.

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Fonte video: YouTube – sonny577

Il brano è la storia di due innamorati, declinata però in senso universale: il protagonista invita la partner a seguirlo senza timore degli altri e la sprona a superare insieme tutte le difficoltà e le incertezze che si troveranno davanti. La metafora del volo è utilizzata a più riprese, con esiti di volta in volta elegiaci e spirituali, oppure ironici: è il caso dell’inciso musicale con il colombo che stuzzica un pallone fino a forarlo e lanciarlo in un’inesorabile caduta, contrapposta al volo che i due amanti spiccano contro ogni pregiudizio.

Nel verso “planando sopra boschi di braccia tese” alcuni videro un significato politico relativo al saluto romano; tuttavia, sia Battisti che Mogol non hanno mai manifestato pubblicamente alcuna simpatia politica (né a destra, né a sinistra) e in varie occasioni hanno escluso qualsiasi riferimento ad essa nelle proprie canzoni.

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