GIACOMO PUCCINI – Vita e opere

Giacomo Puccini (Lucca, 22 dicembre 1858 – Bruxelles, 29 novembre 1924) è stato un compositore italiano, considerato uno dei maggiori e più significativi operisti di tutti i tempi. Puccini ha avuto il merito storico di prolungare la tradizione melodrammatica fino al Novecento, grazie ad alcune tra le opere più celebri di sempre.

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Giacomo Puccini nacque a Lucca nel 1858 da una famiglia di musicisti attiva da cinque generazioni. Dopo la morte del padre, avvenuta quando aveva solo cinque anni, uno zio si incaricò della sua educazione musicale.
All’età di 10 anni entrò nel coro del Duomo di Lucca, dove il padre era stato organista, e più tardi assunse lo stesso incarico. Tutto lasciava presagire che la attività musicale di Puccini si sarebbe quietamente svolta nella chiesa della sua città fino a quando, nel 1876, si recò a piedi a Pisa per assistere all’Aida di Verdi.
Egli ne rimase talmente colpito da decidere che il melodramma avrebbe rappresentato il suo futuro artistico.

Verso il successo

Nel 1880 il musicista entrò al Conservatorio di Milano, dove studiò sotto la direzione di un altro compositore operistico, Amilcare Ponchielli (Paderno Fasolaro, 31 agosto 1834 – Milano, 16 gennaio 1886), che lo spronò a comporre la sua prima opera quando era ancora studente. Fu solo nel 1893 che ottenne il suo primo grande successo con Manon Lescaut; poi vennero La Bohème.., Tosca.., e Madama Butterfly, tre delle opere ancora oggi più popolari di tutta la storia della musica. Con la fama giunse anche la ricchezza e Puccini acquistò una casa a Torre del Lago, nella natia Toscana, dove dimorò per molti anni.

La fama di dongiovanni

Il compositore, che amava le auto e le barche, amava vantarsi del successo con le donne. Nel 1884 Elvira Gemignani abbandonò marito e figlio per convivere con Puccini, ma solo dopo la morte del marito di lei, avvenuta nel 1904, riuscirono a regolarizzare la propria unione. L’infedeltà di Puccini fece impazzire di gelosia Elvira; ci fu anche un risvolto tragico quando il musicista fu accusato di avere una relazione con la loro cameriera, Doria. Elvira perseguitò Doria senza pietà spingendola al suicidio; quando però l’autopsia rivelò che Doria era vergine, Elvira fu accusata di aver causato la morte della ragazza con i suoi ingiusti sospetti e trascorse cinque mesi in carcere.

Fine della rappresentazione

Nel 1924 fu diagnosticata a Puccini una fine imminente; il musicista sospese la stesura dell’opera Turandot per sottoporsi ad un intervento chirurgico a Bruxelles, in seguito al quale però morì per problemi cardiaci. Turandot fu poi portata a termine da Franco Alfano (Napoli, 8 marzo 1875 – Sanremo, 27 ottobre 1954), ma alla sua prima, il grande direttore Arturo Toscanini posò la sua bacchetta nel punto esatto in cui era stata interrotta la stesura pucciniana.

DUE INCONTRI DECISIVI
1884

Già all’inizio della sua carriera, a Puccini si presentò una grande opportunità. La casa editrice milanese Sonzogno bandiva un concorso per un’opera di un atto riservato a chi stava concludendo gli studi al Conservatorio.

Un incontro casuale

Il maestro di Puccini, Ponchielli, lo incoraggiò a partecipare al concorso e un amico forni al giovane candidato la trama. L’opera che ne risultò, Le Villi, non vinse il concorso, ma un ricco musicofilo milanese ne fu sufficientemente colpito da invitare Puccini ad una festa. In quell’occasione gli fu chiesto di suonare alcuni brani tratti dalla sua opera. Tra gli invitati c’erano l’ultimo librettista di Verdi, Arrigo Boito, e l’editore musicale Giovanni Ricordi. Con l’aiuto di queste due nuove conoscenze, Puccini poté mettere in scena Le Villi al Teatro dal Verme di Milano nel maggio del 1884 e riproporre successivamente l’opera in una nuova versione in due atti a Torino nello stesso anno.

Opera su commissione

Ricordi pubblicò Le Villi e commissionò a Puccini un’altra opera, dandogli la sicurezza economica necessaria per dedicare cinque anni alla scrittura di Edgar.
Essa però non ebbe un buon successo quando venne rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1889. Ricordi resistette alle pressioni che lo invitavano a prendere le distanze dal suo protetto; tanta fiducia fu ripagata nel 1893, quando la prima di Manon Lescaut a Torino fu un autentico trionfo.

BIOGRAFIA  IN BREVE

1858 – Nasce il 23 dicembre a Lucca

1868 – Entra nel coro del Duomo di Lucca e ne diventa organista

1876 –  Profondamente colpito da una rappresentazione dell’Aida di Verdi, decide di diventare compositore di melodrammi

1880 – È ammesso al Conservatorio di Milano, dove studia sotto la guida di Ponchielli

1884 –  Prima di Le Villi a Milano

l889 – Prima di Edgar alla Scala di Milano

l893 – Ottiene un grande successo con la prima di Manon Lescaut a Torino; quando viene rappresentata a Londra l’anno seguente, Puccini viene salutato come l’erede naturale di Verdi

1896 – Accoglienza positiva di La Bohème alla prima di Torino

1900 – Prima controversa rappresentazione di Tosca a Roma

1904 Madama Butterfly viene fischiata e contestata alla prima della Scala.
Sposa Elvira Gemignani, con cui ha una relazione tempestosa da 20 anni

l924 – Muore il 29 novembre a Bruxelles dopo un intervento chirurgico per un cancro alla gola: tutta l’Italia è in lutto

1926 Turandot, l’opera rimasta incompiuta a causa della sua morte, viene rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano. Il direttore Arturo Toscanini la rappresenta come Puccini l’ha lasciata: priva di un finale.

 

Puccini al pianoforte nella villa che acquistò a Torre del Lago, in Toscana. La villa è oggi un museo e ospita ogni anno un festival pucciniano.

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