PAUL VERLAINE – Vita e opere

PAUL VERLAINE

1844 –  30 marzo – Nascita di Paul-Marie Verlaine a Metz. La sua famiglia è quasi agiata, senza problemi finanziari: il padre, Nicolas, è un ufficiale che presto andrà in pensione per amministrare la sua rendita; nel complesso è collerico, ma assente dalla reale gestione della casa. La madre, Elisa Dehée, di 14 anni più giovane del marito, è una solida donna di casa, assai concreta, dal carattere un po’ cedevole, e con piccole manie. È stata a lungo ossessionata dall’idea di non avere bambini, a tal punto che conserva sotto spirito, nella camera da letto, i feti di tre aborti consecutivi avvenuti prima della nascita di Paul. In famiglia vive anche Elisa Moncomble, la cugina di Paul e il suo primo grande amore. L’infanzia del poeta è serena, spensierata, confortata da affetti esclusivi.

1853-1862 – Verlaine è interno, per nove anni consecutivi, a l’Institution Landry e frequenta il liceo Bonaparte di Parigi, dove frattanto la famiglia si è trasferita. Non è uno studente esemplare, ma neppure quel poco di buono che si
compiace di descrivere nelle sue memorie. Preferisce gli studi di letteratura, è avido di ogni nuova lettura, scopre Les fleurs du mal di Baudelaire e le Cariatides di Banville che giudica opere straordinarie. Tra le prime amicizie scolastiche, è da registrare quella con Edmond Lepelletier, suo futuro biografo. Si diploma nel 1862 e parte per una vacanza nel nord, sostando soprattutto a Lécluse da sua cugina Elisa. Qui – completamente a suo agio in un ritmo di vita assai lento e assaporato da buone letture – prende l’abitudine di bere oltre misura.

1863 – Tornato a Parigi, frequenta salotti ed entra in contatto con l’ambiente parnassiano.

1864 – Comincia a lavorare, ma senza grande interesse. Si impiega al municipio di Parigi con grande soddisfazione dei suoi genitori che vedono coronati i propri ideali borghesi: Paul è abbastanza pagato e si occupa, tra l’altro, di pratiche inerenti gli stipendi del clero. Comincia a vivere in maniera assai sregolata: beve, predilige l’assenzio, frequenta bordelli.

1865 – Prime pubblicazioni: sue poesie appaiono sulla rivista L’art insieme a saggi critici. È parnassiano convinto – anche se con punte di spiccata originalità – ed antiromantico. Muore Nicolas Verlaine che, inutilmente, ha cercato negli ultimi mesi di “salvare” Paul allontanandolo dal cerchio delle pericolose amicizie letterarie.

1866 – Partecipa, con sempre maggiore accanimento, alle discussioni dei parnassiani che sfociano nella pubblicazione del Parnasse contemporain dove compaiono sette sue poesie, tra cui Mon réve familier. Dà alle stampe (505 esemplari) i Poèmes satumiens.

1867 – Verlaine visita Hugo a Bruxelles e partecipa ai funerali di Baudelaire. Muore, dopo un parto difficile, la cugina Élisa e il poeta è affranta dal dolore. Poi si rituffa nell’ambiente letterario di Parigi e nei consueti stravizi.

1869 – Escono Fétes galantes (360 esemplari). Verlaine conosce la sua futura moglie, Mathilde Mauté, si fidanza ufficialmente e scrive le prime poesie della Bonne Chanson, che sarà pubblicata interamente un anno più tardi, in 590 esemplari. È completamente trasformato, si veste con ricercatezza, non beve più.

1870 – 11 agosto – Matrimonio di Verlaine che vive un periodo di effimera serenità coniugale. Poi nascono i primi dissapori con Mathilde, che si rivela per ciò che è realmente, una ragazza ricca e viziata, sensualissima.

1871 – Sono i giorni della Commune. Verlaine vi partecipa attivamente ed è eletto “chef du Bureau de la Presse”. Ma l’entrata di Thiers a Parigi lo trova, come al solito, indeciso. Si rifugia in campagna dalla sua famiglia. Il 30 ottobre nasce il suo primo ed unico figlio, Georges. Il poeta attraversa un momento assai delicato: per aver partecipato alla Comune, resta senza posto, litiga inoltre con Mathilde che deve spesso rifugiarsi nella comoda casa paterna. È il momento della comparsa di Rimbaud che ha scritto a Verlaine chiedendogli di aiutarlo a fuggire dalla plumbea atmosfera provinciale in cui è costretto a vivere. Paul risponde: “Vieni, cara grande anima, ti chiamiamo, ti aspettiamo”.
Rimbaud arriva a Parigi con il manoscritto di Le bateau iure.

1872-1873 – La grande avventura a due, miserevolmente conclusa. Verlaine è preso da Rimbaud, rompe con tutto l’ambiente letterario, vive freneticamente con lui “lo sgretolamento di tutti i sensi”. Abbandona anche Mathilde, sia pure con grandi ripensamenti e parte con il suo giovane amico per il Belgio e poi per Londra. Tra rotture e ritorni, il ménage si trascina fino al luglio del 1873 quando Verlaine ferisce leggermente Rimbaud a Bruxelles, è imprigionato e
condannato a due anni di reclusione.

1873-1874 – Verlaine accetta come stimolo di redenzione la sua sventura. Fa letture adeguate e si avvicina al cattolicesimo. Le sue poesie risentono del fervore religioso e costituiscono l’ossatura di future raccolte (Sagesse, Jadis et Naguère, Parallèlement). Sono pubblicate le Romances sans paroles che passano tra il silenzio generale della critica “ufficiale”: Verlaine a Parigi è praticamente dimenticato. Ad accrescere il suo dolore, giunge la notizia della separazione legale voluta da Mathilde.

1875-1879 – Uscito di prigione, Verlaine cerca inutilmente di riavvicinarsi a Mathilde e di convertire al cattolicesimo Rimbaud che rivede in un tempestoso incontro a Stuttgart. Molte sono le peregrinazioni con cui il poeta tenta senza esiti, se non momentanei ed illusori, un inserimento sociale ed umano. Insegna a Stickney, a Bournemouth, a Rethel dove conosce Lucien Létinois, il suo nuovo pupillo.

1880 – È pubblicata la sua nuova raccolta, Sagesse, in gran parte dedicata alla sua conversione, che, nel frattempo, ha cessato di funzionare come freno inibitorio per il poeta che è tornato all’alcool e all’assenzio, senza alcun controllo.  Sagesse è accolta dall’indifferenza generale: Verlaine non ha al momento alcun credito tra le vecchie e le nuove generazioni.

1882 – Il poeta si istalla a Parigi nella casa di sua madre che, in tutti gli anni precedenti, gli è stata sempre vicina con ogni mezzo, accontentandolo in ogni sua richiesta finanziaria. Viene pubblicata Art poétique la famosa lirica in cui Verlaine fissa le sue intenzioni poetiche.

1883 – Muore Létinois, per un attacco improvviso di tifo. Verlaine ne è profondamente addolorato e scrive alcune poesie con cui idealizza il suo giovane discepolo.

1884 – Cura, per conto dell’editore Vanier, la prefazione ad una scelta antologica di poesie intitolata Les poètes maudits (Verlaine stesso, Rimbaud, Corbière e Mallarmè). La pubblicazione rilancia il nome di Verlaine il quale, da questo momento, avrà alle calcagna Vanier, che cercherà di fare di lui un autentico caso letterario.

1885 – La sentenza di separazione da Mathilde si trasforma in divorzio. Verlaine vede crollare anche l’ultima speranza di riconciliarsi con la moglie. Torna ad abbrutirsi con l’alcool. Tenta di strangolare sua madre, che morirà poco dopo, e
torna per un breve tempo in prigione.

1886-1896 – E l’ultimo decennio della vita di Verlaine. Il più triste e il più squallido. Il Poeta vive in completa indigenza a causa dell’avidità con cui le prostitute che frequenta (Marie, Eugénie, Philomène) gli dilapidano i non più scarsi proventi della sua attività letteraria, che trova in Vanier un ottimo manager. La sua salute è assai debole e lo costringe a frequenti soggiorni in ospedale. La sua attività poetica non ha sosta: pubblica in questo periodo, tra l’altro, Amour, Parallèlement, Dédicaces, Femmes, Bonheur, Mes hôpitaux, Mes prisons, Epigrammes, Confessions, Chansons pour elle. Vive un periodo di relativa serenità facendo conferenze in Olanda, Belgio e Inghilterra. È tentato anche da un riconoscimento ufficiale alla sua attività svolta e pone, senza esito, la sua candidatura all’Accademia francese. In compenso ottiene una pensione di stato, di 150 franchi mensili. Ma le sue condizioni di salute si aggravano per il persistente vizio del bere: Paul Verlaine muore l’8 gennaio del 1896, alle sette di sera, dopo essersi confessato.

LE OPERE

Poesie
Premiers Vers
Poèmes saturniens (1866)
Les Amies (1867)
Fêtes Galantes (1869)
La Bonne Chanson (1870)
Romances sans paroles (1874)
Sagesse (1880)
Jadis et naguère (1884)
Amour (1888)
Parallèlement (1889)
Dédicaces (1890)
Femmes (1890)
Après trois ans (1865)
Hombres (1891)
Bonheur (1891)
Chansons pour elle (1891)
Liturgies intimes (1892)
Elégies (1893)
Odes en son honneur (1893)
Dans les limbes (1894)
Epigrammes (1894)
Chair (1896)
Invectives (1896)
Biblio-sonnets (1913)
Œuvres oubliées (1926-1929)
Languore (1883)

Prose
I poeti maledetti (Les Poètes maudits) (1884)
Louise Leclercq (1886)
Les Mémoires d’un veuf (1886)
Mes Hôpitaux (1891)
Mes Prisons (1893)

Per quanto riguarda Femmes e Hombres, la prima edizione di Femmes venne stampata a Bruxelles dall’editore Kistemaeckers in 175 esemplari; sequestrata quasi subito, l’intera tiratura fu probabilmente distrutta. Una seconda edizione in 500 esemplari fuori commercio venne pubblicata a Londra, dall’editore Charles Hirsch, nel 1893. La prima edizione di Hombres portante tra parentesi anche il titolo di Hommes, venne pubblicata nel 1904, postuma, tirata in 525 esemplari senza indicazione di luogo, data ed editore. La migliore edizione delle Oeuvres libres è quella curata da Jacques Barel, per i tipi del Club du Meilleur Livre (Parigi, 1960).

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