UGO TOGNAZZI

UGO TOGNAZZI

Da Zamora mancato ad attore affermato

Ugo Tognazzi, pseudonimo di Ottavio Tognazzi (Cremona, 23 marzo 1922 – Roma, 27 ottobre 1990), è stato un attore, regista cinematografico e scrittore italiano.

È ritenuto uno dei più bravi comici del grande schermo, anche se in questo ruolo si è affermato, in un primo tempo, nel teatro di rivista e, successivamente, alla televisione, in tandem con Raimondo Vianello (1954- 1959). Nato a Cremona nel marzo del 1922, a soli quindici anni – con il padre gravemente ammalato – è costretto a cercar lavoro, e, mentre fa il contabile in un salumificio, trova il tempo per esordire in una filodrammatica presso la quale si esibisce nelle sue prime macchiette comiche. Finché la famiglia si trasferisce a Milano, dove lui si mette in luce in una selezione di dilettanti, non trascurando, nel contempo, una delle sue più grandi passioni: quella per il calcio. I suoi primi applausi, infatti, li riscosse sui campetti di periferia, dove, giocando da portiere, venne chiamato “lo Zamora di Porta Vittoria”. E non avrebbe rinunciato al pallone, probabilmente, se una lesione al menisco non gli avesse per sempre precluso la carriera di calciatore. Di questa passione, comunque, gli è rimasto l’aspetto e, soprattutto, una grande ammirazione per il Milan, che è appunto la sua squadra del cuore. Nell’immediato dopoguerra, debutta nella rivista “Viva le donne” di Marcello Marchesi, ottenendo un incoraggiante successo. Ma è sul teleschermo, però, che diventa popolare in tutto il Paese, in coppia con l’altro attor comico più sopra accennato. Tuttavia, non soddisfatto del varietà teatrale e televisivo, si butta a capofitto nel cinema, dove già nei primi film ottiene dei risultati notevoli (“L’ape regina”, “La donna scimmia”, “Io la conoscevo bene”, La bambolona”, “Il commissario Pepe”). Nel 1970 torna in televisione nel ruolo di “Frank Bertolazzi, investigatore”. Indi si rituffa nel mondo della celluloide interpretando film diventati famosi come “Il mantenuto”, “Il fischio al naso”, “Sissignore”, “Il federale” La Marcia su Roma”, “Amici miei”, “Il petomane” ecc.), alcuni dei quali ha firmato anche quale regista. Ha abitato a Roma, ma è orgoglioso di essere nato in Padania, dove – come spiega egli stesso con la sua caratteristica voce nasale – “vien fuori un tipo umano fornito di una logica molto concreta, positivo, lavoratore, magari lento di riflessi, coni suoi principi ma anche con la sua voglia di godersi la vita”.