MIRACOLO DI SAN MARCO – Jacopo Robusti detto il Tintoretto

MIRACOLO DI SAN MARCO (1548) 
Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518 – 1594) 
Pittore italiano 
Gallerie dell’Accademia a Venezia 
Olio su tela cm. 116 x 97 
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La scena si rifà ad un episodio della “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine, in cui si narra come, per la miracolosa intercessione di San Marco, venisse liberato il servo di un cavaliere provenzale, condannato ad essere accecato, ad avere le gambe spezzate e ad altre terribili torture poiché, contro la volontà del suo padrone, si era recato a venerare le reliquie del Santo.

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Il dipinto testimonia una piena maturità stilistica che evidenzia tutta la novità e la peculiarità del linguaggio pittorico del Tintoretto.
Il fatto miracoloso (lo schiavo condannato, il carnefice con gli arnesi del martirio spezzati, il Santo che scende in picchiata come un deus ex machina) si svolge in uno spazio a palcoscenico, delimitato da quinte architettoniche, che occupa una piccola parte del quadro: la composizione è popolata da una folla attonita e sgomenta che straripa, lateralmente e frontalmente, dallo spazio della raffigurazione.
Tutti i personaggi sono disposti secondo due diagonali che delimitano una parte centrale, dove giace il corpo riverso dello schiavo liberato.
L’effetto drammatico è accentuato dalla figura di San Marco, fortemente scorciata, che precipita sulla folla, dall’alto, e che è posta in rapporto simmetrico con il servo.
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Le influenze manieristiche, amplificano il carattere fortemente drammatico della scena, ulteriormente rafforzato dal contrasto della luminosità tra lo sfondo chiaro e la raffigurazione in primo piano, colpita da un fascio di luce obliquo, proveniente da destra, che si proietta in un pronunciato chiaroscuro.
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MIRACOLO DI SAN MARCO (Immagine completa) 
Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1518 – 1594) 
Gallerie dell’Accademia a Venezia 
Olio su tela cm. 116 x 97 
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In data 30 novembre 1542, la Scuola Grande di San Marco a Venezia deliberò di decorare la Sala Capitolare con una serie di dipinti raffiguranti episodi della vita di San Marco.
Il ciclo venne probabilmente commissionato al Tintoretto nel 1547 e tu terminato entro l’aprile dell’anno successivo, data della famosa lettera indirizzata dall’Aretino al pittore, nella quale il toscano tesse le lodi dell’opera.
Collocato nella Sala Capitolare, il “Miracolo di San Marco” fu portato a Parigi nel 1797, ma dopo la restituzione entrò a far parte delle Gallerie dell’Accademia, essendo stata soppressa, nel frattempo, la Scuola.
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Autoritratto del Tintoretto (1548 circa)

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