LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO – Eugène Delacroix

Eugène Delacroix - Le 28 Juillet. La Liberté guidant le peuple.jpg

LA LIBERTÀ CHE GUIDA IL POPOLO (1830)
Eugène Delacroix (1798-1863)
Museo del Louvre, Parigi
Tela cm 325 x 260

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Ferdinand Victor Eugène Delacroix, più semplicemente noto come Eugène Delacroix (Charenton-Saint-Maurice, 26 aprile 1798 – Parigi, 13 agosto 1863), è stato un artista e pittore francese, considerato il principale esponente del movimento romantico del suo paese.

L’opera non può essere considerata un vero e proprio quadro storico, in quanto la scena non riporta un fatto preciso, realmente avvenuto, ma si può ritenere semmai un dipinto realistico per la rappresentazione dei personaggi veristicamente ritratti con quelle caratteristiche proprie del ceto sociale di appartenenza. Su queste figure, tese nello sforzo rivoluzionario, spicca quella della Libertà, che è però resa in modo più allegorico che reale. Da notare che Delacroix ha raffigurato se stesso nella veste del giovane studente con il fucile in mano. Proprio nella perdita della solennità classica sta la differenza più evidente tra i personaggi che compaiono nell’opera di Delacroix e quelli che animano La zattera della Medusa (1818-1819) di Géricault, con cui la critica ha sempre visto alcune assonanze. E se ci sono analogie nella posizione assunta dai protagonisti e nella resa in crescendo del movimento, nell’opera di Delacroix questo movimento si trova invertito, culminante nello slancio della Libertà che si protende in avanti verso lo spettatore; i dati realistici, presenti in entrambe le opere, sono esaltati dalla caratterizzazione della condizione sociale dei soggetti. Per quanto riguarda il colore, si possono cogliere riferimenti a Rubens: esso infatti si presenta fluido, con ampie possibilità di timbro e di tono, e avvolge le figure in un’atmosfera carica di emotività. L’artista sembra così partecipare, almeno sentimentalmente, ai moti del 1830, testimoniando il suo impegno personale e la sua adesione al dramma della rivoluzione.

La tela, eseguita nel 1830, pervenne al Museo del Louvre solo nel 1874, dopo un percorso alquanto travagliato che l’aveva tenuta lontana dal pubblico a causa del suo contenuto rivoluzionario. L`opera raffigura una scena dell’insurrezione che, nel luglio del l830, pose fine al “terrore bianco” instaurato dall’ultimo dei Borboni, Carlo X, e alla Restaurazione. Essa è considerata dalla critica come la prima composizione politica nella storia della pittura moderna. Fu eseguita nello stesso anno in cui avvennero i fatti cui fa riferimento e fu acquisita dal Museo Royal nel 1831: Luigi Filippo non ebbe tuttavia il coraggio di esporla e la collocò provvisoriamente al Lussemburgo.

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La fortuna della Libertà

La Libertà che guida il popolo, personificazione di tutte le rivoluzioni, ha goduto di grande fortuna in tutto il mondo ed è stata più volte riprodotta con varie tecniche, soprattutto dopo il l848, quando fu utilizzata per il frontespizio del giornale “Le Salut Public”, e successivamente per “La République”. In tempi a noi più vicini, fu impiegata dal generale Charles de Gaulle per invitare i Francesi a partecipare al referendum del 21 ottobre 1945. Renato Guttuso, nel 1957, si ispirò ad essa per il suo disegno La Libertà guida il popolo algerino.

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Eugène Delacroix, Autoritratto (1837 circa)
Museo del Louvre, Parigi
Olio su tela CM 65 × 54

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