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O VENEZIA
O Venezia che sei la più bella
e di Mantova tu sei la più forte:
gira l’acqua intorno alle porte,
sarà difficile poterla pigliar
gira l’acqua intorno alle porte,
sarà difficile poterla pigliar.
Un bel giorno, entrando in Venezia,
tutto il sangue scorreva per terra,
i soldati sul campo di guerra
e tutto il popolo gridava pietà
i soldati sul campo di guerra
e tutto il popolo gridava pietà.
O Venezia, ti vuoi maritare?
per marito ti daremo Ancona,
per corredo le chiavi di Roma
e per anello le onde del mar
per corredo le chiavi di Roma
e per anello le onde del mar.
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Entrata stabilmente nel repertorio delle mondine, alcuni riferimenti del testo sembrano riportarla all’epoca della Repubblica veneta del 1848-49.
Entrata stabilmente nel repertorio delle mondine, alcuni riferimenti del testo sembrano riportarla all’epoca della Repubblica veneta del 1848-49.
Cantata su una melodia molto vicina alle ‘arie’ da melodramma, ha conosciuto una larga diffusione nell’Italia centro-settentrionale; qualche volta sulla sua musica sono state adattate anche strofette riprese da altre canzoni; Giovanna Marini, che ha assunto O Venezia nel suo repertorio, riferisce l’esempio della famosa strofa di O Gorizia, tu sei maledetta che comincia “Traditori signori ufficiali“.
Ce n’è una bella edizione discografica nell’esecuzione originale di Giovanna Daffini e Vittorio Carpi (Una voce, un paese, Dischi del Sole).
Meno interessante, ma anche piacevole, l’interpretazione del Duo di Piadena (Delio Chittò e Amedeo Merli) in Aria di casa nostra.
Ottima quella del più recente I Mondarisi.
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