ITTERO, ITTERIZIA

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ITTERO – ITTERIZIA 

L’ittero costituisce un chiaro sintomo della presenza di una malattia epatica o biliare. Nel fegato la bilirubina, formatasi dalla distruzione dei globuli rossi nella milza, viene separata dal sangue e poi trasportata dalla bile nell’intestino.
In caso di scarsa funzionalità epatica, dovuta per esempio alla distruzione di un elevato numero di eritrociti, occlusione del condotto biliare o danno provocato dall’ingerimento di sostanze tossiche o alcolici, la bilirubina non riesce a essere espulsa e si riversa nel sangue, che la distribuisce alla pelle e alla congiuntiva. Queste ultime assumono il caratteristico colore giallastro, che, nelle diverse tonalità, fornisce differenti informazioni sulle origini della malattia: un giallo-rossastro indica danni epatici, giallo-verdastro occlusione biliare.

È consigliabile rivolgersi subito a un medico.
In caso di infiammazione al fegato alcuni rimedi naturali sono utili per coadiuvarne la funzionalità.
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CHE FARE? – L’ittero è un importante segnale d’allarme.
Quando si presenta è consigliabile rivolgersi al medico perché possa individuare le cause che lo hanno provocato. In caso di malattie epatiche o  o biliari evitate gli alcolici, i cibi grassi e l’assunzione regolare di medicinali antidolorifici o antireumatici.
Alcune piante officinali sono in grado di accelerare il processo di guarigione o evitare il peggioramento dei sintomi. Diversi rimedi naturali sono utili per regolare la funzionalità epatica.
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ITTERO DEI NEONATI – In molti casi i neonati soffrono di ittero. Questo è dovuto al fatto che i globuli rossi del feto hanno una vita minore rispetto agli eritrociti del neonato e vengono quindi demoliti in fretta, generando un eccesso di bilirubina.
I sintomi scompaiono dopo 10-14 giorni.
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ABUSO DI ALCOL – Se l’ittero è causato da un consumo esagerato di alcolici, è necessario smettere assolutamente di bere. Può esservi d’aiuto, in questo caso, assumere di sera 12 gocce di Nux vomica D12.
Inoltre sono indicati integratori di magnesio e zinco, poiché l’alcol provoca una diminuzione di questi sali minerali nell’organismo.
Il fabbisogno giornaliero di magnesio è di 300-600 mg, quello di zinco di 20-40 mg.
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ALIMENTAZIONE RICCA DI VITAMINE – In caso di ridotta funzionalità epatica è consigliabile assumere lattosio, dalle proprietà disintossicanti sul fegato, oltre ad alimenti ricchi di vitamine del gruppo B, come per esempio prodotti integrali, legumi, pesce, tuorli d’uovo, frutta e latticini. La vitamina E e il selenio sono utili per eliminare le tossine presenti nel fegato; la prima è contenuta soprattutto negli oli vegetali, nelle noci, nelle radici nere, nel finocchio, nella paprica o nei prodotti a base di soia; il secondo nei cibi integrali, nella carne e nel pesce.
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TISANE MEDICINALI

In caso di scarso produzione biliare è indicata la seguente tisana:
20 g di frutti di cardo mariano
20 g di assenzio
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Versate 1/4 di litro d’acqua bollente su 1 cucchiaino di miscela, lasciate riposare 20 minuti, poi filtrate. Bevetene 1 tazza al giorno. Le sostanze contenute in queste piante  favoriscono il flusso biliare e con esso il trasporto di bilirubina nell’intestino.
Attenzione: non bevete la tisana in caso di ostruzione delle vie biliari.
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RIMEDI OMEOPATICI

In caso di infiammazioni al fegato e alla bile è efficace un preparato omeopatico a base vegetale: le ampolle di Hepar. Esse sono un ottimo rimedio anche contro l’ittero causato da ostruzione del condotto biliare. È necessario che il preparato sia iniettato dal terapeuta.
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RIMEDI NATURALI

SALASSI – Da un lato i salassi rappresentano una terapia stimolante aspecifica, perché agiscono sui processi di autoregolazione dell’organismo, dall’altro, se applicati o particolari zone riflesse, possono influenzare organi specifici.
I punti riflessi corrispondenti al fegato e alla bile sono localizzati sullo schiena.
La loro stimolazione aumenta l’irrorazione dell’organo e ne stimola la funzionalità.
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BALNEOTERAPIA– In caso di malattie croniche al fegato e alla bile sono molto efficaci i trattamenti idroterapici, per esempio i bagni, semicupi, inalazioni o assunzione di particolari bevande.

I bagni con i fiori di fieno o la torba, gli impacchi di fango e le acque solforose da bere svolgono un’azione stimolante sulla funzionalità del fegato e rilassano le vie biliari.

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I semi di cardo mariano contengono sostanze amare, l’istamina e un particolare principio attivo, la silibina, che esplico un’azione curativa, disintossicante e protettiva sul fegato. La pianta viene utilizzata in caso di intossicazioni, cirrosi epatica e disturbi digestivi. l suoi frutti maturi vengono usati nello preparazione di estratti, tinture e tisane. Grazie alla silibina presente, il cardo mariano è contenuto in molti prodotti contro i disturbi epatici, unito ad altre piante officinali.
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CONSIGLIO UTILE

Per migliorare l’irrorazione del fegato fate degli impacchi caldo-umidi all’addome e lasciate agire per circa 1 ora.
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ERBE MEDICINALI – FITOTERAPIA

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ATTENZIONE: Tutte le notizie e curiosità contenute in questo pagina hanno esclusivamente scopo informativo e non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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