ARNOLD BÖCKLIN – Vita e opere

Autoritratto con la Morte che suona il violino (1872 circa)
Arnold Böcklin (1827-1901)
Alte Nationalgalerie, Berlino
Olio su tela cm 75 × 61

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ARNOLD BÖCKLIN

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Figlio di un mercante, Arnold Böcklin nasce a Basilea nel 1827, qui frequenta il ginnasio e inizia a disegnare. Terminati gli studi all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, nel 1847-1848 compie viaggi a Bruxelles, Anversa e Parigi dove ammira Corot e Couture al realismo dei quali Böcklin darà un’intonazione evocativa e magica. Stabilitosi a Roma nel 1850, conosce il pittore Anselm von Feuerbach e rimane influenzato dall’arte degli antichi.

Dopo la nascita della prima figlia, nel 1855, fa ritorno a Basilea e nel 1858 decora, per intervento di Feuerbach, la sala da pranzo di casa Wedekind ad Hannover. Nel 1859 si stabilisce a Monaco e l’anno dopo diventa professore all’Accademia di Weimar. Nel 1862, dopo una visita a Napoli e agli affreschi di Pompei che saranno decisivi per la sua arte, l’artista raggiunge Roma ammirandovi gli affreschi di Raffaello in Vaticano e dipingendovi le prime due versioni di Villa sul mare. Nel 1866 rientra a Basilea dove, dal 1868 al 1870, affresca lo scalone del Museo. Nel 1867 è chiamato a Stoccarda dove, nel 1868, affresca la dimora estiva di Aldemar Sarasin. Dal 1874 al 1884 vive a Firenze circondato da una schiera di allievi e realizza opere come il perduto Tritone e Nereide e Odisseo e Calipso. Nel 1878-1880 dipinge I Campi Elisi, prima commissione ufficiale dalla Germania e realizza la prima versione de L’isola dei morti.

Trasferitosi a Zurigo nel 1885, viene colpito da un attacco di paralisi ristabilitosi dal quale rientra a Firenze (1893) dove esegue un autoritratto per gli Uffizi e acquista una villa presso Fiesole che diverrà un importante circolo culturale.
L’aggravarsi della malattia rallenta il suo lavoro: prima di morire, nel 1901, dipinge ancora La Peste (1898), il Trittico (1899) e Melancholia (1900).

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Arnold Böcklin (1827 - 1901), Selbstportrait (1873).jpg

Arnold Böcklin – Autoritratto (1873)

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