DANZE SLAVE Op. 46 N° 8 (Slavonic Dances) – Antonín Dvořák

 

 
DANZE SLAVE Op. 46 N° 8 

Antonín Dvořák.

La forza orchestrale della fragorosa apertura sostenuta dai piatti, tipica del furiant, è una caratteristica distintiva delle danze slave elaborate da Antonín Dvořák.
Alcuni coreografi si sono ispirati a questa musica per i loro balletti sui tema: memorabile rimane la versione del 1939 di Gertrud Bodenwieser (3 February 1890 – 10 November 1959), celebre coreografa viennese stabilitasi in Australia.

In questo brano è evidente il contrasto tra le sezioni liriche e melodiche e quelle di ritmo più veloce. È facile comprendere come, ascoltando questi brani, Brahms fosse rimasto profondamente impressionato dalla loro capacità di trasportare la musica popolare nelle sale da concerto con tanta bellezza e naturalezza.

In tutti i tipi di danza che Dvořák ha incluso nella sua musica ci sono il furiant, la dumka, la sousedskà, la skočná, la mazurka, la odzemek, la spacirka, il kolo e la polacca. Una performance totale di entrambe le Opus dura tra i 70 e 75 minuti.

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Antonín Leopold Dvořák nacque a Nelahozeves, in Boemia, (8 settembre 1841 – 1 maggio 1904), figlio di un macellaio, è stato un compositore ceco, uno dei primi a ottenere il riconoscimento mondiale. Sebbene suo padre volesse che imparasse il mestiere di famiglia, Dvorak ha mostrato precocemente talento come violinista. Dvořák impiegò spesso ritmi e altri aspetti della musica popolare della Moravia e della sua nativa Boemia, seguendo il nazionalista dell’era romantica, esempio del suo predecessore Bedřich Smetana. Lo stile di Dvořák è stato descritto come “la più completa ricreazione di un idioma nazionale con quello della tradizione sinfonica, assorbendo le influenze popolari e trovando modi efficaci per usarle”.