ARCHITETTURA DAL SECOLO XV AL XIX – Jacopo Tatti detto il SANSOVINO

Tintoretto : Ritratto di Jacopo Sansovino, 1560-70, Galleria degli Uffizi, Firenze

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Jacopo Sansovino al secolo Jacopo Tatti detto il Sansovino (Firenze, 2 luglio 1486 – Venezia, 27 novembre 1570) è stato uno scultore e architetto italiano del Rinascimento.

Jacopo Tatti detto il Sansovino (1486-1570) è fiorentino e, fuggito da Roma dopo il sacco del 1527, va a Venezia, e vi trasforma il gusto, lavorandovi poco meno di mezzo secolo con la temperanza di chi vuol apprendere perché sa insegnare. Egli, architetto e scultore, pregia assai i classici ed inclina al pittoresco con i profili risentiti e con l’abbondanza dei motivi ornamentali. In principio, consente di proseguire la Scuola della Misericordia, cominciata dal Leopardi ed interrotta da Pietro Lombardo, ma presto ben altre e varie imprese lo chiamano a definire la sua originalità. Il nobile interno di S. Francesco della Vigna (1534) dà a conoscere la perfezione degli spazi e l’armonia decorativa che nasce spontanea dalle linee, appoggiandole nei loro andamenti, senza aggravarle o mutilarle. Il Palazzo Corner nel sestiere di  S. Marco (oggi Prefettura), a tre piani, unisce all’ossatura solida e romana la leggerezza delle finestre ad arco, dei terrazzini e delle balaustrate; sul pianoterra, gran basamento di bozze, si levano due ordini a sostegni accoppiati, ed i semi pennacchi degli archi s’ingentiliscono con i rilievi plastici. La Zecca (1536), forziere di bugne colorite e cupe, si adatta alla sua gelosa industria, ed il rustico basta a se stesso nell’arcuare le luci del pianterreno e nel distribuire le finestre rettangolari degli altri due piani. Nella Libreria, un poeta della scultura, dopo aver piantato gli archi sulle severe colonne del portico, segue la fantasia del decoratore, e sul cornicione drizza la balaustrata con le statue, dimodoché Venezia, la quale non dimentica il rigoglio del gotico, vede sbocciare nel suo centro il massimo fiore della Rinascita. La Loggetta riveste la base del campanile con splendore classico; dal lento ritmo delle tre arcate prende vigore di spazi l’alto attico adorno di finissimi rilievi; gli sporti della trabeazione chiaroscurano i lucidi marmi, e dall’ultima frangia dei balaustrini ascende nella sua imponenza la risorta mole laterizia. Dalle prove manifeste di una singolare superiorità il Sansovino passa a lavori di minor conto, ma la fisonomia della nuova Venezia gli appartiene, come quella della compassata Vicenza al Palladio, e come l’altra della Roma barocca al Bernini.

Palazzo Corner nel sestiere di  S. Marco, Venezia

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