ARCHITETTURA DAL SECOLO XV AL XIX - MICHELE SANMICHELI

Michele Sanmicheli (Verona, 1484 – Verona, 1559), fu architetto del tardo Rinascimento e, accanto ad Antonio da Sangallo il Giovane, il più importante costruttore di fortezze del suo tempo. Gli edifici del Sanmicheli furono formativi per lo stile possente dei palazzi veronesi nello stile del classicismo manierista con muratura rustica grossolana al piano terra e altri elementi manieristi che conferiscono agli edifici forza e plasticità. Ha completamente cambiato il paesaggio urbano della sua città natale.

Michele Sanmicheli (1484-1559), veronese, va sedicenne a Roma, dove, molto più tardi, diventa l’architetto militare di Clemente VII. I suoi bastioni ed i suoi forti gli valgono il riconoscimento di precursore del Sébastien Le Prestre, noto come Vauban (Saint-Léger-Vauban, 15 maggio 1633 – Parigi, 30 marzo 1707), ma egli che, esercitato nell’ardita grandiosità delle masse, non sa vagheggiare la raffinatezza toscana del Sansovino, dà agli edifici civili una particolare impronta ispirata alle ordinanze romane. I porticati aperti al pianterreno, le grandi finestre simili ad archi di trionfo ed il rivestimento a bugne dei pilastri e delle colonne caratterizzano le porte Nuova e Pallio – robusta commistione di bozze e di colonne doriche, con il fusto scanalato ed il fregio vitruviano – e dei palazzi Bevilacqua, Pompei e Canossa in Verona.
Sull’alto basamento rustico, con gli archi dei portoni dintornati di bugne, si leva un solo ordine di colonne, e nel palazzo Canossa i tratti di ruvidezza si mitigano nella
balaustrata a statue del coronamento. Nel Palazzo Grimani a Venezia l’ariosa severità classica dei due ordini superiori calcola gli effetti d’ombra e di luce, facendo prevalere la maestà delle orizzontali sull’ampiezza degli archi e sui rettangoli delle finestre intermedie.

Porta Terraferma – Porta Terraferma, Zara (1543)