JOAN ARMATRADING

Ho una  cassetta musicale che riproduce integralmente l’album Joan Armatrading, del 1976, il primo grande successo commerciale dell’artista anglo-antillana, e anche il primo frutto della fortunata collaborazione con il produttore Glyn Johns, già affermato per aver contribuito alla riuscita di prove discografiche di Steve Miller e dei Rolling Stones. Tutte le composizioni (testi e musica) sono di Joan Armatrading. Per omogeneità e versatilità, il disco segnava all’epoca la raggiunta maturità della musicista, grazie alla forza comunicativa e alla solida struttura della maggior parte dei brani ma anche alla duttile ed estroversa espressività dell’interprete.
Si apre in maniera assolutamente brillante con lo spigliato Down To Zero, brano affascinante in cui la musicalità delle liriche, e la loro ricchezza d’immagini, viene esaltata da uno svolgimento melodico sinuoso e inconsueto. Il chitarrista B.J. Cole, session-man di lusso (Elton John, Dave Edmunds, Procol Harum ecc.), propone un breve assolo di “pedal steel”, mentre il pianista Peter Wood (proveniente dai Quiver) aggiunge un tocco gospel.
Il successivo Help Yourself è un pezzo di costruzione raffinata, con richiami jazzistici: la linea melodica si sviluppa imprevedibilmente, da un’introduzione suggestiva e rarefatta a un ritornello arioso, breve ma accattivante (con intervento di archi, arrangiati da Brian Rogers), che lascia poi spazio alla ripresa del tema iniziale. La prestazione della cantante è superlativa, con inflessioni emozionanti.

Più lineare, Water With The Wine colpisce in misura minore per l’impianto melodico ma offre orecchiabilità e buone occasioni per un’interpretazione swingante, con qualche variazione vocale, da parte della protagonista: interessante l’impiego di due batterie (Kenney Jones e Dave Mattacks) che movimentano la strumentazione. Love And Affection si presenta come un brano di struttura complessa e non facile assimilazione: eppure è risultato il più grande hit a 45 giri di Joan Armatrading in Gran Bretagna. Complimenti al pubblico inglese, giacché si tratta di una canzone intensa e carezzevole, soffusa di controllata emotività, che sintetizza il meglio della produzione dell’artista fino a quel momento; il ritornello è impagabile per la sua capacità di coinvolgere, i violini e il sax di Jimmy Jewell forniscono nel finale un’azzeccata rifinitura rhythm & blues. il primo lato si chiude con il sentimentale Save Me, del quale l’intervento degli archi amplia esageratamente l’aspetto patetico. Il lato B viene introdotto da un brano dal piglio deciso, trasudante sana vitalità blues, l’eccitante Join The Boys: anche qui compare l’insolito utilizzo di una doppia batteria; pregevole Peter Wood (piano e organo) per i calibrati interventi. Un altro pezzo vivace, People, segue intelligentemente nell’arrangiamento schemi jazz-rock inquadrando con eleganza la sciolta linea melodica. In contrasto, il successivo Somebody Who Loves You punta sulla tenerezza avvalendosi d’un motivo conduttore semplice ed accattivante; il mandolino di Bryn Haworth dà un colore diverso alla strumentazione.
Il bellissimo e sensuale Like Fire, aperto da un breve assolo chitarristico dell’Armatrading, ce ne offre in pieno la dimensione blues; è l’unico brano in cui Joan si ritaglia uno spazio preciso anche come strumentista, ben coadiuvata dalla chitarra “slide” di Haworth.

Si chiude con il riflessivo Tall In The Saddle, d’impostazione jazzistica: l’amarezza espressa dal testo viene resa con efficacia, senza forzature, dalla controllata prestazione vocale della cantante; si segnala un breve assolo di Jerry Donahue alla chitarra elettrica.

Il gruppo che accompagna Joan Armatrading, pressoché invariato nella maggioranza dei brani, comprende: alla batteria Dave Mattacks (Fairport Convention) o Kenney Jones (Faces) o, in due brani, entrambi; al basso elettrico Dave Markee (ex membro dei Centipede e collaboratore di Alan Price); alle tastiere Peter Wood; alle chitarre elettrica e acustica Jerry Donahue dei Fairport Convention.

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