ALGHE BRUNE (Phaeophyta)

Fucus 

ALGHE BRUNE

Phaeophyta

Goémon è un termine francese indicante la miscela di alghe brune usate, per le sostanze chimiche che contengono come correttivo di terreni e nelle industrie farmaceutiche. Le alghe più importanti appartengono ai generi Laminaria e Fucus. Il goémon viene raccolto essenzialmente sulle coste atlantiche (in particolare su quelle francesi) e a ciascuno è concesso prendere quello che il mare rimanda sulla riva. Il primo accenno alla raccolta di queste alghe e al conio di questo termine si ha in un testo della prima metà del XVI secolo. Documenti originali della vita di Sant’Ivo, il santo eletto poi a patrono dei legulei. In esso si trova scritto: “Et recolleggissent insimul globum herbe marine vocate gaymon”.
La prima vera ordinanza che riguarda la raccolta delle alghe sulle coste francesi è dell’agosto 1681; fanno seguito le dichiarazioni del re del 30 maggio 1731 e del 30 ottobre 1772. Ma la vera ortografia göemon compare dopo la Rivoluzione francese nella legge del 18 termidoro anno X. E l’articolo 108 del decreto del 4 luglio 1853, che consacra definitivamente per la legge e per la cultura il nome bretone: “Le diverse erbe marine conosciute sotto il nome di varech, sart o goémon sono classificate per la legge…”. Da allora i decreti posteriori hanno adottato questa denominazione e regolano la modalità di raccolta, che è libera per le alghe spiaggiate mentre è soggetta a legislazione ben precisa per il goémon da taglio: nasce cosi sulle coste bretoni l’insolito mestiere di goémonier cioè di pescatore di goémon.

Fucus virsoides

Le Phaeophyceae, cui appartengono le alghe che formano il goémon, sono alghe di color bruno olivaceo. Contengono clorofilla a poca b e poca c, mentre sono presenti la carotina e, pigmento tipico della divisione, la fucoxantina, appartenente al gruppo dei carotenoidi affine alle xantofille. Le Alghe brune, con eccezione di pochissime specie di acqua dolce (in tutto 3 generi!), hanno il massimo sviluppo in mari freddi o tutt’al più temperati e non si spingono quasi mai nei mari caldi.

Oltre che come fertilizzanti e foraggio, le feoficee vengono in molti altri modi in aiuto all’uomo. In Bretagna si zucchera il caffè con la mannite raccolta da Laminaria saccharina, mentre nei paesi orientali l’uso di alghe come cibo per l’uomo è largamente diffuso. Il più importante di questi alimenti, esportato dal Giappone con il nome di Kombu. è interamente costituito da Laminariales: vi entrano come costituenti diverse specie di Laminaria insieme ad Aleria crassifolia, Aleria fistulosa, Arthrothamnus bifidus e Arthrothamnus kurilensis. La quantità di alghe raccolte per il Kombu alla fine del secolo scorso in Giappone si aggirava intorno alle 142.000 tonnellate: la cifra è da allora in continuo aumento.

I Fucus contengono una notevole quantità di vitamina C e un po’ di provitamina A. In terapia sono adoperati sotto forma di polvere o di estratti acquosi come farmaco iodato contro il gozzo, l’obesità e il rachitismo: la loro azione favorevole è attribuita alla presenza di iodio minerale e organico e all’arsenico. Un tempo, con l’estremità delle fronde di alcuni Fucus che in primavera si colorano vivacemente in arancione, si preparava una tintura per le lane e, mescolandolo con grassi, degli empirici cosmetici. Le popolazioni rivierasche dell’America meridionale sostengono che Sargassum bacciferum è il rimedio sovrano per la gotta e le malattie renali: i vecchi marinai, invece, lo chiamavano “uva di mare” per le sue piccole vesciche di galleggiamento che, conservate sotto aceto, costituivano un complemento della loro dieta monotona. Gli stipiti di Laminaria cloustonii, dette candelette di Laminaria venivano usate in chirurgia, ginecologia e veterinaria come dilatatori di cavità, data la loro capacità di aumentare fino a sei volte di volume una volta bagnati.

Le feoficee sono importanti soprattutto per la produzione degli alginati, dell’algina, dello iodio e dei sali potassici. L’alginato di sodio è adoperato come addensante e stabilizzante delle sospensioni nelle industrie alimentari (nella fabbricazione di biscotti, caramelle e gelati), nell’industria tessile come appretto, nella fabbricazione di carta, cartoni, linoleum e lubrificanti e in farmaceutica per le sue proprietà emulsionanti.

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