ALGHE VERDI (Chlorophyta)

Caulerpa prolifera

ALGHE VERDI

Chlorophyta

La scienza ha indicato nel mare la fonte alternativa di cibo per il futuro: recenti ricerche hanno infatti accertato la presenza di un alto contenuto vitaminico nelle alghe, soprattutto per quel che riguarda la vitamina B12, oltre alle vitamine A.., B1.., B2.., B3.., B6.., C.., D1.., D2.., E.., F.., K.., PP. Queste ricerche hanno messo in luce la possibilità di sfruttare certi vegetali marini, oltre che come fonti alimentari dirette, appunto come produttori di vitamine, di sali minerali, di sostanze antibiotiche e come coloranti naturali. In relazione alla molteplicità delle sostanze pregiate in essi contenute, il razionale e completo sfruttamento di tali vegetali potrebbe costituire una seria premessa per lo sviluppo industriale di quei paesi che hanno un notevole perimetro costiero.

Alcuni popoli, soprattutto quelli orientali, utilizzano già da tempo le alghe sia per la alimentazione umana diretta. sia indirettamente attraverso la mangimistica e nella fertilizzazione organica di colture pregiate. Un dato abbastanza significativo circa l’importanza di questi organismi nell’alimentazione animale ci viene dall’isola Ronaldsay, la più a nord delle Orcadi, dove vive una razza locale di pecore di piccola taglia che, sfruttando il pascolo di marea, si ciba esclusivamente di alghe.

A proposito dell’utilizzazione delle alghe come fonte di sostanze minerali si hanno notizie fin dal Medio Evo, quando si ottenevano concimi chimici mediante l’incenerimento di alghe spiaggiate o raccolte in bassa marea: in Scozia, nel 1720, si producevano circa 20.000 tonnellate di ceneri. In seguito l’impiego delle alghe venne indirizzato soprattutto verso la fertilizzazione organica; in Francia si distribuiscono da 30 a 40 mc di alghe per ettaro, e queste, secondo alcuni autori, apportano circa 49 kg di azoto ogni 30 tonnellate di materiale fresco. Questo tipo di concimazione conferisce ai terreni benefici sotto forma di arricchimento in sali minerali, microelementi e humus. miglioramento della struttura e tessitura del terreni, arricchimento della flora batterica per la presenza di sostanze biostimolanti come le vitamine, assenza di agenti patogeni e di semi di piante infestanti. Le colture di graminacee possono proseguire senza rotazione, tanto è robusto l’apporto di sostanze organiche.

Caulerpa taxifolia

Esperienze condotte da diversi autori hanno dimostrato una diversità nel contenuto vitaminico dei diversi phylum di alghe. Il maggior contenuto sarebbe stato riscontrato nelle alghe verdi del phylum Chloraphyta. Le alghe verdi comprendono organismi unicellulari, isolati o coloniali, tutti caratterizzati dalla presenza di clorofilla a e b, da caroteni e da xantofille; le cellule possono avere un solo nucleo, eppure molti nuclei immersi in un unico citoplasma senza divisioni cellulari. Esse vivono in acqua dolce, salmastra o addirittura in mare dove possono essere cosi abbondanti da formare vere praterie. Tra le numerose specie che vengono utilizzate nella dieta umana vi è Ulva, la cosiddetta “lattuga di mare” che viene impiegata, come dice il suo nome comune, in insalata oppure fritta.
Insieme a essa, Enteromorpha va a costituire quelle che, nel napoletano, sono le frittelle di alghe che possono essere servite nel “fritto misto all’italiana”.

Per il loro valore alimentare, Codium e Caulerpa sono cibi che compaiono sulle mense delle isole del Pacifico e dell’America meridionale. Molto interessanti per il loro alto tenore di protidi, tra i quali si trovano gli amminoacidi indispensabili all’accrescimento degli animali, sono varie specie del genere Chlorella, un’alga unicellulare d’acqua dolce che contiene anche provitamina A e vitamina C. In via sperimentale, con farina di clorella sono stati confezionati biscotti e crakers: esse potrebbero avere un avvenire come alimento per gli astronauti impegnati nei lunghi voli spaziali.

Enteromorpha intestinalis

Foto di copertina – Lattuga di mare

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