FRATELLI – Giuseppe Ungaretti

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FRATELLI

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Di che reggimento siete
fratelli?

 
Parola tremante
nella notte
 
Foglia appena nata
 
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
 
Fratelli
Giuseppe Ungaretti
Mariano il 15 luglio 1916
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La poesia è la versione definitiva di Fratelli, che troviamo nella raccolta L’allegria del 1943: precedentemente, ne Il porto sepolto, il titolo di questo componimento era Soldato.

La parola-chiave della lirica, fratelli, è simmetricamente presente in apertura e chiusura ed esprime il senso di solidarietà e fraternità che spontaneamente nasce di fronte allo scatenarsi della violenza. È un legame fragile, precario, continuamente minacciato dalla morte (parola tremante, foglia appena nata). Ma nell’angoscia e nel dolore (nell’aria spasimante) I’uomo, cosciente della sua precarietà, istintivamente afferma il suo legame con gli altri, quasi ad esprimere con questo la sua ribellione (involontaria in quanto spontanea, non frutto della ragione) contro la violenza che divide e oppone gli uomini fra loro.
È questa l’ultima redazione di un testo che il poeta ha sottoposto a numerose varianti, attraverso le quali egli ha teso a raggiungere l’effetto della massima essenzialità e concentrazione espressiva su alcune parole e immagini (fratelli, parola tremante, foglia appena nata, fragilità) isolate e messe in rilievo dalle numerose pause, rappresentate dogli spazi bianchi che separano i versi.
L’accostamento concettuale fra la parola fratelli e la parola fragilità, che esprime la precarietà del legame di fratellanza in mezzo alla distruzione della guerra, è sottolineato anche da un elemento fonetico, lo stesso suono iniziale fr.
Nel verso 5, la fraternità è paragonata per analogia ad una foglia appena nata, indifesa contro la furia degli elementi.
E il paragone non è esplicitato attraverso l’uso della parola come, ma implicitamente suggerito e concentrato al massimo attraverso l’eliminazione di ogni parola superflua.

Schema metrico: versi liberi

Di che reggimento siete, fratelli?: la domanda, per sé banale, fa subito sorgere il sentimento della fratellanza che si crea in guerra tra uomini, indipendentemente dalle suddivisioni interne all’esercito.
Parola tremante nella notte: la pausa sottolinea il valore di precarietà della parola fratelli e del profondo significato che essa esprime, quando venga pronunciata nella notte, nel buio della guerra e della morte che la minaccia.
Foglia appena nata: è un’analogia, creata fra la parola fratelli e la foglia appena nata, entrambe fragili ed esposte alla violenza esterna.
Nell’aria spasimante: è l’atmosfera piena di angoscia e di dolore nella quale i soldati vivono.
involontaria rivolta: il pronunciare la parola fratelli è un gesto spontaneo di rivolta, un rifiuto della realtà assurda della guerra ed essa perde ogni valore sentimentalistico e quotidiano.
fragilità: il concerto della fragilità, della precarietà della vita umana e degli affetti è messo in rilievo attraverso I’isolamento della parola nel verso.
Fratelli: la poesia si chiude con l’affermazione lapidaria del sentimento di fratellanza, simmetrica rispetto al titolo.
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