IL SIMBOLISMO DELLE FORME

Le forme come simboli

CERCHIO

Simbolo perfetto della totalità. La sua forma esprime infatti una pienezza, un’armonia senza pari. Nel suo centro, tutti i raggi coesistono in una sola unità; la sua periferia, chiusa su sé stessa, forma una ruota che evoca un’idea di movimento e di perfezione: è il segno dell’assoluto, anche quello della creazione divina.

Simbolo di protezione che si ritrova nei nostri ornamenti-amuleti come anelli, collane, è anche la rappresentazione ideale del tempo, del cielo dei giorni, delle notti, dell’anno, dell’eterno ritorno.
Rispetto al quadrato, considerato come l’immagine della terra, emana dal cerchio l’infinito del cielo, l’eternità.
È anche il numera zero, che esprime il tutto, il vuoto, l’universo.

IL QUADRATO

Mentre il cerchio porta una vibrazione dinamica, il quadrato invece è come ancorato dai quattro lati e dai suoi angoli: è il sostegno stabile e la manifestazione della materia.
Fu considerato dai maghi e dai gerofanti come una forma magica, occulta, divina, anche se terrestre: il quadrato delimita lo spazio sacro e molti templi e altari sono costruiti sul suo modello, su questa tetraktide cara a Pitagora.
Il cubo, la pietra cubica, si ritrovano in tutte le tradizioni, vero supporto del rito religioso.
Nella tradizione cristiana, il quadrato simboleggia il cosmo, e i suoi quattro lati, gli elementi e anche i quattro Vangeli.
Seconda Santa Ildegarda, l’uomo a piedi giunti e a braccia tese è fatto di cinque misure uguali nel senso della lunghezza e della larghezza, tutte rappresentate da quadrati.
Si è potuto paragonare anche la chiesa a un organismo umano, la travata centrale è paragonabile a un corpo di cui i transetti formerebbero te braccia: si ritrova evidentemente in questa analogia la forma della croce e quella del rettangolo che, nelle tradizioni massoniche, è chiamato “quadrato lungo”: la proporzione rettangolare 1 x 1,618 è del resto considerata come quella del numero aureo e chiamata “quadrato-sole”; essa simboleggia, tra l’altro, la perfezione dei rapporti tra cielo e terra e la volontà degli esseri umani coscienti di partecipare, di unire in sé stessi, di realizzare questa completezza.
Risolvere, vivendola, la quadratura del cerchio.

LA CROCE

Altra grande forma simbolica. L’origine della croce non è cristiana, poiché la si ritrova, risalendo alla più alta antichità, in Egitto, a Creta, e perfino in Cina.
Essa si iscrive nel cerchio, può generare quadrati e triangoli quando le sue estremità vengono unite da linee. Diretta verso i quattro punti cardinali, diventa, nel mondo intero, la base di tutti i sistemi di orientamento. Quando è eretta, la sua verticalità e la sua orizzontalità legano cielo e terra, intrecciando lo spazio-tempo al centro.
Il cristianesimo ha ovviamente magnificato il suo senso, dal momento che la crocifissione e la passione di Gesù Cristo simboleggiano il sacrificio di uno per tutti, nel tentativo di rendere
I’umanità migliore e più cosciente dei suoi rapporti con la vita, con il sacro e il mistero.

LA FALCE

È la forma che descrive meglio il movimento della Luna,  che a noi appare crescente e decrescente, immagine stessa del movimento perpetuo, del cambiamento, dell’impermanenza.
Artemide (la Diana dei Romani), dea notturna, astrale e protettrice dei boschi e delle foreste, era spesso rappresentata con una falce di luna nei capelli o in mano.
Anche la Vergine Maria viene spesso assimilata alla Luna, all’energia lunare che ritma i flussi e i riflussi delle maree sulle coste del mare che è la madre, fonte di ogni vita su questa terra).

LA STELLA

Particella di luce appesa alla volta celeste, mondo lontano che affascina l’immaginazione degli uomini e favorisce la meditazione sull’universo, sull’infinito e le sue leggi, sui suoi cicli.
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La forma della stella ha sempre suscitato un’immagine poetica e mistica, nell’inconscio umano 

Nei tarocchi è il diciassettesimo arcano, segna il risveglio della coscienza alle verità cosmiche.  E il pentagono stellato è diventato un talismano. È conosciuto anche come “stella di Davide”.

IL TRIANGOLO

È alchimisticamente il simbolo del fuoco. I massoni vi annettono molti valori: per il “triangolo sublime”, un vertice di 36° e due angoli di base di 72°. Perché il numero 36 e i suoi derivati sono quelli della “solidarietà cosmica”, che manifestano le relazioni della triade: cielo, terra, uomo.
Un altro triangolo viene chiamato il “Delta luminoso”: isoscele, più largo alla base, con 108° al vertice e 36° ai due angoli di base, corrisponderebbe al numero aureo.

LA PIRAMIDE

Immagine della sintesi, la piramide ritrova oggi stesso il suo potere magico con la scoperta delle sue strane proprietà che provano la potenza delle onde di forma. Infatti, una piramide con le proporzioni di quella di Cheope, anche se costruita con il cartone, avrebbe il potere, abbastanza insolito, di conservare la materia vivente: così un ortaggio posto al suo centro non dovrebbe marcire (provare per credere).
Tali proprietà sono ancora al centro di attenti studi.
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