Se la felce maschio non ha che cellule maschili, la felce femmina non possiede che cellule femminili! Per la verità, questa felce ha anche un aspetto più esile e più aggraziato ed è meno rustica del cugino. Ne differisce anche per la taglia (raramente supera il metro), per gli steli lisci, per la dentellatura delle foglioline e per la disposizione delle spore in cumuli a mezza luna.
È diffusa in tutti i boschi dell’emisfero settentrionale. La felce femmina ha all’incirca le stesse virtù medicinali della felce maschio, sia pure più attenuate; essa agisce delicatamente dove l’altra interviene con vigore. Per questa sua delicatezza, tendo a prediligerla; le modalità di raccolta, di preparazione e impiego sono le stesse della felce maschio.
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raccolta
Cogliete le foglie della felce maschio in primavera, quando sono ancora molto giovani e arrotolate o appena srotolate (in Norvegia e in Svezia si usa mangiarle come asparagi); estirpate la radice (il rizoma) in autunno.
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INFUSO: mettete da a 10 a 20 piccole fette di radice in un litro d’acqua. (Una tazza, il mattino a digiuno, come vermifugo. Per i bambini non superate le 10 fette per litro).
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POLPA AL MIELE di radice (vermifugo): per i bambini, l’equivalente di due cucchiaini da caffè al giorno, il mattino a digiuno, mescolata a miele. Per gli adulti, l’equivalente di 4 cucchiai da minestra di polpa.
INFUSO E decotto di foglie giovani (calmante e vermifugo) : mettete un mazzetto di foglie Giovani fresche in un litro d’acqua. (Una piccola tazza al giorno per i bambini. Da 2 a 3 tazze per gli adulti.)
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BAGNI ALLE MANI E PEDILUVI: misura 10 fette di radice e un mazzetto di giovani foglie per litro d’acqua.
LETTO DI FELCE FEMMINA: per i rachitici e i reumatici.