ALLEGORIA DELLA REPUBBLICA – Honoré Daumier

ALLEGORIA DELLA REPUBBLICA (1848)
Honoré Daumier (1808-1879)
Olio su tela cm 73 x 60
Museo d’Orsay, Parigi

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La cupa scena è occupata da un solenne trono su cui è seduta una madre, con la bandiera francese in mano, e tre fanciulli, uno seduto ai piedi del trono, intento a leggere, due attaccati al seno della donna. Si tratta della Allegoria della Repubblica, eseguita con grande velocità e con una sintesi formale che comunque non rinuncia a trasmettere un messaggio profondamente sentito. Infatti la veemenza con cui la Madre-Repubblica stringe a sé i figli rimanda immediatamente all’idea di come e in che misura i compatrioti francesi dovessero credere ai valori democratici e addirittura nutrirsi di quelli. Il modello politico a cui fa riferimento Daumier è quello repubblicano dell’Impero Romano e per questo la figura femminile assume la medesima posa di una statua classica, ereditando dalle Madonne rinascimentali gli attributi religiosi e morali, mentre i puttini rimandano alla cultura michelangiolesca. Coerentemente con i valori del realismo, anche questa opera risponde a una funzione sociale, per quanto chiusa in uno schema necessariamente retorico, dettato dall’occasione, e testimonia come Daumier anche quando usa un linguaggio ufficiale, lo affronta supportato da un’autentica fede nei valori presentati e propagandati.

Per celebrare la vittoria repubblicana su Luigi-Filippo, avvenuta il 25 febbraio 1848, la direzione dell’Accademia di Belle Arti di Parigi, il 18 marzo 1848, indisse un concorso per un’opera che celebrasse l’evento. Incoraggiato dagli amici Courbet e Bonvin, Daumier partecipò al concorso con quest’opera. Selezionato tra cinquecento concorrenti, l’artista superò anche la successiva selezione tra venti bozzetti, e, secondo i commissari, risultò essere il più idoneo per illustrare le aspirazioni della nuova Repubblica francese. Il contratto prevedeva che al pittore sarebbe stato dato un anticipo e la somma totale saldata alla consegna, prevista entro il 1849. In realtà la restaurazione repentina dei conservatori, avvenuta il 19 settembre 1849, represse ogni tentativo democratico e il nuovo corso politico costrinse Daumier a optare per un altro soggetto: da qui nacque il dipinto a soggetto sacro per una chiesa di provincia. L’opera venne donata nel 1906 allo Stato francese da Etiénne Moreau-Nélaton e dopo una lunga sosta al Louvre oggi il quadro è al Museo d’Orsay.

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