EDUCAZIONE CIVICA – LA FAMIGLIA

LA FAMIGLIA

Se lo Stato é la forma più complessa di associazione umana, la famiglia é la forma più semplice e più elementare e sta ancora oggi alla base della nostra vita sociale.
La famiglia é una istituzione antichissima che risale ai primi tempi della vita dell’uomo sulla terra. Essa però non é stata sempre concepita e formata nella varie epoche e presso i molti popoli nello stesso modo. Sarebbe troppo lungo tracciarne qui la storia anche a sommi capi.
Mi limiterò ad accennare ad alcune forme che la famiglia assunse in vari periodi e che non sono ancora oggi del tutto scomparse nel mondo. Vi erano e vi sono ancora, per esempio, popoli che praticano la poligamia (nella famiglia un uomo può avere più mogli) o poliandria (una donna può avere più mariti).

La famiglia patriarcale

Da quando esiste la proprietà privata la forma più tradizionale della famiglia é quella patriarcale, conosciuta da quasi tutte le società di tutti i tempi. Questo tipo di famiglia concede al padre l’autorità supreme e lo rende il capo riconosciuto della moglie e dei figli.
Si formò quando la produzione e la vita economica della società si fondavano essenzialmente sul lavoro agricolo e artigianale; Allora la famiglia, in genere numerosa e comprendente due o tre generazioni, era un vero e proprio complesso economico produttivo, una vera e propria azienda e, come tale, per funzionare, doveva avere una direzione, un capo che ne assumesse le responsabilità. Questo tipo di famiglia vige ancora da noi in alcune zone agricole dove i numerosi individui che la costituiscono assolvono compiti precisi: – gli uomini giovani e robusti lavorano i campi, le donne curano i figli, la casa, il pollame, gli ortaggi, fanno il pane, mungono le vacche; i vecchi e i bambini fanno lavori meno pesanti, quali la potatura degli alberi e la cura delle viti, il pascolo delle bestie, la raccolta della frutta, ecc… ecc…

La famiglia democratica

L’attuale nostra famiglia, che potremo definire democratica, é un’istituzione moderna caratteristica dell’Europa e dell’America. In essa, in linea di massima, il padre e la madre si suddividono le responsabilità del governo della famiglia ed anche ai figli é permesso esprimere il proprio. parere sulle questioni che li riguardano. Questo tipo di famiglia si va oggi organizzando non più secondo una linea gerarchica di poteri, ma piuttosto su un piano di collaborazione in cui uomo e donna, padre e madre abbiano uguali responsabilità, uguali diritti e uguali doveri. Ma é poi sempre cosi?

La famiglia italiana

Prendiamo naturalmente come esempio la famiglia italiana. L’articolo 29 della nostra Costituzione dichiara che ”il matrimonio é ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi”, mentre poi nel Codice Civile si legge che “la moglie deve seguire il marito dovunque questi creda opportune fissare la sua residenza”. A prescindere da queste contraddizioni contenute nelle nostre stesse leggi, se ci guardiamo un po’ intorno vedremo come in molte famiglie la posizione della donna sia ancora tradizionalmente inferiore a quella dell’uomo: d’altra parte spesso sono le stesse donne, che con il loro atteggiamento remissivo e rinunciatario si mettono ‘nelle condizioni di essere considerate inferiori dai loro stessi mariti.

Non é sempre cosi, ma, accanto a numerosi esempi di perfetto accordo familiare e di equa distribuzione dei compiti, troviamo ancora numerose famiglie in cui tutto il peso del lavoro e la maggior parte delle responsabilità gravano sulle spalle della donna, molto spesso già stanca per l’attività svolta fuori casa. Anche i figli, in questo clima di egoismo e di arretratezza, si abituano ad essere serviti dalle madri e all’idea che saranno serviti dalle future mogli.

Evidentemente, anche per quello che riguarda l’istituzione familiare siamo in un’epoca di transizione. Sono cadute le ferree e antiche leggi della famiglia patriarcale, ma ancora non sono state sostituite del tutto da nuove forme libere e veramente democratiche, adeguate alla realtà della vita moderna.

La donna nella famiglia italiana

Qualcuno, nostalgico delle forme passate, parla oggi di crisi della famiglia moderna e ne attribuisce la colpa alla donna che, essendo occupata fuori buona parte della giornata, non può dedicarsi completamente alla cura della casa e dei figli. Costoro non tengono conto del fatto che il lavoro della donna al di fuori delle pareti domestiche è una conquista della emancipazione femminile universalmente riconosciuta.

La donna é già avviata a liberarsi delle fatiche domestiche e certamente non tornerà più indietro. L’articolo 37 della nostra Costituzione dice: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a partita di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione”.

Quindi la società (e con essa i nostri “nostalgici”), anziché negare questa realtà ed ostacolare il cammino della donna, dovrebbero aiutarla, creando soprattutto opportuni servizi sociali e una efficiente rete di istituzioni per allevare ed educare i figli (nidi, doposcuole, ricreatori, ambulatori, colonie, campi sportivi, ecc.).

Solo così sarà possibile risolvere gradatamente molti dei vari problemi che assillano le nostre famiglie, e salvarle da questa crisi, che investe in realtà non la famiglia soltanto ma tutta la società moderna.

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