L’AMBIENTE E L’UOMO

L’AMBIENTE E L’UOMO

L’ambiente nel quale viviamo é costituito dal complesso delle cose e delle persone che sono attorno a noi. Esso é cioé composto da un ambiente, fisico, o territorio, con le sue caratteristiche di clima, di risorse varie, e da un ambiente umano, di cui fanno parte tutte le persone con le quali viviamo a contatto.
La vita e le attività degli uomini risultano naturalmente influenzate dai vari ambienti nei quali essi vivono, essi come le diverse risorse ambientali fanno si che una comunità si dedichi prevalentemente a un’attività piuttosto che a un’altra.

Il paesaggio e l’ambiente

Perfino il paesaggio naturale influisce sull’architettura e sull’arte dei diversi popoli, come anche sui materiali e sulla struttura delle case. Sulle Alpi troviamo, per esempio come caratteristiche, casette fatte di pietra, nei paesi ricchi di boschi troviamo “chalet” o villette fatte di legno; in Africa“ ci sono i “tucul” fatti di canne e di fango, mentre nei paesi polari, troviamo gli “igloo” fatti con il ghiaccio.

 Le abitudini e l’ambiente

Ugualmente possiamo dire delle condizioni alimentari determinate dai cibi a disposizione e dalle esigenze imposte dal clima. Al clima e alle condizioni fisiche dei paesi sono inoltre legate molte abitudini e interi settori dell’attività umana (caccia, pasca, allevamento, navigazione, coltivazioni estensive ecc. ).

Il lavoro e l’ambiente

Non dobbiamo però pensare che l’influenza dell’ambiente sia fissa ed immutabile, perché l’uomo non si é limitato ad adattarsi all’ambiente ma, lottando per conquistare il dominio della natura, é riuscito molto spesso ad adattare l’ambiente alle sue esigenze, modificandone l’aspetto ed accrescendone le risorse.

L’età della pietra

Ancora una volta dobbiamo ritornare con la mente ai nostri progenitori, agli uomini preistorici, selvaggi abitatori delle caverne. Gli studiosi della antichità ci hanno rivelato come un vero salto qualitativo nella condizione umana si sia avuto nell’epoca della pietra nuova (neolitica), collocata tra i 20.000 e i 10 000 anni a. C.

In quel periodo l’uomo cambia decisamente il suo atteggiamento: invece di accontentarsi di ciò che la natura gli dava spontaneamente, la costringe a dargli ciò che gli occorre.
È sempre meno schiavo delle forze naturali, ma comincia a rendersi indipendente dai capricci del clima, della fortuna, del caso e a provvedere metodicamente a soddisfare le proprie necessità.

Il vapore e l’elettricità

Dovranno pero passare secoli prima che i suoi rapporti con la natura mutino. Il progresso tecnico ed economico si svilupperà con ritmo relativamente lento: bisognerà arrivare alla fine del 1700 e ai primi del 1800 perché, con la realizzazione delle macchine a vapore e del loro uso economicamente conveniente, si verifichi nella vita umana un rivoluzionamento, un salto paragonabile a quello avvenuto nel periodo neolitico.
Contemporaneamente l’elettricità, considerata prima come un fenomeno misterioso e incontrollabile, veniva scientificamente spiegata e applicata ad una quantità di usi pratici, dando all’uomo possibilità che un tempo non si sarebbe neanche sognate.

L’era spaziale

Pare impossibile che il minuscolo essere inerme, sperduto un tempo sulla superficie quasi deserta della terra, abbia poi solcato lo spazio con gli Sputnik, in Explorer, i Lunik e con mirabili razzi interplanetari Apollo, Shuttle e altri ancora. Certamente il cammino del progresso umano non é ancora compiuto; nuove conquiste si offrono al genere umano se saprà usare con saggezza ed equilibrio il proprio potere. Infatti non pochi né semplici sono i problemi che affliggono l’umanità.

Previsioni pessimistiche

Uno dei più gravi problemi del futuro dell’uomo riguarda il ritmo sempre crescente con cui aumenta la .popolazione umana sulla terra. In effetti la popolazione mondiale aumenta di 90 abitanti  minuto! (anno 2000). Continuando di questo passo,  nel prossimo futuro questa sarebbe più che raddoppiata, passando dai tre miliardi del 1960, a circa 8 miliardi attuali, e domani…. Gli studiosi della ”scienza della popolazione” (demografia) dicono che si arriverebbe ad un punto in cui mancherebbe lo spazio per la coltivazione e perfino per poter posare i piedi in terra?! Il peso dell’umanità potrebbe arrivare anche a superare la massa della sostanza terrestre!!

Questi sono certi i calcoli dei pessimisti, ma non possiamo dire che le loro preoccupazioni siano del tutto infondate.  Certamente l’uomo si dovrà imporre la soluzione di questi ed altri problemi, non però come fanno alcuni che vedono come uniche soluzioni o qualche cataclisma distruttore (la guerra atomica!!’) o anche l’evasine su altri pianeti, che oggi ci sembra ancora assai lontana.

Previsioni ottimistiche

Intanto esistono sulla terra grandi zone da coltivare. Ci sono immense distese di spazio in Australia, in Africa, nell’America del sud. Il vasto bacino del Rio delle Amazzoni, in Brasile, é quasi completamente coperto da foreste vergini. In Etiopia ci sono tuttora incolte immense distese di terreno fertilissimo. Persino in Asia, la terra delle carestie, della siccità, delle inondazioni, la maggior parte della terra non é coltivata. Secondo alcuni scienziati se tutta la terra fosse scientificamente coltivata potrebbe facilmente nutrire oltre 20 miliardi di uomini… Oggi siamo 8 miliardi e la maggior. parte degli uomini soffre la fame!

Oltre a queste previsioni abbiamo sulla terra materie prime fondamentali: l’acqua del mare, l’aria, le pietre, i depositi di calcio e di fosfato, le rocce. Quando avremo esaurito il carbone e il petrolio avremo l’uranio, e se dovesse finire anche questo ci sarà l’energia solare!

L’importante è che gli uomini assumano di fronte alla natura un atteggiamento scientifico, poiché con il lavoro, con lo studio, con la collaborazione e con la buona volontà è possibile migliorare e modificare ogni cosa.

Lo sviluppo della Scienza, la saggezza dei governi, e la buona volontà collettiva sono le basi indispensabili perché l’uomo continui ad essere il dominatore e non finisca la vittima dell’ambiente che egli stesso ha creato.  Basterà per questo che, abbattute le barriere di tutti gli egoismi, al vecchio e superato concetto di ”lotta per la vita” si sostituisca quello assai più moderno e fecondo di “solidarietà per la vita”.

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